Le Atp Finals continuano a essere contese. Non solo tra Torino e Milano, quanto tra il governo e la Federazione. Da un lato c’è coesione, perché il torneo «dei maestri» – vinto per la seconda volta di seguito da Jannik Sinner – andrà in scena in Italia fino al 2030 e sta continuando a brillare, come dimostra il giro d’affari dell’ultima edizione, superiore ai 600 milioni di euro. Dall’altro lato, però, resta da trovare un nuovo equilibrio tra le parti.
Questo perché, come già rivelato da MF-Milano Finanza a giugno, il Decreto Sport, convertito in legge questa estate, ha ridefinito l’assetto gestionale dell’evento, affiancando alla Fitp anche Sport e Salute, l’azienda controllata dal Mef che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, rafforzandone peraltro i poteri.
Da una parte il governo ha aumentato l’impegno economico (stanziando 97,5 milioni per i prossimi 5 anni), ma dall’altra è desideroso di avere un ruolo attivo. Posizione ovviamente attenzionata dal presidente Fitp Angelo Binaghi, il quale ha parlato recentemente dell’avvio del dialogo con il governo, sottolineando che «il contributo statale rende l’evento sostenibile senza grandi difficoltà e potrebbe anzi consentire alla manifestazione di continuare a svilupparsi. Il tennis, oggi, è il miglior investimento possibile nello sport per lo Stato italiano». Il tema per Binaghi sembrerebbe solo uno: che la bilancia resti in equilibrio e non vi siano ingerenze, considerando il successo (anche economico) del tennis. Ma anche dall’esecutivo, la priorità di essere più operativi risiederebbe solo in un riequilibrio dei pesi.
Per il governo, mettere risorse deve poter garantire anche partecipare alla distribuzione degli introiti. Per questo, c’è chi non esclude che l’effetto Atp possa estendersi anche ad altri grandi eventi tennistici. In primis, gli Internazionali di Roma. Il Foro Italico è in concessione a Sport e Salute e tutti gli interventi effettuati sono stati finanziati dalla società pubblica presieduta da Marco Mezzaroma. Tra questi c’è il restyling del Foro Italico (circa 60 milioni), nell’ambito del quale è prevista anche una copertura del campo centrale, un’infrastruttura indispensabile per poter candidare il torneo Roma come quinto slam.
In tanti si chiedono ora se il governo consentirà a Sport e Salute di condividere con la Fitp la torta da 28,5 milioni di euro (solo dalla vendita dei biglietti) legata agli Internazionali di Roma. (riproduzione riservata)