Dopo un pomeriggio ricco di colpi di scena arriva l’ok definitivo a Raffaele Fitto e a Teresa Ribera. I coordinatori delle commissione Affari Regionali (Regi) dell’Eurocamera hanno dato il via libera con il quorum dei due terzi alla nomina del vicepresidente esecutivo italiano con delega alla Coesione. Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok finale alla spagnola Teresa Ribera (Green Deal e Concorrenza).
Le perplessità su Fitto e Ribera nelle relazioni di minoranza
Fitto è passato nonostante le perplessità di socialisti e liberali, espresse in un allegato alla lettera che accompagna la nomina del ministro di Giorgia Meloni. «I gruppi S&D e Renew non approvano la scelta di Ursula von der Leyen di affidare a Raffaele Fitto la posizione di vicepresidente esecutivo», si legge nel testo. «I gruppi si aspettano che sia pienamente indipendente dal suo governo nazionale e che si impegni pienamente ad applicare il meccanismo di condizionalità dello Stato di Diritto e a lavorare sul rafforzamento dello Stato di diritto nell’Unione».
La stessa cosa è accaduta per Ribera. I popolari hanno allegato una relazione di minoranza alla sua lettera di missione in cui hanno scritto che la vicepresidente dovrebbe dimettersi se indagata formalmente per l’alluvione di Valencia. La commissaria spagnola è anche ministro della Transizione Ecologica in Spagna ed è accusata dai partiti di destra di essere responsabile del disastro avvenuto nelle scorse settimane.
Lo scontro su Ribera prima del via libera finale
In realtà i principali gruppi del Parlamento Europeo avevano trovato un’intesa su Fitto e Ribera già nel pomeriggio del 20 novembre. Così le commissioni competenti dell’Europarlamento si sono riunite verso le 19 per dare il via libera ai sei vicepresidenti esecutivi della Commissione, bloccati dai veti incrociati di popolari e socialisti. Poi i lavori si sono inceppati ancora una volta sull’ok alla commissaria spagnola.
Perché? Il Ppe ha chiesto di inserire un impegno a dimettersi nella lettera che accompagnava la nomina di Ribera in caso di suo coinvolgimento nell’inchiesta sull’alluvione di Valencia. I socialisti si sono opposti e allora i popolari hanno provato a mediare proponendo le dimissioni solo in caso di condanna.
Il nuovo scontro tra Ppe e S&D ha portato alla sospensione anche della valutazione su Fitto. Il commissario italiano è stato bloccato finora da socialisti e liberali, che nella sua nomina vedono un allargamento a destra della storica maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo.
Ora il voto in Plenaria
Alla fine però l’escamotage delle relazioni di minoranza ha permesso di superare lo stallo. Merito anche del patto di legislatura messo per iscritto da Ppe, S&D e Renew, in cui si precisa il perimetro della maggioranza e in via indiretta si esclude un suo ampliamento all’Ecr di Meloni.
Ora il Parlamento Europeo dovrà esprimersi sulla futura Commissione nella Plenaria del 27 novembre. Così la nuova squadra di von der Leyen potrà entrare in funzione già a dicembre. (riproduzione riservata)