Bitcoin, arrivano le nuove regole Bce per le banche che offrono criptovalute
Bitcoin, arrivano le nuove regole Bce per le banche che offrono criptovalute
La Bce annuncia per inizio 2023 regole armonizzate per le banche degli Stati membri che offrono asset digitali. Il punto centrale sarà uniformare i requisiti necessari per avere la licenza, valutando se le attività svolte con asset virtuali siano in linea con i profili di rischio degli istituti di credito

di Marco Capponi 17/08/2022 19:15

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La Banca Centrale Europea (Bce) è pronta ad armonizzare le regole con cui le banche offrono le criptovalute, per assicurarsi che gli istituti di credito dei singoli Paesi dell'Eurozona abbiamo le competenze e i capitali necessari per operare in questo settore. Lo ha comunicato in una nota l'istituto di Francoforte, guidato da Christine Lagarde, dopo che vari legislatori europei hanno spesso descritto il settore degli asset digitali con un "Far West normativo" sul quale è opportuno intervenire al più presto. 

Regole chiare e per tutti già a inizio 2023

Per ora l'Eurotower ha svelato soltanto il suo intento, che dovrebbe essere messo nero su bianco in una serie di regole già a inizio 2023. Per ora la regolamentazione è stata attuata dai singoli Stati membri (tra cui l'Italia), che si sono adoperati per prevenire riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo tramite criptovalute. La Bce ha evidenziato che, nonostante le banche stiano ancora considerando come entrare nel settore delle divise virtuali, le regole nazionali sono ancora troppo divergenti tra loro.

Si parte con l'armonizzazione delle licenze

Un primo, fondamentale punto, sarà uniformare i requisiti necessari per avere la licenza a offrire cripto. In particolare, la Bce dovrà valutare se le attività svolte con asset virtuali siano in linea col profilo di rischio delle banche. Francoforte controllerà poi se gli istituti di credito siano in grado di identificare i rischi associati alle cripto, e se i membri dei consigli di amministrazione e i team informatici abbiano "una solida esperienza" nel settore. 

La proposta del Parlamento Europeo

Anche le istituzioni legislative dell'Ue sono sensibili al tema. Ville Niinisto, eurodeputato dei Verdi, ha proposto pochi giorni fa un emendamento secondo il quale i bitcoin e le altre criptovalute non dovrebbero superare l'1% del capitale di base di un istituto. Per diventare legge, tale limite dovrebbe essere approvato dall'intero Parlamento e da tutti gli Stati dell'Ue, un processo particolarmente lungo. Niinisto ha anche proposto che le autorità di regolamentazione valutino se siano necessari requisiti patrimoniali specifici per la blockchain, protocollo alla base degli asset digitali. (riproduzione riservata)