25 Aprile, Sergio Mattarella: Fascismo disumano. Non c'è parte del suolo italiano che non abbia patito la violenza nazifascista
25 Aprile, Sergio Mattarella: Fascismo disumano. Non c'è parte del suolo italiano che non abbia patito la violenza nazifascista
Nel discorso del Capo di Stato durante la cerimonia a Civitella in Val di Chiana, ha condannato i crimini che vengono commessi sui civili durante le guerre: «Nessuna ragione può essere invocata per giustificarli»

di Vincenzo Piccolo  25/04/2024 12:29

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha continuato le celebrazioni del 25 aprile, dopo aver deposto una corona di fiori sull’altare del milite ignoto a Roma, a Civitella in Val di Chiana (Arezzo). In questo luogo nel 1944 ci fù un eccidio nazista che costò la vita a 244 civili. Dopo la cerimonia di commemorazione Mattarella ha pronunciato un discorso, rivolgendo un omaggio alle vittime dei crimini di guerra perpetrati durante il periodo nazifascista.

Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato l'importanza di commemorare tutte le vittime di guerra, sia sul suolo italiano che all'estero «Sono venuto qui a Civitella - uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista - per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra, trucidate, in quel 1944, sul territorio nazionale e all'estero. Non c'è parte del suolo italiano che non abbia patito la violenza nazifascista contro i civili e non abbia pianto sulle spoglie dei propri concittadini brutalmente uccisi. La Regione che ci ospita - la Toscana - è tra quelle che hanno pagato il più alto tributo di sangue innocente, insieme all'Emilia Romagna e al Piemonte», ha detto il presidente Mattarella.

Mattarella ha condannato senza mezzi termini i crimini di guerra perpetrati dai nazifascisti, descrivendoli come atti barbari contrari a ogni regola internazionale e principio di umanità. «Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi», ha aggiunto Mattarella nel suo discorso nella tensostruttura dove si sta svolgendo la cerimonia per il 25 aprile e la commemorazione delle vittime della strage nazifascista che avvenne il 29 giugno 1944 a Civitella, Cornia e San Pancrazio, nei comuni di Civitella in Val di China e Bucine.

Questo momento di raccoglimento è stato seguito da un'intensa cerimonia in cui sono intervenute anche testimonianze dirette, come quella di Ida Balò, presidente dell'associazione «Civitella ricorda», che ha ricordato il ruolo fondamentale delle donne nella ricostruzione del paese dopo la tragedia. A cui si è aggiunto quello del sindaco di Civitella, Andrea Tavarnesi, che ha fatto un appello affinchè vengano costruiti ponti di pace e solidarietà, così che le tragedie del passato non si ripetano mai più. (riproduzione riservata)