Edison chiude il 2019 in perdita, ma le rinnovabili sostengono l'ebitda (+38%)
Edison chiude il 2019 in perdita, ma le rinnovabili sostengono l'ebitda (+38%)
L'esercizio si è chiuso con un risultato netto pari a -479 mln di euro (+54 mnl nel 2018) a seguito delle svalutazioni legate alla cessione delle attività Exploration&Production. Mol a 587 mln, è atteso tra 560 e 620 mln a fine 2020

di Francesca Gerosa 14/02/2020 10:05

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Edison chiude il 2019 in perdita, ma la buona performance delle rinnovabili ha sostenuto la redditività. L'esercizio si è, infatti, chiuso con una forte crescita del margine operativo lordo: +38% a 587 milioni di euro rispetto ai 426 milioni del 2018, grazie alla buona performance industriale e, in particolare, della generazione rinnovabile.

La società ha precisato che, alla luce dell'accordo per la dismissione delle attività Exploration & Production i risultati relativi a questo business sono stati considerati come "discontinued operations" (attività in dismissione) e pertanto non hanno contribuito ai ricavi di vendita e al margine operativo lordo.

In particolare, la filiera energia elettrica ha visto aumentare il mol del 28,9% a 423 milioni in scia al marcato incremento della produzione da fonte eolica e fotovoltaica (+63,7%) in conseguenza dell'entrata in esercizio di nuovi impianti eolici e  dell'acquisizione di Edf En Italia (consolidata dal 1° luglio 2019), idroelettrica (+3,6%) e della buona marginalità della produzione termoelettrica. In crescita anche il mol delle attività gas: +34% a 272 milioni.

Mentre il risultato operativo è balzato del 40% a 176 milioni pur a fronte di maggiori ammortamenti (374 milioni contro 270 milioni) originati principalmente dagli investimenti nella generazione elettrica sostenibile e nell'efficienza energetica e di altri oneri netti per 40 milioni correlati alle attività non-energy.

La buona performance operativa ha portato a un risultato netto da continuing operations positivo per 98 milioni (+5%). Tuttavia, il risultato netto del gruppo è stato pari a -479 milioni (+54 milioni nel 2018) a seguito delle svalutazioni legate alla cessione delle attività Exploration & Production.

Inoltre, i ricavi di vendita sono scesi  8.168 milioni dagli 8.728 milioni del precedente esercizio a causa dell'andamento delle attività gas con ricavi in calo a 4.862 milioni (da 5.657 milioni del 2018) per lo scenario prezzi. Infatti, nel 2019 il prezzo medio del gas spot è stato di 17 centesimi per metro cubo con una flessione del 33,6% rispetto all'anno prima. Un ribasso dovuto all'effetto delle temperature non particolarmente rigide nel corso dell'inverno e soprattutto al massiccio arrivo di gas naturale liquefatto in Europa.

In crescita, viceversa, la filiera energia elettrica con i ricavi in aumento del 10,4% a 4.159 milioni grazie all'entrata in produzione di nuovi impianti eolici, all'acquisizione di Edf En Italia, oltre che all'aumento della produzione termoelettrica (+7,5%). Ai risultati della filiera elettrica ha contribuito anche la divisione servizi energetici e ambientali che ha registrato un incremento dei ricavi del 13,6% a 507 milioni per effetto del contributo della controllata attiva nel segmento della pubblica amministrazione Zephyro, ora Edison Facility Solutions.

Nota positiva l'indebitamento finanziario netto calato a 516 milioni dai 581 milioni di del 1° gennaio 2019, nonostante le acquisizioni di Edf En Italia e di Edf En Services Italia con cui Edison ha dato seguito al suo piano di sviluppo nelle rinnovabili. Inoltre lo scorso anno la società ha sostenuto investimenti nel settore eolico, per nuovi campi e integrali ricostruzioni, e nel settore termoelettrico, per la costruzione di due impianti a ciclo combinato a gas. Sull'indebitamento finanziario netto hanno influito positivamente azioni di ottimizzazione del capitale circolante.

La cassa generata dall'attività industriale insieme alle azioni di ottimizzazione del capitale circolante hanno permesso a Edison di mantenere un profilo finanziario solido, che ha agevolato la crescita nel settore delle rinnovabili. Con l'acquisizione di 292 MW di capacità rinnovabile (eolica e fotovoltaica) e della società di gestione e manutenzione di tali impianti, il gruppo è diventato il secondo operatore nel settore eolico in Italia (circa 920 MW di capacità installata), ha posto le basi per lo sviluppo nella generazione fotovoltaica e si è affermato come un operatore integrato lungo tutta la filiera delle rinnovabili con attività che vanno dallo sviluppo alla produzione, alla gestione e vendita di energia sostenibile.

Il 2019 ha visto anche l'avanzamento delle iniziative a sostegno dell'innovazione e della trasformazione digitale dell'azienda che si sono ulteriormente rafforzate con la nascita di Officine Edison a Milano Bovisa, spazio di ricerca e sviluppo nel settore energetico in collaborazione con il Politecnico di Milano, e con la piattaforma di progetti per la digitalizzazione DAFNE (Digital Arena For the Next Edison). Sulla base di questi dati Edison ha previsto che l'ebitda quest'anno si collocherà in un intervallo compreso tra 560 e 620 milioni di euro.

Infine, il cda, tenuto conto della cooptazione dell'amministratore delegato, Nicola Monti, la cui nomina scadrà con la prossima assemblea, e delle dimissioni dell'amministratore Nicole Verdier-Naves, ha deliberato di convocare l'assemblea ordinaria dei soci per il 28 aprile con all'ordine del giorno, oltre all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2019 e il riporto a nuovo della perdita e all'approvazione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, anche "la nomina di due amministratori per la residua durata del mandato, del Collegio Sindacale per il periodo 2020-2022 e per il conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2020-2028". In borsa è quotata solo l'azione di risparmio Edison e al momento segna un -0,48% a 1,03 euro. (riproduzione riservata)