Bce verso un rapido rialzo dei tassi, Olli Rehn: nel board molti governatori concordi
Bce verso un rapido rialzo dei tassi, Olli Rehn: nel board molti governatori concordi
La Bce eliminerà rapidamente i tassi negativi, lo ha spiegato il governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn. De Cos conferma: rialzo all'inizio del terzo trimestre. Il cambio euro/dollaro resta sopra 1,05

di Francesca Gerosa 18/05/2022 15:00

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Sono ormai "molti" i governatori della Banca centrale europea concordi sul fatto che Francoforte dovrebbe portare rapidamente i tassi di interesse in territorio positivo per evitare il disancoraggio delle aspettative di inflazione. Lo ha precisato oggi il governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn, ribadendo in un intervento durante un convegno a Helsinki che "è necessario che i nostri tassi di interesse escano con relativa rapidità dal territorio negativo e che continuiamo il processo graduale di normalizzazione della politica monetaria".

De Cos conferma: rialzo all'inizio del terzo trimestre

L'inflazione anche in Europa continua a preoccupare, generando un cambio di rotta nella comunicazione della Bce. Dopo l'apertura a un rialzo dei tassi da parte della presidente, Christine Lagarde, ieri a generare pressioni sull'euro ci ha pensato il governatore della banca centrale olandese, Klaas Knot, il quale ha aperto la porta a un possibile un rialzo dei tassi di 50 punti base a luglio, "la prima volta che si ipotizza un cambiamento così aggressivo. Parole che hanno generato acquisti sulla moneta unica, con il cambio euro/dollaro ritornato sopra quota 1,05 (oggi resta sopra tale soglia a 1,0522, -0,23%). Mercati che, quindi, iniziano a scontare una riduzione sulla divergenza di politica monetaria tra Europa e Stati Uniti", ha sottolineato Gabriel Debach, market analyst di eToro.

Un rialzo dei tassi già a luglio e oggi Pablo Hernandez de Cos, membro del Consiglio direttivo Bce, lo ha confermato, ha detto che l'Istituto centrale inizierà probabilmente ad alzare i tassi di interesse poco dopo la fine del programma di acquisto di bond all'inizio del terzo trimestre, con la possibilità di ulteriori incrementi nei successivi trimestri. De Cos ha spiegato che un ritiro graduale dello stimolo monetario straordinario è adeguato nella situazione attuale, in cui vi sono rischi al rialzo per le proiezioni sull'inflazione e l'inflazione core è "chiaramente" superiore alle aspettative di inflazione a medio termine, intorno al 2%.

"Nei prossimi trimestri potrebbero essere effettuati ulteriori aumenti (dei tassi, ndr) per raggiungere livelli in linea con il tasso di interesse naturale se le prospettive di inflazione a medio termine rimarranno intorno al nostro obiettivo", ha aggiunto De Cos, precisando che in questo momento di particolare incertezza il processo di aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere "graduale".

Inflazione definitiva nell'Eurozona ad aprile rivista al ribasso ma è sempre alta

Pubblicato oggi l'indice dei prezzi al consumo nell'Eurozona ad aprile, secondo la lettura definitiva, è cresciuto dello 0,6% a livello mensile e del 7,4% su base annua, con quest'ultimo dato rivisto marginalmente al ribasso rispetto alla lettura preliminare e al consenso a +7,5% anno su anno. Mentre l'indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell'energia, degli alimenti e dell'alcol, è salito dell'1% a livello mensile e del 3,5% su base annuale, in questo caso in linea con la lettura preliminare.

A differenza degli Stati Uniti, l'inflazione europea è ancora perlopiù guidata dall'energia, il che ha permesso alla Bce di mantenere un atteggiamento dovish nonostante un'inflazione superiore alla media. Tuttavia, con un'inflazione persistente, anche le previsioni di crescita più ribassiste al di sopra dell'1,2% nel 2022 e l'euro ai minimi storici, la Bce appare ora in ritardo rispetto alla curva e ci aspettiamo che aumenti 2-3 volte quest'anno", ha previsto Algebris Global.

Citi: occhio a un'eventuale recessione

A questo punto per gli economisti di Citi il mercato probabilmente inizierà a prezzare una probabilità del 50% di un aumento dei tassi di interesse da 50 punti base da parte della Bce alla riunione di luglio. Gli esperti considerano un aumento dei tassi di 25 punti base a luglio "praticamente un affare fatto", aggiungendo che sembra esserci poca opposizione da parte del Consiglio direttivo alla fine dei tassi negativi. Ma i falchi della Bce dovrebbero preoccuparsi che una recessione possa chiudere la finestra per aumentare i tassi. (riproduzione riservata)