Dopo mesi di indiscrezioni, il risiko su Tinexta arriva al traguardo. Il gruppo italiano attivo nei servizi di digital trust, cybersecurity e business innovation cambia controllo e si avvia verso il delisting da Piazza Affari. Zinc BidCo, veicolo indirettamente controllato dai fondi Advent International e Nextalia, ha acquistato il 38,74% del capitale della società, operazione che fa scattare l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle restanti azioni a 15 euro per titolo, finalizzata all’uscita dalla borsa.
L’operazione chiude un percorso avviato all’inizio dell’estate, quando i grandi fondi di private equity avevano acceso i riflettori sul gruppo guidato da Pier Andrea Chevallard.
Già a giugno il dossier era finito nel radar di operatori internazionali come Advent e Apax, attratti dal posizionamento di Tinexta nei segmenti ad alta crescita legati alla trasformazione digitale. Al centro dell’attenzione anche InfoCert, controllata specializzata nei servizi di digital trust, da cui era attesa l’uscita del socio di minoranza Bregal Milestone.
A metà luglio il processo ha subito un’accelerazione decisiva: Tecno Holding, partecipata dalle Camere di Commercio e da Unioncamere, titolare del 71,5%, ha concesso l’esclusiva alla cordata Nextalia-Advent, che ha battuto la concorrenza di altri fondi come Apax, Cvc ed Eqt. Le valutazioni preliminari si aggiravano attorno ai 700 milioni di euro.
Ora l’esito è formalizzato. Il closing dell’operazione ha fatto scattare anche il rinnovo del cda: Enrico Salza resta presidente, mentre Chevallard proseguirà come ceo, affiancato da un board in cui sono entrati anche Francesco Canzonieri, fondatore e azionista al 70% di Nextalia, e Valentina Pippolo, chief investment officer della sgr da oltre 2 miliardi di asset e braccio destro del banker.
Con l’opa e il delisting, Advent e il gruppo di Canzonieri puntano a sostenere un progetto di sviluppo industriale di medio-lungo periodo, facendo leva su una maggiore flessibilità gestionale e finanziaria. L’uscita dal mercato regolamentato dovrebbe agevolare il rafforzamento dell’offerta nei segmenti core, nuove acquisizioni e l’espansione internazionale, favorita anche da Advent, gruppo di private equity che gestisce oltre 40 miliardi di dollari in 41 Paesi.
Tinexta ha chiuso il 2024 con 455 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 111 milioni, numeri in forte crescita che spiegano l’interesse dei fondi e confermano l’appeal dell’industria italiana dei servizi digitali ad alto contenuto strategico. (riproduzione riservata)