La firma del memorandum per l'adesione dell'Italia alla Belt&Road Initiative promossa dalla Cina non incrinerà il rapporto "consolidato" tra Italia e Stati Uniti. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, cerca così di rassicurare l'alleato statunitense sulla fedeltà di Roma all'atlantismo, mantenendo però anche rapporti con Pechino, ora che le tensioni tra Usa e Repubblica popolare si fanno più forti.
"Lo abbiamo firmato a ragion veduta, abbiamo dato un contributo a tutti. Quando l'Italia ha sottoscritto quel memorandum ha ottenuto di modificare delle formule che sin lì non erano state toccate. Se voi oggi leggete concetti come trasparenza, parità di condizioni, sostenibilità, è perché l'Italia ha negoziato strenuamente e ha portato l'interlocutore, in questo caso la Cina, ad accettare concetti che prima non c'erano. Abbiamo dato un contributo a tutti", ha detto premier parlando al festival di Limes.
L'intesa siglata a Roma a marzo dello scorso anno, in occasione della visita del presidente Xi Jinping ha messo in allarme Washington. L'Italia fu infatti il primo Paese del G8 a firmare un tale memorandum e il mese successivo Conte partecipò al secondo vertice internazionale sulla Belt&Road organizzato a Pechino. A firmare all'epoca fu l'allora ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e non il suo collega agli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, quasi a indicare che l'intesa era economica e di promozione degli scambi non politica.
"Dobbiamo anche un po' uscire dallo schema che un miglioramento del rapporto con la Cina possa costituire automaticamente un arretramento del rapporto con gli Stati Uniti". ha aggiunto Conte, "La collocazione atlantica è consolidata e non può subire modificazioni così facilmente. Lo dimostra il fatto che il memorandum non ha alterato i rapporti, come non li ha alterati la vicenda del Venezuela. Sono sistemi così intrecciati che non possono esser emessi in discussione. Quello che potrei dire oggi è che forse quel memorandum poteva costituire occasione per migliorare l'interscambio con la Cina e invece, ahimè, non abbiamo ancora migliorato quell'interscambio".
Conte ha anche parlato dei rapporti con Mosca, affermando che "con la Russia dobbiamo avere un dialogo, non solo perché abbiamo un importante interscambio commerciale, ma perché è un errore emarginare la Russia e spingerla nelle braccia della Cina. La Russia è un player strategico dello scacchiere geopolitico mondiale". (riproduzione riservata)