Rating Moody’s, i numeri dell’Italia spingono per una promozione. Ecco perché
Rating Moody’s, i numeri dell’Italia spingono per una promozione. Ecco perché
Venerdì 21 novembre Moody’s potrebbe alzare il rating dell’Italia. Secondo Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management Sim, ci sono almeno due motivi perché ciò possa accadere

di Raffaele Crocitti  20/11/2025 13:47

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Il giudizio di Moody’s sull’Italia è attualmente Baa3, il gradino più basso del Lower medium grade, condiviso con Paesi come Romania, Grecia, Colombia e India. Il 23 maggio scorso, però, l’agenzia ha modificato l’outlook da “stabile” a “positivo”, facendo ben sperare per future promozioni di rating.

Moody’s non aggiorna in positivo il rating dell’Italia dal 2002 (da Aa3 a Aa2), poi una graduale discesa assestatasi nel 2018 e mai più modificata fino a oggi.

Tra gli analisti trapela però ottimismo. In questo senso, Gianni Piazzoli di Vontobel suggerisce di guardare in due direzioni: il miglioramento degli indici maroeconomici italiani rispetto a maggio e la differenza, in positivo per l’Italia, tra i numeri attuali e le previsioni di Moody’s per questo periodo.

I dati dell’Italia per l’upgrade di rating

Più nel dettaglio, il deficit l’Italia dovrebbe arrivare al 3% già nel 2025, partendo dal 3,4% del 2024, e scendere al 2,8% nel 2026. Riguardo il debito/pil, i target del governo indicano il 137,5%, mentre Moody’s stimava il 138,4% nel 2026. Nel 2024 l’Italia ha raggiunto l’avanzo primario, in costante miglioramento secondo le stime del governo dallo 0,5% rispetto al pil dello scorso anno al +2% del 2028. In questo senso, Gianni Piazzoli sottolinea la differenza con la Francia, collocata sei notch sopra l’Italia nel rating Moody’s ma con un avanzo primario che è e sarà per diversi anni negativo (-3,2% nel 2025, -2,5% nel 2027) e un rapporto debito/pil del 120% atteso nel 2027.

Un punto chiave per l’Italia è la possibilità di uscita dalla Pde, la Procedura di Deficit Eccessivo dell’Unione Europea, che rimane però ancora in bilico: bisognerà aspettare aprile e i dati sul deficit 2025 per avere risposte certe.

Da ultimo, tra i dati positivi del 2025 italiano, bisogna evidenziare l’abbattimento dello spread Btp/Bund dai 115 punti di inizio anno agli attuali 74. Quello della Francia, per fare un confronto, è a 75.

Un’eventuale modifica al rialzo del rating italiano da parte di Moody’s sarebbe in linea con quanto fatto di recente da altre agenzie di rating come Fitch, DBRS e Scope. (riproduzione riservata)