Tetto al contante a 10 mila euro e nuova tassa sulle banconote: il governo sotto il vaglio della Bce
Tetto al contante a 10 mila euro e nuova tassa sulle banconote: il governo sotto il vaglio della Bce

di Angelo De Mattia 11/12/2025 02:00

Ftse Mib
43.513,95 17.40.00

-0,43%

Dax 30
24.186,49 18.00.00

-0,45%

Dow Jones
48.455,83 21.46.50

-0,51%

Nasdaq
23.161,08 21.41.41

-1,83%

Euro/Dollaro
1,1742 21.26.35

+0,03%

Spread
69,04 17.30.16

+0,91

Non bastava l’emendamento sulle riserve auree che ora, con sostanziali integrazioni e con i chiarimenti forniti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla Bce - che si spera siano stati redatti in maniera efficace ed esaustiva - potrà essere considerato accettabile secondo il parere obbligatorio della stessa Bce. Infatti a questo emendamento se ne aggiunge un altro, sia pure di diverso peso, che prevede l’innalzamento del limite per le transazioni in contanti da 5 a 10 mila euro.

I limiti della normativa europea

Fin qui si potrebbe rilevare che si è nei limiti fissati da una direttiva europea. Anche se l'innalzamento fino al tetto in questione è previsto dalla normativa comunitaria come facoltà, scelta discrezionale, non come un obbligo. Va da sé che la discrezionalità deve essere ben motivata, tenendo conto delle condizioni dell’impiego del contante e del livello stimato delle attività illecite - riciclaggio, evasione fiscale, corruzione - che si servono delle banconote per i loro fini.

Il tetto dei 5 mila euro

Il precedente innalzamento del tetto a 5 mila euro, pur contestato da esperti con motivazioni fondate, era già da ritenere un limite da non superare, proprio per le condizioni indicate.

Ma l’aspetto di ancor maggiore stridio è la previsione dell’istituzione di una speciale imposta di bollo per ogni pagamento in contanti che riguardi importi compresi tra 5 mila e 10 mila euro. Si potrebbe scrivere a lungo sulle concrete possibilità, anzi sulla diabolicità, dell’esazione di una tale imposta, sulla presunzione che le persone frequentemente portino nelle tasche somme secondo l’emendamento tassabili, e sulla totale dimenticanza del favor che si può rendere alle attività illecite.

Le banconote e il ruolo delle banche centrali

Ma forse ancor più rilevante è l’introduzione della tassa sull’utilizzo delle banconote storicamente emesse a corso legale dalla Banca d'Italia, come da altri istituti centrali, in maniera gratuita. Si innova in maniera rilevante e, vi è da ritenere, senza un’adeguata riflessione, sull’emissione e circolazione del contante che è la funzione fondamentale delle banche centrali sulla quale si sono poi innestati nel tempo altre funzioni, a cominciare, in diversi casi, dalla Vigilanza bancaria.

L’effetto annuncio e l’euro digitale

L’imposta, per la sua straordinarietà, avrebbe un negativo effetto annuncio, se solo si pensa che, anche quando si descrivono le caratteristiche progettate dell’euro digitale, si indica la sua gratuità per eliminare qualsiasi fraintendimento.

Comunque pure su questo emendamento, se viene mantenuto, è obbligatorio acquisire il parere della Bce. Questa obbligatoria attività consultiva è prevista dalle norme comunitarie e sorprende che qualche parlamentare, a proposito dei pareri della Bce sulle riserve auree, chieda cosa c’entri tale Istituto, così dimostrando l'ignoranza delle norme regolatrici.

Parere obbligatorio ma non vincolante

Naturalmente il parere è obbligatorio, ma non vincolante, viene rilasciato sempre facendo riferimento a norme di legge, deve essere richiesto prima dell'approvazione di una legge, liberi i destinatari di uniformarsi o no.

Ma se la sentono di presentare alle istituzioni europee, internazionali e italiane, ai mercati, ai risparmiatori e agli investitori una decisione che confligge con un motivato parere e con l’osservanza della normativa vigente? Non sarebbe un grave strappo? (riproduzione riservata)