Borsa Spa in mano agli imprenditori italiani piace al M5S e alla Lega
Borsa Spa in mano agli imprenditori italiani piace al M5S e alla Lega
Come anticipato oggi da MF-Milano Finanza, si stanno stringendo i tempi per la presentazione del progetto italiano di recupero di Borsa dalla controllante London Stock Exchange. Il nodo del prezzo

di Elena Dal Maso 22/05/2020 12:36

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Borsa Italiana è un asset strategico del nostro Paese e "l’intenzione palesata da parte del governo di creare una cordata italiana guidata da Cassa Depositi e Prestiti che intervenga per acquisirne il controllo va sostenuta con forza", spiega Davide Zanichelli, deputato della commissione Finanze del Movimento 5 Stelle. Sul tema oggi si è espresso anche Giulio Centemero, capogruppo della Lega alla Commissione Finanze della Camera, secondo cui "la notizia sarebbe di sicuro positiva laddove fossero coinvolte le banche dei territori e le nostre industrie".

Come riportato oggi da MF-Milano Finanza, sta prendendo corpo il progetto di riportare in mani italiane Borsa Spa, che dal 2007 fa parte del gruppo London Stock Exchange (Lse) grazie ad una cordata (un progetto messo per iscritto da Mediobanca alla fine del 2019) che, secondo fonti politiche sarebbe coordinata da Cdp e che a breve, già entro entro stesera, dovrebbe essere presentato al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Una riunione in tal senso avrebbe avuto luogo un paio di giorni fa a Roma. Intanto Cassa Depositi e Prestiti ricorda che in questo momento non ha aperto ufficialmente un dossier su Borsa. 

La società, guidata da Raffaele Juersalmi, controlla al suo interno Mts Spa, la piattaforma di trading del debuto pubblico italiano, ed Elite, la società che coordina 1.300 pmi non quotate.  Borsa non è in vendita ufficialmente, ma Lse sta aspettando da Bruxelles entro il 26 giugno il via libera all'acquisizione di Refinitiv per 27 miliardi di dollari. E' la banca dati in mano per il 55% al fondo americano Blackstone e per il 45% a Thomson Reuters. Questa operazione cade nel mezzo della Brexit e diversei osservatori si attendono che l'Ue chieda al London Stock Exchange la cessione di una asset comunitario come Borsa per dare il via libera all'acquisizione.

"Entro il 26 giugno", ricorda infatti Zanichelli, "arriverà il responso da Bruxelles sull’operazione di acquisizione di Refinitiv da parte del gruppo London Stock Exchange, che potrebbe comportare l’obbligo di cessione di Piazza Affari, e non possiamo farci trovare impreparati. Borsa Italiana e il Mercato Telematico dei Titoli di Stato hanno indubbiamente un ruolo strategico ed è fondamentale che in vista del probabile passaggio di proprietà il governo sia in grado di mettere in campo una propria proposta, indipendentemente da quello che sarà l’esito finale delle trattative".

Per Zanichelli "è opportuno che si giochi un ruolo di indirizzo nel prossimo passaggio di proprietà, così da imporre condizioni favorevoli per il nostro Paese in termini di operatività, funzionamento, vincoli e clausole. Non possiamo permettere che dall’operazione ne scaturisca un danno per l’Italia”.

I giochi sono piuttosto complessi perché in questo quadro si inserisce il salvataggio dell'Italia attraverso il Recovery Fund. Se la Francia riuscirà a convincere gli Stati del Nord Europa ad aprire sul progetto da 500 miliardi utilizzando i fondi comunitari esistenti e non attraverso un prestito, Borsa potrebbe essere la contropartita che Roma offre a Parigi. Infatti più volte Euronext, il circuito europeo dei listini a guida francese, ha ribadito di credere nella crescita per M&A e si essere interessato all'Italia.

Euronext non è però disposto a pagare troppo Borsa, se la cifra richiesta da Lse fosse sopra la forchetta fra 2 e 2,5 miliardi, il gruppo potrebbe abbandonare la partita. Mediobanca ha valutato Borsa Spa fra 3,5 e 4 miliardi di euro. (riproduzione riservata)