La paralisi urbanistica che da quasi due anni attanaglia il mercato immobiliare milanese, innescata dall’inchiesta della Procura, continua a dominare il dibattito politico ed economico. Il sindaco Giuseppe Sala ha ribadito la necessità di tornare su un «intervento legislativo» come unica via d’uscita dal caos normativo.
L’indagine, che partendo da irregolarità edilizie si è estesa a filoni di corruzione, falso e induzione indebita, ha portato al sequestro di numerosi cantieri, congelando investimenti per milioni di euro e mettendo in crisi centinaia di famiglie. A rimettere al centro la questione è stato martedì 21 ottobre il Comitato delle Famiglie Sospese, lanciando un nuovo appello per un’azione normativa immediata. Secondo le stime del Comitato a Milano si contano oltre 1.000 edifici a rischio di abusivismo, una cifra che si allinea ai precedenti rapporti che stimavano ben 40 mila abitazioni potenzialmente irregolari. Un’emergenza che potrebbe coinvolgere più di 100 mila cittadini, minando la fiducia nel settore e la stabilità sociale.
Secondo il sindaco Sala, la soluzione non può essere demandata solo alla magistratura: «È difficile uscirne se la Procura non mostra interesse a trovare una soluzione», ha dichiarato, concludendo che «bisogna solo tornare a un intervento legislativo». Sala ha notato come una problematica analoga stia nascendo anche a Bologna, un segnale che il nodo è di carattere nazionale, derivante da ambiguità interpretative della vetusta legge urbanistica del 1942.
La richiesta di una legge torna dopo l’affossamento, lo scorso anno, del disegno di legge ribattezzato Salva Milano. Intanto è riemersa una potenziale via d’uscita normativa: l’imminente Testo Unico sull’Edilizia, la cui prima bozza punta a snellire le pratiche e chiarire le regole e che include una norma che richiama esplicitamente il principio del Salva Milano. Questa disposizione consentirebbe di costruire senza l’obbligo di strumenti attuativi, come i piani di lottizzazione, a condizione che l’area sia già servita da urbanizzazioni considerate sufficienti. L’obiettivo è fornire certezza del diritto e sbloccare rapidamente l'edificazione in aree urbane consolidate.
A questa proposta si aggiunge l’iniziativa lanciata da Forza Italia, che a inizio ottobre ha presentato un disegno di legge che prevede la nomina di un Commissario straordinario per gestire l’emergenza. Il provvedimento azzurro propone un censimento degli immobili edificati dopo il 2018 e, soprattutto, offre una sanatoria onerosa per i costruttori: previo pagamento di una sanzione pari al 10% del valore dell’immobile o delle parti abusivamente eseguite, sarebbe possibile regolarizzare gli edifici e completare i cantieri sospesi. Una proposta di «pace edilizia» che, tuttavia, ha già trovato la netta opposizione del sindaco Sala. La risoluzione di questo stallo normativo è essenziale per rilanciare un settore economico cruciale per Milano. (riproduzione riservata)