AI, ChatGpt scrive già un business plan di 40 pagine in quattro minuti. Ma il cervello umano è imbattibile: parla Mario Rasetti
AI, ChatGpt scrive già un business plan di 40 pagine in quattro minuti. Ma il cervello umano è imbattibile: parla Mario Rasetti
Il professore emerito del Politecnico di Torino all’evento di MF: la tecnologia può essere una valida alleata purché si affronti la sfida dell’etica

di di Cristiano Marconi 24/04/2024 20:00

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L’intelligenza artificiale soppianterà mai quella umana? Non c’è assolutamente nulla di cui aver paura per Mario Rasetti. Professore emerito di Fisica Teorica al Politecnico di Torino, nonché chiarman of the scientific board dell’istituto Centai, in occasione della festa per i 35 anni di MF, l’accademico ha ricevuto il tributo di lode e riconoscenza «per il suo altissimo contributo allo sviluppo di un’innovazione tecnologica sempre più incentrata sulle qualità umane e sulla verità», si legge nella motivazione del premio.

Il cervello umano è imbattibile

«Credo che l’uomo comanderà sempre: il cervello umano è una macchina straordinaria e difficilmente una macchina, un manufatto, riuscirà mai a superarlo», ha detto Rasetti. La riprova di ciò? «Noi abbiamo 100 miliardi di neuroni e 100 mila miliardi di sinapsi, il nostro cervello funziona con 20 watt di potenza. Quello di ChatGpt funziona con 20 gigawatt di potenza».

ChatGpt scrive un business plan in quattro minuti

Il professore ha quindi raccontato un aneddoto: «Io abito in campagna, non lontano dalle risaie. E ho incontrato per caso un imprenditore del riso, un signore di Arborio». Questo imprenditore si è mostrato molto preoccupato, «perché i ghiacciai stanno diminuendo come estensione, non c'è più acqua e il riso è una cultura che richiede enormi quantità di acqua». Nella sua ricerca di sementi innovative che possano essere coltivate con poca acqua l’imprenditore ha chiesto aiuto alla banca, che però non sapeva come dargli una mano. «Allora è venuto da me e l’ho aiutato a porre i giusti quesiti a ChatGpt». Nell'arco di quattro minuti, ha raccontato Rasetti, l’imprenditore «aveva un business plan di 40 pagine nel quale si spiegava tutto: da quale trattore comprare a come organizzare le serre con l’umidità variabile per testare semi sempre più adatti al secco e così via». Qual è il messaggio? «Che l'intelligenza artificiale sarà al nostro fianco. La sfida è farla migliorare facendo al contempo migliorare noi stessi».

Il vero problema è l’etica

I veri problemi dell'intelligenza artificiale, secondo il professore, non sono tecnologici ma etici. «L’etica è la condizione che non possiamo dimenticare. Stiamo lavorando molto su fare degli algoritmi con etica costruita automaticamente, ma di fatto l'intelligenza artificiale è quella scienza che si occupa di tutte le cose che sono mal definite, come la verità e l'apprendimento. E anche l’etica: Putin per esempio ha una sua etica, che di certo non coincide con la nostra».

Il vero sforzo nell’attuale contesto è «crescere in quella direzione: stiamo attraversando una rivoluzione che non è solo culturale, ma anche antropologica, da homo sapiens sapiens a homo sapiens al cubo, e lo facciamo perché il nostro ambiente è fortemente condizionato dalla tecnologia». (riproduzione riservata)