Bond, 80 titoli retail corporate da comprare sul mercato secondario che rendono fino al 6% netto. Come sceglierli – LA TABELLA
Bond, 80 titoli retail corporate da comprare sul mercato secondario che rendono fino al 6% netto. Come sceglierli – LA TABELLA
L’emissione Maire Tecnimont ha fatto il pieno di retail, anche tramite reti private. Per chi lo avesse perso, sul secondario ci sono decine di titoli adatti a tutte le tasche. Le regole per acquistarli in base a prezzo, cedola, valuta e qualità dell’emittente

di di Marco Capponi 29/09/2023 20:00

Ftse Mib
39.223,49 10.43.41

+0,64%

Dax 30
23.469,73 10.43.45

+0,50%

Dow Jones
41.368,45 10.46.47

+0,62%

Nasdaq
17.928,14 7.25.15

+1,07%

Euro/Dollaro
1,1244 10.28.42

-0,04%

Spread
106,30 10.58.33

+0,49

Non capita tutti i giorni che i gestori e i consulenti spingano la loro clientela a comprare singoli bond e non fondi obbligazionari. Per questo motivo gli esperti sono rimasti piuttosto stupiti quando, alla chiusura anticipata (dopo soli tre giorni) del titolo Maire Tecnimont da 200 milioni al 6,5%, decretata dall’emittente e dai joint bookrunner Equita sim, Banca Akros (Banco Bpm) e Pkf Attest, le statistiche sulla domanda al dettaglio abbiano mostrato una sostanziale parità (40 milioni a testa) tra il retail tradizionale, che opera tramite home banking, e quello più sofisticato, sotto consulenza degli specialisti del risparmio.

Anche il gestore vota bond 

Il caso di Maire è esemplificativo di una questione importante: agli attuali rendimenti e prezzi i consulenti, che per mandato hanno come priorità la valorizzazione massima del portafoglio dei propri clienti, stanno guardando con attenzione ai singoli titoli, acquistabili sia in fase di collocamento che sul mercato secondario. Anche perché, in questa asset class, la concorrenza dei prodotti di risparmio gestito non è tra le più agguerrite. Lo spiega Federico Polese, fondatore di Simplify Partners: «Va considerato che gli Etf attualmente disponibili sui corporate bond non offrono rendimenti elevatissimi, e quindi spesso la prima scelta per un investitore è quella di cercare singoli titoli sul mercato secondario».

Bond retail o Btp?

Certo è che i titoli di Stato, tanto più in vista dell’ormai imminente emissione del Btp Valore, sono spine nel fianco con cui le aziende emittenti devono per forza fare i conti. Eppure l’appetito per i bond corporate destinati al pubblico retail, sul mercato primario (Maire e prima ancora Eni ne sono la prova) e su quello secondario rimane elevato. «Osserviamo un grande appetito del pubblico per le obbligazioni corporate in una fase in cui sui bond sovrani c’è anche lo spettro del rallentamento economico», specifica Polese, prima di aggiungere un altro aspetto che rende queste emissioni tanto interessanti: «Di bond con taglio retail ce ne sono pochi e questo è un aspetto importante, perché quando esce un nome nuovo riscuote subito grande interesse».

Conto alla rovescia per Maire 

Maire Tecnimont ha scelto di lanciare la sua emissione con una campagna pubblicitaria che ha sottolineato come i proventi dell’emissione verranno utilizzati per obiettivi di sostenibilità, legati anche alla conversione del modello di business del gruppo ingegneristico e chimico. Tanto che, se entro il 2025 non verranno raggiungi alcuni target Esg, la cedola del bond aumenterà di un ulteriore 0,5%.

Conto alla rovescia quindi per la quotazione del titolo sul segmento Mot di Borsa Italiana, prevista per il prossimo 5 ottobre. Considerando la valutazione alla data di valuta di regolamento, Skipper Informatica per Milano Finanza ha calcolato un rendimento a scadenza lordo del 6,597% e netto del 4,862%. Data la chiusura anticipata e la forte domanda registrata in questi giorni, gli esperti prevedono che dal 5 ottobre ci saranno numerosi ulteriori acquisti sostenuti da tutti coloro che non sono riusciti a sottoscrivere il titolo in fase di offerta.

Ottanta piccoli bond

 Maire sul mercato secondario sarà in buona compagnia. Nella tabella in basso elaborata da Skipper Informatica vengono proposti 80 bond disponibili agli investitori al dettaglio, con indicazioni di valuta, taglio minimo, prezzo e rendimenti a scadenza lordo, netto e al netto del capital gain, cioè la tassazione sulle plusvalenze che in Italia è del 26%. Quello che salta subito all’occhio è che ci sono alcuni bond corporate che rendono anche il 40% lordo e più del 35% netto. Attenzione però alle facili suggestioni: si tratta di emissioni in lira turca, per le quali bisogna considerare un effetto cambio che può risultare decisivo per la valutazione di questi titoli.

Risulta pertanto meno complesso focalizzarsi sui titoli in euro o divise più comparabili, come il dollaro americano. Anche in questo caso le occasioni non mancano: come ad esempio un bond Goldman con scadenza marzo 2028, taglio minimo 1.000 euro, che prezza 91,06 e rende il 7,433% loro e il 6,006% netto. Oppure un titolo Deutsche Bank a febbraio 2028, taglio minimo 1.000 euro, che supera il 5,9% lordo e il 4,8% netto. O ancora, il famoso bond Eni: sul secondario prezza 100,9, con taglio minimo 1.000 euro, 4,063% di rendimento lordo e un netto prossimo al 3%.

Come scegliere il bond giusto

Insomma, sul mercato secondario di offerta per il retail ce n’è parecchia, sia nel mondo delle società bancario-finanziarie sia di altro tipo. Come scegliere? «Il consiglio è fare bene i compiti a casa», ricorda Polese. «Prima di comprare un’obbligazione bisogna fare l’analisi creditizia dell’emittente: a quanto ammonta l’utile operativo rispetto agli interessi pagati, il cash flow, l’andamento del settore di riferimento, il livello di debito della società». Posto che «a questi livelli di rendimento ha senso andare a comprare titoli sul secondario», infine, l’esperto consiglia di «guardare con attenzione i prezzi, perché gli spread sono molto alti». (riproduzione riservata)