Con la recessione sempre più reale e nessun segnale di rientro dell'inflazione le mid/small cap italiane a giugno hanno registrato un ulteriore peggioramento dei volumi di scambio, dimezzati rispetto a un anno fa, tuttavia hanno mostrato un certo grado di resilienza nel far fronte all'aumento dei costi dei fattori di produzione e la salute finanziaria generale suggerisce minori rischi di sorprese negative rispetto alle crisi passate. È quanto è emerso nel complesso dal report mensile sulle Mid Small Cap italiane a cura del team di ricerca di Intermonte.
Il mercato azionario italiano (prezzi al 20 giugno) è sceso dell'8,5% nell'ultimo mese e del 19,7% da inizio 2022. L'indice Ftse Italy Mid-Cap (-8,4% nell'ultimo mese) ha sovraperformato l'indice principale di appena lo 0,1% (-3,6% da inizio anno su base relativa), mentre l'indice Ftse Italy Small Caps (-2,8% nell'ultimo mese) ha registrato una performance migliore del 5,7% rispetto al mercato nell'ultimo mese o +10,8% su base relativa da inizio 2022. Se, invece, si guarda alle performance delle mid/small cap in Europa, l'indice Msci Europe Small Caps ha perso il 7,1% nell'ultimo mese, una performance leggermente migliore rispetto alle mid-cap italiane.
A giugno la classifica di Intermonte delle Mid&Small Cap che hanno performato meglio vede in testa Somec con un +9%, seguita da Saras e Relatech con un +6%, poi Matica Fintec, Webuild e Maire Tecnimont con un +5%, Sogefi con un +4%, Geox e Lu-ve con un +1%. Viceversa, quelli che hanno performato peggio sono Ilbe con un -24%, Anima con un -20%, Banca Ifis con un -16% insieme a DoValue, Cyberoo con un -15% e De' Longhi insieme a Iren con un -14%. A seguire Erg e Tip con un -13%, Safilo e UnipolSai con un -12%. Chiudono il cerchio Datalogic, Dea Capital, Acea, Ovs Group e Reply con un -11%.
Dall'inizio dell'anno, Intermonte ha effettuato una revisione del +4,7% delle sue stime sugli utili per azione per il 2022, guidata da un significativo upgrade degli utili dei titoli del settore energetico, mentre in media ha tagliato le previsioni per i restanti titoli e in particolare del 4,4%, relativamente ai titoli inclusi nella sua copertura di mid/small cap. Se ci si concentra su quest'ultima, nell'ultimo mese la Sim ha apportato modifiche limitate alle sue proiezioni di utile per azione per il 2022 (-0,6%), ma è diventata più cauta nelle proiezioni di crescita per il 2023 (eps 2023 -1,2%).
Ebbene se si confronta la performance da inizio anno con la variazione delle stime per l'esercizio 2022 nello stesso periodo, Intermonte ha notato che i titoli del Ftse Mib hanno registrato un de-rating da inizio anno del 25,2% (era -16,9% un mese fa); le mid-cap si sono deprezzate del 19,6%, mentre le small-cap si sono rivalutate dello 0,6%. "Su base P/E, il nostro panel è scambiato con un premio del 37% rispetto alle large cap, ben al di sopra del premio medio storico pari al 17%, ma al di sotto del livello di un mese fa pari al 44%", ha precisato la Sim.
Inoltre, osservando l'andamento dei titoli inclusi nell'indice Ftse Mib, Intermonte ha notato che la liquidità per le large cap nell'ultimo mese (misurata dai volumi medi moltiplicati per i prezzi medi in un periodo specifico) è inferiore alla media annuale, con un calo del 14,3% rispetto alla media a 1 anno, rimanendo debole come un mese fa, quando la stessa metrica era pari a -15,5%. Al contempo, la liquidità delle mid cap ha subito una contrazione più significativa, con una variazione del -32,1%, mentre per le small cap la stessa metrica è diminuita del 29,9%. La liquidità media giornaliera per la copertura mid/small della Sim cap è stata di 1,45 milioni di euro nell'ultimo mese, con un calo del 45% rispetto al periodo corrispondente di un anno fa.
Nell classifica di Intermonte le azioni più liquide nell'ultimo mese sono state Buzzi Unicem (media di volumi negli ultimi sei mesi pari a quasi 13 milioni) a seguire Saras (10,7 milioni), Ferragamo (8,5 milioni), Autogrill (8,1 milioni), UnipolSai (7,2 milioni), Erg (6,5 milioni), Reply (6,2 milioni), Anima (6,2 milioni), Bff Bank (5,2 milioni), Brembo (5 milioni). A seguire Ovs, Iren, De' Longhi e Maire Tecnimont con una media di volumi di 4 milioni.
Ci sono Mid e small cap che rendono oltre il 10%. Come Bff Bank per cui Intermonte ha stimato un dividendo a valere sul bilancio 2022 di 0,762 euro per azione che offre un rendimento dell'11,5%. Rendimento notevole anche per IGD: 11,2% a fronte di un dividendo pari a 0,399 euro per azione. Rendono poco sotto il 10% Dovalue (9,8% e dividendo a 0,60 euro per azione), UnipolSai (8,1% e 0,19 euro per azione). Rendimento, invece, poco sopra il 7% per Piaggio (7,4% e 0,17 euro per azione), Banca Ifis (7,1% e 1,05 euro per azione) e Mfe (7,1% e 0,050 euro per azione).
Per i prossimi mesi Intermonte si aspetta che il contesto generale degli investimenti rimanga difficile, anche per le mid/small cap, dato il rallentamento abbastanza inevitabile della crescita globale. Tuttavia, le aziende mostrano, nel complesso, un certo grado di resilienza nel far fronte all'aumento dei costi dei fattori di produzione e la salute finanziaria generale suggerisce minori rischi di sorprese negative rispetto alle crisi passate. In alcuni casi, "soprattutto per i titoli del settore IT, riteniamo che il mercato stia scontando uno scenario eccessivamente negativo, sottovalutando gli investimenti che le aziende italiane stanno mettendo in campo per ridurre il gap digitale, in un contesto in cui le società IT quotate possono beneficiare dal loro capitale di risorse umane specializzate, in un momento in cui lo shortage di competenze rimane elevato", ha concluso Intermonte. (riproduzione riservata)