I nove mesi migliori dall’ipo per Poste Italiane con ricavi, risultato operativo adjusted e utile netto ai massimi storici. La società guidata da Matteo Del Fante ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con ricavi pari a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, «grazie al contributo di tutte le divisioni di business», si legge nel comunicato.
Record anche per l’ebit adjusted, cresciuto del 10% a 2,5 miliardi (+8,5% a 856 milioni nel solo terzo trimestre, il 4% in più rispetto al consenso di Visible Alpha a 824 milioni). Mentre l’utile netto è balzato dell'11% a 1,8 miliardi (+6,1% a 603 milioni nel terzo trimestre, il 6% in più rispetto al consenso a 568 milioni). «I risultati dei primi nove mesi migliori dalla quotazione in borsa», ha sottolineato Poste, «con ricavi, risultato operativo adjusted e utile netto ai massimi storici».
Nello specifico, i ricavi nel segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione hanno raggiunto quota 2,8 miliardi, con una crescita dell'1,6%, quelli dei servizi finanziari 4,2 miliardi (+4,6%) e dei servizi assicurativi 1,4 miliardi (+10,2%). In aumento del 4,7% anche i ricavi dei servizi postepay a 1,2 miliardi. Mentre le attività finanziarie investite dei clienti del gruppo sono salite di 10 miliardi a 601 miliardi.
Il total capital ratio di Bancoposta è risultato pari al 24% (Cet1 ratio al 20,5% rispetto al 19,5% del trimestre precedente), il leverage ratio è migliorato al 3,2% dal 3,1% di giugno e il solvency II ratio del gruppo assicurativo Poste Vita al 312% rispetto al 315% precedente. Quanto ai clienti retail di Poste Energia per luce e gas hanno raggiunto quota 950.000, in linea con l’obiettivo di 1 milione di clienti entro la fine del 2025, mentre è stata completata la migrazione alla Super App che viene utilizzata da 15 milioni di clienti, con 4,1 milioni di utenti attivi su base giornaliera a novembre.
«La migrazione dei nostri clienti alla super app è stata completata con successo. A oggi la Super App è utilizzata da 15 milioni di clienti, con 4,1 milioni di utenti attivi su base giornaliera a novembre, un dato che supera il numero complessivo di utenti delle nostre precedenti app considerate insieme», ha sottolineato il ceo, Del Fante.
Inoltre, Poste sta «accelerando» sulle iniziative che valorizzano le sinergie con Tim (di cui detiene il 24,81%). In quest’ottica Del Fante ha annunciato che nel primo trimestre del 2026 Poste Mobile avvierà la migrazione verso l'infrastruttura mobile di Tim, a seguito della firma del contratto Mvno. Tra le iniziative già avviate, è stata lanciata Tim energia powered by Poste Italiane ed è stata firmata una lettera di intenti con Tim Enterprise su una joint venture nei servizi It basati sul cloud.
«La solidità dei risultati raggiunti conferma ancora una volta la nostra capacità di generare una crescita sostenibile e redditizia in tutti i segmenti di business, grazie a una solida esecuzione commerciale e a un'efficace gestione dei costi», ha evidenziato il ceo, confermando «la piena fiducia nel raggiungimento della guidance aggiornata per l'intero esercizio 2025 che prevede un risultato operativo (ebit) adjusted pari a 3,2 miliardi e un utile netto pari a 2,2 miliardi» contro la stima del consenso di 2,3 miliardi (2,4 miliardi nel 2026).
Il cda ha anche deliberato la distribuzione di un acconto record di 40 centesimi di euro (ossia +21% su base annua; la stima di Banca Akros si fermava a 0,36 euro) sul dividendo ordinario previsto per l'esercizio 2025 per le azioni ordinarie. Sarà messo in pagamento dal 26 novembre con data stacco cedola il 24.
Per Jefferies (rating hold e target price a 18,9 euro confermati sull’azione), l’utile netto del terzo trimestre è risultato superiore alle attese grazie al controllo dei costi che ha portato a un miglior risultato operativo. Mentre l’utile operativo rettificato di 856 milioni è inferiore dell’1% rispetto alle sue previsioni. I ricavi sono in linea, i costi (spese operative per 2,3 miliardi, +2% anno su anno) migliori dell’1% rispetto alle previsioni.
Jefferies ha anche osservato che la divisione servizi finanziari è stata il principale motore del superamento delle previsioni grazie a solidi ricavi da margine d’interesse, ai risparmi postali e al controllo dei costi. Mentre «la divisione assicurativa è risultata leggermente inferiore alle nostre stime e al consenso, come quella della corrispondenza e pacchi a causa dei ricavi medi per pacco più bassi. Meglio del previsto la divisione pagamenti», ha indicato il broker, apprezzando anche la conferma della guidance 2025.
Anche Banca Akros (rating accumulate e target price a 20 euro) e Mediobanca Research (rating outperform e target price a 20,50 euro) hanno evidenziato che l’utile operativo rettificato del terzo trimestre 2025 è stato superiore sia al consenso sia alle sue stime (+4% e +5%, rispettivamente), grazie soprattutto alla buona performance di tutte le divisioni, in particolare corrispondenza e pacchi e servizi finanziari.
In sintesi «Poste ha riportato solidi trend operativi, confermando la guidance aggiornata per l’intero esercizio 2025 e annunciando un dividendo interim in aumento. Il rendimento da dividendo rimane interessante: nel periodo 2025-2027 è atteso al 6%», aggiunge Banca Akros che, però, rileva: «il titolo Poste tratta a un multiplo p/e medio 2025-2027 di 11,5 volte. È certamente necessaria un’analisi più approfondita dei numeri, ma il titolo sembra correttamente valutato a questi prezzi».
A Piazza Affari il titolo Poste Italiane si limita a un progresso dello 0,28% a 21,55 euro. Negli ultimi tre mesi ha guadagnato il 7,6% e in un anno il 68% circa. (riproduzione riservata)