ChatGpt chiude l’accesso in Italia dopo l’indagine del Garante per la privacy
ChatGpt chiude l’accesso in Italia dopo l’indagine del Garante per la privacy
La decisione a seguito dell'aut aut dell’autorità sui dati personali da parte del software di OpenAI. Il ceo Sam Altman su Twitter: "Ci rimettiamo al governo italiano ma pensiamo di avere rispettato tutte le leggi sulla privacy"

di Mauro Romano 31/03/2023 23:46

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Accesso negato a ChatGpt. Dalla sera di venerdì 31 appare in Italia questo avviso a chi tenta l'accesso allo strumento di Intelligenza artificiale di OpenAI. Proprio venerdì 31 marzo l'Autorità per la Privacy aveva imposto a ChatGpt alcune norme a tutela dell'identità personale dei suoi utilizzatori, pena lo stop, aprendo un procedimento istruttorio contro la società e l'applicazione. 

Su Twitter il ceo Sam Altman ha spiegato: "Noi naturalmente ci rimettiamo al governo italiano e interrompiamo l'attività di ChatGpt in Italia (sebbene pensiamo di avere rispettato tutte le leggi sulla privacy)". E aggiunge: "L'Italia è uno dei miei paesi preferiti e non vedo l'ora di visitarla di nuovo".

 

La decisione di oscurare l'accesso, secondo quanto risulta a Milanofinanza.it è stata autonoma da parte dell'azienda americana ma va messa ovviamente in connessione con l'aut aut dell'organismo di controllo.

Il provvedimento del Garante della privacy

Il Garante della privacy ha rilevato la mancanza di un’informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAi, ma soprattutto l'assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di «addestrare» gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Inoltre, «le informazioni fornite da ChatGpt non sempre corrispondono al dato reale», determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto, e prescrivendo che il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni.

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