Wall Street ha aperto in rialzo nonostante il boom di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, con gli investitori che continuano a valutare i nuovi sviluppi relativi alla pandemia di coronavirus, incluso l'enorme pacchetto di stimolo fiscale negli Stati Uniti. Il Dow Jones avanza del 3,6% e l'S&P 500 del 3,5%, mentre il Nasdaq Composite guadagna il 2,9%.
Il Senato Usa ha approvato un pacchetto di stimolo da circa 2.000 miliardi di dollari, che ora passerà alla Camera, mentre il Congresso cerca di fornire alle famiglie e alle imprese americane uno scudo finanziario contro i danni della pandemia.
L'impatto del coronavirus è già evidente nei dati sul mondo del lavoro. Le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione del mese di marzo sono balzate a 3.283.000, un dato più che decuplicato rispetto alle richieste 282.000 della settimana precedente. La media mobile nelle ultime quattro settimane, considerata più attendibile dal mercato perchè meno volatile, è invece di 998.250 unità, in salita di 765.750 unità rispetto al dato rivisto di sette giorni fa.
"Il blocco dell'economia probabilmente costerà altri posti di lavoro nelle prossime settimane", avvertono gli economisti di Commerzbank, i quali temono che "il tasso di disoccupazione possa raggiungere un record postbellico entro la metà dell'anno".
Joseph Brusuelas di Rsm Us ritiene che il boom delle richieste di sussidi Usa implichi che "il tasso di disoccupazione aumenterà fino al 5,75% in aprile" rispetto al 3,5% di febbraio. Il quadro è poi destinato a peggiorare. Heidi Shierholz, director of policy all'Economic Policy Institute afferma che le richieste di sussidi di disoccupazione potrebbero decollare a 14 milioni entro l'estate.
Sempre sul fronte macro, il Pil del quarto trimestre degli Stati Uniti, secondo la lettura definitiva, è cresciuto del 2,1%. La lettura è in linea al dato preliminare e al consenso. Il deflatore è invece aumentato dell'1,4% rispetto al +1,3% della stima preliminare. Quello core è oi cresciuto dell'1,3% rispetto al +1,2% preliminare. Infine la spesa dei consumatori americaniè salita dell'1,8% rispetto all'1,7% della lettura preliminare.