Accesso negato a ChatGpt. Dalla sera di venerdì 31 appare in Italia questo avviso a chi tenta l'accesso allo strumento di Intelligenza artificiale di OpenAI. Proprio venerdì 31 marzo l'Autorità per la Privacy aveva imposto a ChatGpt alcune norme a tutela dell'identità personale dei suoi utilizzatori, pena lo stop, aprendo un procedimento istruttorio contro la società e l'applicazione.
Su Twitter il ceo Sam Altman ha spiegato: "Noi naturalmente ci rimettiamo al governo italiano e interrompiamo l'attività di ChatGpt in Italia (sebbene pensiamo di avere rispettato tutte le leggi sulla privacy)". E aggiunge: "L'Italia è uno dei miei paesi preferiti e non vedo l'ora di visitarla di nuovo".
We of course defer to the Italian government and have ceased offering ChatGPT in Italy (though we think we are following all privacy laws).
— Sam Altman (@sama) March 31, 2023
Italy is one of my favorite countries and I look forward to visiting again soon!
La decisione di oscurare l'accesso, secondo quanto risulta a Milanofinanza.it è stata autonoma da parte dell'azienda americana ma va messa ovviamente in connessione con l'aut aut dell'organismo di controllo.
Il Garante della privacy ha rilevato la mancanza di un’informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAi, ma soprattutto l'assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di «addestrare» gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Inoltre, «le informazioni fornite da ChatGpt non sempre corrispondono al dato reale», determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto, e prescrivendo che il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni.
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