Risiko delle bollette, è sfida tra Hera ed Edison su Unoenergy
Risiko delle bollette, è sfida tra Hera ed Edison su Unoenergy
Si profila un testa a testa tra le due utility per i 500 mila clienti del gruppo energetico. Il portafoglio potrebbe essere valutato intorno a 500 milioni. Ecco quando arrivano le offerte

di di Nicola Carosielli 12/06/2025 21:15

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Non si arresta il fermento attorno al comparto dei portafogli retail dei gruppi energetici italiani. Dopo il dossier sul portafoglio da 1 milione di clienti di Acea Energia, per il quale Plenitude ha presentato un’offerta vincolante, è entrato nel vivo anche il processo di vendita dei clienti di Unoenergy, tra i principali operatori privati nel settore della fornitura di gas naturale, energia elettrica e servizi di efficientamento energetico per clienti residenziali, aziende e condomini.

Testa a testa Hera-Edison

Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza si starebbe profilando un testa a testa tra Edison ed Hera per rilevare il portafoglio composto da oltre 500 mila clienti. Al momento il processo si trova in fase due, con l’advisor Rothschild e il management che stanno stabilendo il timing per le offerte vincolanti. Probabilmente, secondo quanto circola tra gli addetti ai lavori è possibile che le offerte vincolanti vengano consegnate entro fine mese, probabilmente anche intorno al 20 giugno. Successivamente si aprirà la fase di due diligence, in seguito alla quale si dovrebbe arrivare a una trattativa in esclusiva con uno dei due player.

Deal da 500 milioni di euro

In questa fase, tutto può ancora accadere, per cui non è escluso che si inserisca qualche altro gruppo, anche se il favorito ad aggiudicarsi la partita resta uno tra il gruppo di Foro Buonaparte e la multiutility con sede a Bologna. Come spesso accade in questo tipo di processi, una parte importante verterà sulla valutazione attribuita al portafoglio di Unoenergy.

Il gruppo ligure guidato dal ceo e azionista Fabio De Martini, del resto, vanta numeri importanti. Nell’ultimo anno ha raggiunto un fatturato consolidato di 1,1 miliardi (con incrementi del 9,9% nei volumi di vendita del gas naturale e del 9% per l’energia elettrica), con un ebitda di 85,8 milioni (+68,4%) e un utile consolidato di 40,6 milioni, grazie anche a una presenza capillare con oltre 200 tra sedi, punti vendita e corner. Anche per questo, gli addetti ai lavori credono che la valutazione possa aggirarsi intorno a 500 milioni di euro.

I piani di Edison

Dal canto loro, sia Edison sia Hera sono intenzionati a combattere per aggiudicarsi il portafoglio. Il gruppo guidato dal ceo Nicola Monti, dopo aver raggiunto 3 milioni di utenti, ha annunciato di voler arrivare a quota 4 milioni entro il 2028. Riuscire a crescere di metà del target in un colpo solo sarebbe perciò importante. Non a caso, lo stesso Monti – a febbraio – ha dichiarato chiaramente di guardare al dossier, nonostante all’epoca i contorni dell’operazione non fossero ancora noti. Le risorse in casa Edison, del resto, non mancano considerando la cessione a Snam degli asset di stoccaggio gas per un corrispettivo di 560 milioni di euro, che potrebbe salire a 630 milioni comprensivi di specifiche clausole di earn out.

I piani di Hera

L’appetito non manca neanche al gruppo guidato dal presidente esecutivo Cristian Fabbri, che quest’anno è arrivato a circa 4,6 milioni di clienti (di cui il 60% nell’energia elettrica e il resto nel gas), anticipando addirittura il target fissato nel piano industriale al 2028. Solo nel 2024 ha aumentato del 20% la base clienti. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ad aprile, Fabbri aveva sottolineato come l’obiettivo di Hera sia «consolidare i clienti e proporre servizi per la decarbonizzazione, sostenendoli in un percorso di elettrificazione dei consumi e cercando di far cambiare le abitudini», oltre alla promozione di interventi di riqualificazione ed efficienza energetica. (riproduzione riservata)