Un semestre da ricordare per Azimut, che chiude la prima metà del 2024 con un utile netto rettificato oltre i 330 milioni di euro, in crescita del 43% rispetto al 2023 e soprattutto «in linea per il superamento del target di 500 milioni, dai 250 milioni da cui eravamo partiti un quinquennio fa», ha commentato il presidente della holding, Pietro Giuliani.
Il fattore private market
Nel dettaglio, i ricavi complessivi del semestre ammontano a 702 milioni (+9% annuo), con commissioni di gestione ricorrenti a quota 590 milioni. Questa crescita, comunica la società in una nota, «è guidata dai ricavi derivanti dai private market, dai servizi di advisory e dalle gestioni patrimoniali». Non va poi dimenticato il contributo dei ricavi generati all’estero, in particolare in Australia, Turchia, Brasile e Monaco.
In sei mesi raggiunti 10 miliardi di raccolta
«La strategia di espansione di Azimut nel mondo mostra come, in un momento in cui in Italia l’industria del risparmio gestito fa fatica a crescere, Azimut sia riuscita a raggiungere i 10 miliardi di raccolta netta in soli sei mesi», ha proseguito Giuliani, ricordando anche che la società gestisce attualmente 102,5 miliardi di masse, di cui circa la metà raccolta all’estero. Il target di raccolta per l’intero 2024 era stato inizialmente fissato a 7 miliardi. «La decisione presa 10 anni fa di entrare nei mercati privati sta premiando i clienti grazie alla gamma prodotti e alla consulenza dei nostri consulenti finanziari, uniche in Italia», ha seguitato il manager.
A 20 anni dalla quotazione
Nel mese scorso Azimut ha peraltro compiuto 20 anni anni dalla quotazione a Piazza Affari, e 34 anni dalla fonazione. Negli anni in borsa, ha ricordato Giuliani, «abbiamo moltiplicato per circa 15 volte il capitale investito dai nostri azionisti: 100.000 euro investiti oggi sono 1,5 milioni». (riproduzione riservata)