Il Bund torna sopra lo zero dopo 3 anni, ma dovrebbe rendere lo 0,48%. Scommesse sul Btp
Il Bund torna sopra lo zero dopo 3 anni, ma dovrebbe rendere lo 0,48%. Scommesse sul Btp
Secondo gli analisti di Bloomberg, gli acquisti della Bce valgono almeno 45 punti base sul rendimento del Bund e a breve inizieranno a calare. Per Unicredit, invece, la possibilità che si scelga un ruolo adatto a Draghi senza litigi fra i partiti può incidere fino a 55 punti base sul decennale italiano

di Elena Dal Maso 19/01/2022 12:00

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Dopo tre anni il rendimento del Bund tedesco decennale è tornato positivo. Oggi viaggia allo 0,012% mentre il Btp della stessa lunghezza rende l'1,35%, più che raddoppiato in un anno e il T bond Usa l'1,89%. Intanto Piazza Affari sta recuperando le perdite, con i futures su Wall Street tornati positivi, compreso il Nasdaq.

Gli analisti di Bloomberg oggi scrivono che, con una crescita attesa del pil dell'Eurozona di oltre il 4% quest'anno e prezzi al consumo al 3% per il 2022, il governativo tedesco con scadenza al 2032 dovrebbe in realtà rendere lo 0,48% senza la protezione (si legga: acquisti) da parte della Banca centrale europea, "responsabile del contenimento dei rendimenti per oltre 45 punti base".

A questo punto, aggiungono gli esperti, il dato da tenere sotto osservazione è "fino a quale livello di inasprimento delle condizioni finanziarie può essere tollerato dalla Bce, che magari potrebbe ancora adottare un approccio ottimista se il rendimento dei Treasury continuasse a salire e fino a dove Francoforte accetterà di vedere il rendimento nel breve termine". Per Bloomberg l'area di accettazione dovrebbe oscillare fra lo 0,15% e lo 0,20%.

"Sarebbe una sorpresa se Francoforte permettesse al Bund di correre al livello dove dovrebbe invece trovarsi ora" senza alcun assist da parte della Banca centrale. Gli analisti notano in tal senso che il tasso swap a 10 anni viaggia già intorno allo 0,41%, il livello implicito più vicino al titolo tedesco. E dal momento che è "improbabile che la Bce alzi i tassi quest'anno, dobbiamo prepararci a un ulteriore irripidimento della curva".

Sul fronte italiano, Unicredit prevede che il differenziale fra Btp e Bund si restringerà dagli attuali 135 verso 120 punti base se i partiti dell'arco parlamentare raggiungeranno un ampio consenso per eleggere Mario Draghi come presidente o per sostenerlo come premier nell'elezione di un presidente alternativo. Lo spread potrebbe, invece, allargarsi a 175 punti base (sono 55 punti di differenza rispetto ai 120 punti precedenti) se l'elezione del successore di Mattarella avesse luogo in parallelo a un aumento dell'incertezza politica, portando a elezioni anticipate.

L'aumento dei rendimenti tedeschi riflette l'inflazione record nella zona euro (questa mattina la Germania ha confermato che il costo della vita è salito al 5,3% a dicembre 2021, portandosi ai massimi degli ultimi 29 anni) e un'economia che si sta riprendendo dalla pandemia di Covid, consentendo alla Bce di ridurre lo stimolo monetario che ha depresso per anni i rendimenti dei titoli di stato dell'Eurozona.

A spingere i rendimenti è anche la preoccupazione relativa ai piani della Bce di terminare i programmi di acquisto di bond di emergenza pandemica a marzo, a seguito dei quali l'Eurotower effettuerà acquisti convenzionali di obbligazioni che sono inferiori a quelli che alcuni investitori si aspettavano. Questo dovrebbe portare l'offerta netta di bond emessi dai governi della zona euro a superare gli acquisti della Bce per la prima volta dal 2019.

Il movimento immediato sopra lo 0% arriva dopo che i mercati obbligazionari hanno iniziato a scommettere su un eventuale rialzo dei tassi di 10 punti base da parte della Bce a settembre e su un secondo rialzo del costo del denaro entro dicembre mentre i membri del board di Francoforte e la stessa presidente, Christine Lagarde, non si sono espressi in tal senso. 

Ma gli investitori stanno aumentando le scommesse sull'aumento dei tassi rispecchiando le mosse negli Stati Uniti, dove il mercato punta sul fatto che la Federal Reserve possa alzare i tassi già a marzo e altre tre volte entro la fine dell'anno. I responsabili di politica monetaria della Banca centrale americana hanno già segnalato che potrebbero ridurre il bilancio della Fed, che supera gli 8.000 miliardi di dollari, cedendo le partecipazioni obbligazionarie nei prossimi mesi, un fatto che rappresenta a sua volta una manovra di restrizione monetaria. (riproduzione riservata)