Banca Akros: da Intesa a Unicredit, Mps, Leonardo, Telecom Italia, Enel ed Eni, i dossier caldi sul tavolo di Meloni
Banca Akros: da Intesa a Unicredit, Mps, Leonardo, Telecom Italia, Enel ed Eni, i dossier caldi sul tavolo di Meloni
All'indomani della vittoria della coalizione di centro-destra, Banca Akros fa il punto della situazione sui dossier caldi a Piazza Affari che il nuovo esecutivo dovrà prendere in mano a breve. Dalle banche, al settore energetico, alle tlc, ecco che cosa si aspettano gli analisti

di Elena Dal Maso 26/09/2022 14:30

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All'indomani delle storiche elezioni politiche che hanno portato alla netta vittoria di un governo di destra, gli analisti di Banca Akros fanno il punto della situazione sui dossier caldi a Piazza Affari che il nuovo esecutivo dovrà prendere in mano a breve. Il partito che ha ottenuto il maggior numero di preferenze, Fratelli d'Italia, ha oltre il 26%, la Lega di Matteo Salvini l'8,8%, Forza Italia con Silvio Berlusconi l'8,3% circa. 

Secondo gli analisti, "il ruolo di Forza Italia potrebbe essere cruciale per la coalizione di centro e fornire qualche garanzia a livello internazionale
sullealleanze e sulla posizione nei confronti dell'Europa". Il Partito Democratico "si è sostanzialmente indebolito a circa il 19%, mentre il Movimento 5 Stelle (15,5%%) ha ottenuto buoni punteggi rispetto ai sondaggi di opinione".

Per cominciare, il dossier banche

Ma quali sono i dossier che il governo Meloni dovrà affrontare a breve? Prima di tutto le "banche, esposte ai rendimenti in salita del debito italiano, i Btp, a causa dei loro ingenti portafogli in obbligazioni e per il costo del finanziamento". Per queste ragioni, gli istituti di credito sono "vulnerabili a un peggioramento delle prospettive economiche. Il cambio di governo e gli appelli di Meloni alla revisione del Pnrr potrebbero minacciare la capacità dell'Italia di far fronte agli impegni cui sono legati i fondi dell'Ue".

Gli analisti ricordano in tal senso che "Intesa Sanpaolo è il secondo maggiore detentore di debito italiano dopo la Bce. L'amministratore delegato Carlo Messina ha chiesto più volte a Roma di utilizzare l'elevato livello di ricchezza privata e statale per sostenere il debito pubblico raggiungendo l'indipendenza finanziaria".

Quanto a Unicredit, "un nuovo governo potrebbe offrire all'amministratore delegato Andrea Orcel l'occasione per ricominciare da zero dopo aver lasciato cadere a terra un anno fa la proposta del Mef di rilevare Mps, danneggiando i rapporti con il governo del premier Draghi".

Quanto a Mps, che attorno al 10 ottobre dovrebbe far partire la macchina dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, "il nuovo governo dovrà impegnarsi a riprivatizzare la banca, dopo che il precedente esecutivo si era assicurato una proroga di un anno della scadenza di fine 2021 per tagliare la partecipazione del 64% di Roma nella banca senese".

Energia, non saranno statalizzazioni, ma attenzione ai manager

Quanto all'ambito dell'energia, l'Italia ha introdotto misure per tassare le società energetiche per aiutare le imprese e le famiglie alle prese con le bollette triplicate nel corso di un anno. Il manifesto della coalizione di centro destra sostiene la proposta di un tetto massimo del prezzo dell'energia a livello europeo, un'idea avanzata dal governo attuale che, tuttavia, manca ancora di ampio sostegno in Europa.

Il centro-destra "vuole negoziare le modifiche al piano di risanamento con Bruxelles per aumentare la spesa per affrontare la crisi energetica e rilanciare gli investimenti nel nucleare. Meloni ha escluso di voler assumere il pieno controllo dei gruppi energetici nazionali quali Eni ed Enel, come ha fatto il governo francese con Edf, pur riaffermando che è dovere del governo di proteggere gli asset di importanza nazionale ed evitare acquisizioni estere. Deciderà il nuovo governo se rinnovare i contratti degli attuali amministratori delegati di Enel ed Eni il prossimo anno", nota Banca Akros.

Quanto a Snam, la società ha acquistato a giugno una nave per la rigassificazione per sostenere gli sforzi per trovare forniture alternative di gas. Il gruppo dell'energia prevede di ottenere l'approvazione da parte del governo e degli enti locali per l'avvio dei lavori di ormeggio a Piombino entro fine ottobre. Lo scopo è poter collegare il sito toscano alla rete del gas entro la prossima primavera per aumentare le importazioni di Gnl.

Leonardo, dal ruolo di ceo a Oto Melara e Wass, i dossier aperti

Nel settore della Difesa, Meloni si è espressa "a più riprese a sostegno dell'alleanza occidentale sull'Ucraina, con l'impegno ad aumentare la spesa per la difesa. L'amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo ha dichiarato il 28 luglio che il gruppo sta lavorando per raggiungere un accordo per la vendita della controllata sulle armi da fuoco, Oto Melara, e di quella specializzata in siluri navali,  Wass, ma aveva bisogno di un nuovo governo per poter finalizzare qualsiasi potenziale accordo", mettono in evidenza gli analisti. Come "nel caso degli amministratori delegati di Eni ed Enel, anche il mandato di Profumo scadrà il prossimo anno", ricordano gli analisti.

Il dossier Telecom e la posizione dell'ad Labriola

Quanto a Telecom, FdI ha chiesto una rinazionalizzazione il gruppo nell'ambito dei piani per la realizzazione di una rete unica a banda larga in Italia
combinando la rete fissa di Tim con quella di Open Fiber. "Questo contrasta con la strategia dell'amministratore delegato di Tim Pietro Labriola di vendere la rete di Telecom a Cdp, il braccio di investimento dello Stato, per puntare sui servizi", scrive Akros. Ecco perché FdI ha accolto con favore la decisione della Cassa di attendere le elezioni prima di presentare la propria offerta non vincolante per la rete di Telecom Italia. (riproduzione riservata)