Industria Ue meglio del previsto, ma Milano accelera al ribasso
Industria Ue meglio del previsto, ma Milano accelera al ribasso
La produzione industriale dell'Eurozona è aumentata dello 0,1% a settembre mese su mese, dopo il +0,4% ad agosto. Ma i mercati risentono della mancanza di indizi da parte di Trump su un accordo Usa-Cina. Rendimenti in rialzo in asta Btp, ai massimi da luglio. Solo Ferragamo spicca tra le blue chip

di Francesca Gerosa 13/11/2019 11:35

Ftse Mib
34.255,71 15.10.19

+0,93%

Dax 30
18.081,07 15.11.06

+0,91%

Dow Jones
38.085,80 14.30.01

-0,98%

Nasdaq
15.611,76 7.25.12

-0,64%

Euro/Dollaro
1,0717 14.56.09

-0,03%

Spread
135,27 15.25.54

-3,99

La produzione industriale nella zona euro è cresciuta a settembre oltre le attese, ma i mercati europei accelerano al ribasso dopo che il presidente Usa, Donald Trump, nell'atteso discorso all'Economic Club di New York, "non ha offerto molta chiarezza e soprattutto una tempistica precisa sull'evoluzione della tematica commerciale", sottolineano gli strategist di Mps Capital Services.

Il presidente ha dichiarato che un accordo con la Cina sulla fase 1 potrebbe arrivare a breve, ma alla stesso tempo ha avvertito di essere pronto ad alzare nuovamente i dazi in maniera significativa se non si dovesse arrivare a un accordo. Secondo gli esperti di Mps Capital Services, "vista la corsa degli asset rischiosi dell'ultimo mese e mezzo, gli operatori hanno dato un maggior peso a quest'ultima frase, sfruttando l'occasione per qualche presa di profitto". L'indice Dax cede lo 0,83%, il Cac40 lo 0,49%, il Ftse 100 lo 0,58% e il Ftse Mib di Milano l'1% a 23.541 punti.

Il cambio euro/dollaro è pressoché stabile a 1,101 (+0,08%) dopo il buon dato macro sulla produzione industriale dell'Eurozona, aumentata dello 0,1% a settembre mese su mese, dopo il +0,4% ad agosto, sopra le attese del mercato per un calo dello 0,3%. I dati, segnala l'agenzia Reuters, sono in linea con le stime preliminari della crescita nella zona euro per il terzo trimestre, pari allo 0,2% del pil. I dati del pil aggiornati per il trimestre saranno diffusi domani da Eurostat.

Dunque, questa mattina prevale un clima di cautela che sta facendo un po' rifiatare i bond governativi. Il tasso del Btp decennale viaggia all'1,215% con lo spread Btp/Bund a quota 149,8 punti base dopo che il Tesoro ha collocato l'importo massimo della forchetta offerta nell'asta odierna di Btp con rendimenti in aumento per via delle tensioni nel governo a causa del caso ex Ilva.

Nel dettaglio, il nuovo Btp 7 anni con scadenza gennaio 2027 e cedola dello 0,85% è stato prezzato al rendimento dello 0,91% contro lo 0,60% di metà ottobre quando veniva offerto il 7 anni luglio 2026. E' il massimo da luglio, ha sottolineato Reuters. Invece la quinta tranche del Btp 3 anni ha visto salire il rendimento allo 0,22% dallo 0,05% di metà ottobre, anche in questo caso il massimo dallo scorso luglio. Infine, il Btp 30 anni settembre 2049 è stato collocato al rendimento del 2,29% dal 2,03% di metà ottobre, il massimo da maggio, e l'off-the-run marzo 2047 con durata residua 28 anni al 2,14%.

"La domanda all'asta di Btp di oggi ha superato gli 11 miliardi di euro, a fronte dei 7,25 miliardi offerti dal Tesoro. L'appetito degli investitori per la carta italiana, nonostante il calo dei prezzi nelle ultime sedute, rimane sostenuto", ha commentato un operatore all'agenzia Mf-DowJones, sottolineando come sulle scadenze "medie, come il nuovo titolo a sette anni, l'Italia è l'unico Paese a offrire rendimenti reali agli investitori".

Insomma, "risultati delle aste complessivamente positivi. Full size sulle quattro linee in emissione e stabilità dei prezzi e della curva nel pre- e nel post-asta, i principali indicatori per valutare quantitativamente e qualitativamente le aste odierne", ha sottolineato Filippo Mormando, Fixed Income Strategist di Mps Capital Services, rimarcando i risultati "particolarmente brillanti sulle due linee trentennali, con il prezzo d'asta indicante un'elevata domanda a prezzi particolarmente competitivi da parte dei dealer".

Al contempo il nuovo Btp 7 anno, il cui lancio è stato facilitato da una size offerta non particolarmente elevata, "è stato emesso, in linea con le nostre previsioni di ieri, a 7bps di pick up sul precedente benchmark, in restringimento dai 12bps di roll del lancio di metà aprile scorso del Btp 7/26. Btc in leggera risalita, invece, sulla linea 3 anni, ma prezzo di emissione perfettamente allineato al mercato secondario in prossimità del cut-off dell'asta. Da segnalare alcuni flussi in acquisto post asta sul Btp 9/2049 e Btp 3/2047, probabilmente dovuti a dealer rimasti non pienamente soddisfatti dell'ammontare acquistato in asta. Bel segnale, a conferma del reale interesse degli investitori verso la parte lunga della curva italiana", ha concluso Mormando.

Sul listino italiano le vendite continuano ad accanirsi su Prysmian (-7,60%) all'indomani della presentazione dei conti, ma anche su tutto il settore dell'automotive: Pirelli cede il 2,68%, Fca l'1,76%, Brembo l'1,99%. Giù anche tutte le società legate al petrolio, in calo (Brent -1,24% a 61,29 dollari al barile). Saipem arretra del 3,14%, Eni dello 0,91% e Tenaris del 2,26%. Tra le banche, performance negativa soprattutto per Unicredit (-2,27%), Ubi Banca (-1,44%) e Banco Bpm (-2,18%). Non si difende dalle vendite neppure Enel (-1,17%) che, dopo i risultati dei primi nove mesi dell'anno, ha rivisto l'obiettivo di ebitda 2019. Solo Salvatore Ferragamo (+2,89%) festeggia i conti. (riproduzione riservata)