Si alza il velo sui conti 2024 di Visibilia, il gruppo editoriale in passato amministrato dalla ministra del Turismo, Daniela Santanché, e da poco uscito dal regime di amministrazione straordinaria. Il bilancio, approvato il 14 aprile dal consiglio d’amministrazione, riporta ricavi per circa 3,7 milioni di euro (in calo dai 3,9 milioni del 2023) e una perdita di 546.379 euro. Intanto il Tribunale di Milano ha rinviato al 13 maggio l’udienza sul caso di presunto falso in bilancio in cui è coinvolta Santanché.
Il gruppo Visibilia, composto dalla capogruppo Visibilia Editore (quotata su Euronext Growth Milan) e dalla controllata al 100% Visibilia Editrice srl, ha chiuso il 2024 con un fatturato di circa 3,7 milioni. L’ebitda consolidato risulta negativo per 627.779 euro e il risultato netto mostra un rosso di 546.379 euro (nel 2023 il «buco» era stato ben più profondo, di quasi 4 milioni). Nel complesso la società ha debiti per 434.562 euro, in miglioramento dai quasi 750 mila euro del 2023, e un patrimonio netto tornato positivo a 911.348 euro.
Sul bilancio di esercizio della capogruppo pesa una svalutazione da 3,95 milioni della quota in Visibilia Editrice. Così l’ultima riga del conto economico di Visibilia Editore restituisce una perdita di 4,4 milioni anche se a livello consolidato, come visto, i numeri sono meno pesanti.
Insieme al bilancio, il cda ha approvato un aggiornamento del piano industriale. Per il biennio 2025-2026, si legge nel documento, la capogruppo non dovrebbe generare ricavi. Le uniche entrate previste sono alcuni rimborsi spese, legati ai costi della procedura di composizione della crisi, da parte di Visibilia Editrice. In più, il gruppo si aspetta «una progressiva riduzione della diffusione annua delle riviste mensili e settimanali e della raccolta pubblicitaria sulle riviste cartacee e web» di Visibilia Editrice.
L’approvazione del bilancio 2024 è il primo atto del nuovo cda, nominato a febbraio dopo la fine del mandato dell’amministratore straordinario, Maurizio Irrera, che ha guidato Visibilia nella ristrutturazione societaria e nella procedura di composizione negoziata della crisi. In cda siedono il presidente Lorenzo Mazzaro, figlio di Santanché, Giorgio Jannone Cortesi (ex amministratore delegato delle cartiere Pigna ed ex parlamentare di Forza Italia) e Fabio Corti (commercialista).
Il prossimo nodo che il cda dovrà risolvere è quello dell’advisor, richiesto da Borsa Italiana alle società quotate. Il precedente specialista, Envent, ha lasciato dopo la fine dell’amministrazione straordinaria e, come si apprende dai verbali dell’ultima assemblea straordinaria, a marzo un sostituto non era ancora stato trovato. Ma la nomina dell’adivsor è una delle due condizioni poste da Borsa Italiana per la riammissione agli scambi del titolo di Visibilia Editore, sospeso a tempo indeterminato da inizio 2024.
La seconda questione è il ripristino del flottante idoneo alla quotazione. Al momento il 92,7% di Visibilia è in mano ad Athena Pubblicità, a sua volta controllata dalla holding Immobiliare Dani di Daniela Santanché. Il 75% di Athena Pubblicità sarebbe dovuto passare agli svizzeri di Wip Finance, ma l’accordo è stato congelato perché la società è finita sotto inchiesta da parte della Finma, l’autorità federale svizzera che vigila sui mercati finanziari. Difficile dire, come conferma anche la relazione finanziaria appena approvata, se e quando l’impasse si sbloccherà.
Infine, le grane giudiziarie. Daniela Santanché è imputata per falso in bilancio in relazione alla gestione di Visibilia negli anni passati ed è indagata per truffa aggravata ai danni dell’Inps. Per quel che riguarda il falso in bilancio, il Tribunale di Milano ha chiesto ai pm di riformulare le imputazioni, isolando gli anni oggetto di approfondimento e definendo le posizioni. In pratica la richiesta è di definire bene chi ha fatto cosa. Udienza, quindi, rinviata al 13 maggio. Sempre a maggio, il 20, è in calendario anche l’udienza per l’altro fronte aperto, ovvero la presunta truffa ai danni dell’Inps attraverso l’utilizzo della cassa integrazione Covid. (riproduzione riservata)