Buzzi si prepara all'M&A, ma la famiglia non mollerà la presa sull'azienda
Buzzi si prepara all'M&A, ma la famiglia non mollerà la presa sull'azienda
Durante un roadshow organizzato da Equita Sim con il top management di Buzzi sono emersi messaggi positivi sulla tenuta del mercato americano, il recupero del mercato italiano post lockdown e l'apertura a eventuali operazioni di M&A post conversione delle azioni rnc ma prima solo in paesi in cui il gruppo è già presente. Il 6 novembre la trimestrale (il fatturato è visto calare solo del 2%). Per Equita l'ebitda a fine anno batterà la guidance della società

di Francesca Gerosa 19/10/2020 14:15

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Buzzi Unicem si prepara all'M&A, ma la famiglia non mollerà la presa sull'azienda. Durante un roadshow organizzato da Equita Sim con il top management del gruppo del cemento sono emersi messaggi positivi sulla tenuta del mercato americano, il recupero del mercato italiano post lockdown e l'apertura a eventuali operazioni di M&A post conversione delle azioni di risparmio. Complessivamente, la Sim ha la sensazione che la guidance indicata dalla società (ebitda 2019 -10/-5%) goda di un'ottima visibilità.

Più in dettaglio, secondo quanto emerso dall'incontro e segnalato da Equita, negli Stati Uniti (il 55% dell'ebitda 2019 di Buzzi Unicem), negli ultimi mesi c'è stato un indebolimento della domanda ma inferiore a quanto inizialmente atteso per effetto sia delle condizioni climatiche che del confronto molto sfidante con il 2019. I prezzi sono complessivamente in leggera crescita.

Invece, in Italia (6% dell'ebitda 2019) il mercato del cemento ha mostrato un buon trend di recupero post-lockdown per effetto principalmente di piccoli lavori pubblici a livello comunale/provinciale a cui si aggiungono l'avvio di alcune opere infrastrutturali bloccate da tempo. C'è ancora spazio per un'ulteriore razionalizzazione delle capacità produttiva in Italia.

Quanto all'Est Europa l'area più debole rimane l'Ucraina (3% dell'ebitda 2019) su cui pesa sia l'impatto del Covid-19 sia l'importazione aggressiva dalla Turchia che sta avendo impatti anche sui prezzi medi di vendita. Al contempo, la Repubblica Ceca (6%) sta rallentando a causa della seconda ondata di casi di coronavirus, mentre il mercato russo (8%) ha mostrato buoni segnali di recupero anche per il cemento oil-well, ma rimane penalizzato dal forex.

Equita ha aggiunto che Buzzi Unicem sarà in surplus di diritti di emissione CO2 fino alla fine del 2023. La società non si aspetta un incremento del capex (spesa per investimenti) nei prossimi anni, ma una distribuzione diversa più incentrata sull'abbattimento delle emissioni di CO2. Infine, ma non meno importante, la società è pronta a cogliere opportunità di M&A grazie alla solida struttura finanziaria e alla semplificazione della governance post conversione delle azioni di risparmio.

In quest'ottica, la priorità della società è rafforzare la propria presenza in paesi in cui è già presente (Italia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina, Slovenia, Russia, Usa, Messico, Brasile, Algeria) prima di pensare a nuovi mercati ed è stato ribadito l'impegno della famiglia Buzzi nel mantenere il controllo della società (detiene il 56,668% tramite Fimedi). Nei giorni scorsi si è parlato di un interesse per il gruppo spagnolo Cementos Molins che capitalizza circa 855 milioni e nel 2019 ha registrato ricavi pari a 797 milioni di euro, un ebitda di 192 milioni e un utile netto di 90 milioni. A fine anno, il debito netto era pari a 180 milioni di euro.

A più stretto giro, il prossimo 6 novembre, Buzzi Unicem pubblicherà i risultati del terzo trimestre di quest'anno (fatturato, andamento per paese e posizione finanziaria netta). Viste le promesse, la Sim si attende un trimestre caratterizzato dalla resilienza del mercato Usa nonostante le peggiori condizioni climatiche e il confronto molto sfidante con il terzo trimestre 2019. In particolare, si aspetta un calo del fatturato del 5% anno su anno, penalizzato da un calo a bassa singola cifra dei volumi e dell'effetto forex.

Inoltre Equita si attende un mercato italiano in netto recupero dopo il lockdown con volumi in crescita del 10% e prezzi confermati in aumento "low-single digit" anno su anno. Quindi, il fatturato è visto in crescita del 13% anno su anno. Il contributo del mercato tedesco dovrebbe essere ancora positivo (+2% anno su anno) a conferma della resilienza mostrata nella prima parte dell'anno.

E' poi previsto un miglioramento del trend in valuta locale in Est Europa, soprattutto in Russia (+3%), ad eccezione della Repubblica Ceca penalizzata dell'evoluzione del Covid-19. Complessivamente, quindi, il fatturato totale è stimato a 886 milioni (-2% anno su anno) con una posizione finanziaria netta a -307 milioni.

Alla luce di queste previsioni, Equita ha aggiornato le sue stime su Buzzi Unicem, aumentando il contributo dell'Italia (volumi adesso -4% contro una stima precedente di -10% grazie alla ripresa dei lavori di alcune grandi opere infrastrutturali, come il Cociv, e dei messaggi qualitativi positivi del management sulla domanda da parte degli enti locali), degli Stati Uniti (volumi -1% contro precedente -3%) e Germania (volumi -3% da -4%) mentre ha sostanzialmente confermato il contributo delle altre aree.

A livello consolidato ha alzato la stima di ebitda 2020-2021, rispettivamente del 4%/2% e quindi ora la Sim si aspetta un ebitda a fine anno di 698 milioni, in calo del 4% anno su anno, ma leggermente meglio della guidance della società (-5%/-10%) grazie alla tenuta della domanda nei diversi paesi, della conferma dei prezzi e di una dinamica degli input costs che rimane favorevole. Di riflesso la valutazione di Buzzi Unicem è stata migliorata del +3% nel caso dell'azione ordinaria a 25,3 euro (-1,25% a 20,54 euro al momento in Borsa) e della risparmio a 17 euro (-1,30% a 13,62 euro). Il rating resta buy visto che il titolo continua a trattare a valutazioni poco impegnative (11-10 volte il multiplo prezzo/utile 2021-2022 con un rapporto debito netto/ebitda 2021 di 0,2 volte). (riproduzione riservata)