I conti del quarto trimestre 2020 supporteranno Intesa e Bper, occhio al capitale in eccesso
I conti del quarto trimestre 2020 supporteranno Intesa e Bper, occhio al capitale in eccesso
Mediobanca ha previsto che Unicredit, Intesa e Banco Bpm aumenteranno gli accantonamenti a causa del deterioramento macro nel quarto trimestre, ma dovrebbero riuscire a coprire l'1-1,3% dei prestiti in bonis rispetto allo 0,4-0,6% del Creval e di Bper. Il dividendo? Banco Bpm e la Pop di Sondrio renderanno di più. La banca d'affari preferisce Intesa e Credem sulla base dei fondamentali, invece Bper in scia alle prospettive di M&A

di Francesca Gerosa 25/01/2021 11:15

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A febbraio inizia la stagione dei conti 2020, anche per le banche. Mediobanca Securities ha giocato d'anticipo e in un report di oggi ha previsto che tra le banche italiane Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm manterranno solide posizioni di capitale. Tuttavia, Intesa Sanpaolo e Bper Banca dovrebbero mostrare trend sottostanti migliori anche a livello di capitale rispetto a quanto si aspetta il consenso Bloomberg.

Negli ultimi due mesi Bper Banca ha sovraperformato lo Stoxx Europe 600 Banks di oltre il 30%, mentre Intesa Sanpaolo ha leggermente sottoperformato. "Ribadiamo la nostra visione fondamentale sui titoli finanziari italiani, preferendo le compagnie assicurative e le società di risparmio gestito alle banche nel breve termine, ancora di più nel bel mezzo delle attuali turbolenze politiche", si legge nella nota di Mediobanca.

Una visione che ben si adatta al posizionamento long di Mediobanca sul rischio di credito europeo. In questo contesto, la banca d'affari preferisce Intesa Sanpaolo, coperta con un rating neutral, e Credem (rating outperform) sulla base dei fondamentali, invece Bper (rating outperform) in scia alle prospettive di M&A. Ha, poi, ribadito underperform su Unicredit e neutral su Banco Bpm, Banca Popolare di Sondrio e Mps.

Più in dettaglio, in vista dei conti del quarto trimetre 2020, Mediobanca ha previsto che Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm aumenteranno gli accantonamenti a causa del deterioramento macro nel quarto trimestre. Inoltre, l'allocazione del badwill (avviamento negativo) da parte di Intesa Sanpaolo sarà più cauta del previsto con costi di integrazione più elevati (a causa di uscite più elevate) e maggiori svalutazioni sugli asset di Ubi Banca.

Al contempo, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm dovrebbero riuscire a coprire l'1-1,3% dei prestiti in bonis rispetto allo 0,4-0,6% del Creval e di Bper. Un'altra importante difesa è il buffer MDA (maximum distribution amount) 2022, in grado di coprire oltre il 75% delle Npe lorde di Credem, Intesa, Unicredit e Creval contro, meno del 55% nel caso della Banca Popolare di Sondrio, Bper e Banco Bpm. 

Tema più delicato il dividendo. Mediobanca, dopo la raccomandazione della Bce che limita i dividendi al 15% degli utili cumulati adjusted per il 2019-2020 e non più di 20 punti base di Cet1 ratio, vede le banche europee offrire un rendimento dell'1% fino a settembre. Nel caso di quelle italiane, supponendo che tutte le banche italiane abbiano deciso di richiedere il livello massimo consentito, si arriva a un rendimento del 3% per Banco Bpm e la Popolare di Sondrio, del 2% per Intesa, Credem e Bper e dell'1% per Unicredit. D'altra parte Bper e Banco Bpm dovrebbero sì registrare un coefficiente patrimoniale Cet1 oltre il 12%, ma senza alcun capitale in eccesso considerevole. Quindi per la banca d'affari pagheranno dividendi trascurabili entro settembre.

In attesa di visibilità sul capitale in eccesso, Intesa e Credem sono nella posizione migliore. L'analisi di Mediobanca sull'adeguatezza patrimoniale mostra, infatti, un eccesso di capitale/capitalizzazione di mercato al 50% circa per la Banca popolare di Sondrio e il Credem, al 30% per Intesa e il Creval rispetto al 17% del settore in generale. La distribuzione di questo capitale in eccesso potrebbe però diventare visibile una volta che gli effetti della crisi per il Covid-19 saranno più tangibili. Mentre per quanto riguarda l'evoluzione del coefficiente Cet1 del quarto trimestre sarà difficilmente omogenea tra le banche. Sul versante positivo, Mediobanca vede Bper temporaneamente sopra il 16% dopo l'aumento di capitale da 0,8 miliardi di euro.

Quanto ai conti del quarto trimestre, in generale, Mediobanca si aspetta un andamento piatto del net interest income a causa dei tassi più bassi, ma volumi e commissioni in crescita del +4% trimestre su trimestre grazie ai mercati favorevoli. I profitti operativi dovrebbero diminuire del 6% su base trimestrale a causa dell'inflazione dei costi del 6%. Il costo del rischio dovrebbe attestarsi all'1,5%, in rialzo di 70 pb su base trimestrale, con la qualità del credito vista migliorare grazie a cessioni per 15 miliardi di euro. In media, però, Mediobanca ha tagliato la stima di utile per azione adjusted delle banche italiane del 23%. (riproduzione riservata)