Una trasferta anche di sei mesi in Serbia per andare a produrre la Fiat Grande Panda nello stabilimento di Kragujevac. È la proposta che la scorsa settimana ha fatto Stellantis a buona parte dei quasi 200 dipendenti della produzione di Maserati a Modena che da mesi sono in cassa integrazione. A confermarlo a MF-Milano Finanza è la segretaria della Fiom Modena, Stefania Ferrari, spiegando che si tratta di «una proposta reale e su base volontaria», che però «non può certo essere la soluzione» ai problemi che i lavoratori dell’unico marchio di lusso del gruppo Stellantis stanno affrontando.
Come riportato nei giorni scorsi da questo giornale, Stellantis non sa ancora come far uscire Maserati dalla crisi in cui il brand è piombato, con un crollo di vendite che lo scorso anno ha sfiorato il 50%. La Casa del Tridente ha ufficialmente cancellato un modello completamente elettrico, la MC20 Folgore in versione Bev, che doveva partire a inizio 2025 e lo ha fatto «a causa della mancanza di prospettive commerciali, con pochi esemplari previsti per il mercato nei prossimi anni», come ha spiegato un portavoce della società. Il modello avrebbe dovuto essere prodotto a Modena, in un impianto che lo scorso anno ha prodotto soltanto 220 vetture e dove le linee sono ferme dallo scorso 20 novembre.
Nel 2025 lo stabilimento Maserati di Modena non ha ancora riaperto e «i lavoratori forse rientreranno in produzione dopo la metà di questo mese, ma per una sola settimana», spiega Ferrari. Ma anche su questo non ci sono certezze e quindi è chiaro che «per lavoratori che sono in cassa integrazione a zero ore da tanti mesi», prosegue la segretaria Fiom, «la proposta di Stellantis potrebbe convincere alcuni dei lavoratori Maserati a trasferirsi in Serbia, pur di lavorare». Al momento non ci sono ancora comunicazioni su eventuali adesioni al trasferimento nello stabilimento di Kragujevac. (riproduzione riservata)