Ponte sullo Stretto, la verità della Corte dei conti: ecco cosa non va del progetto
Ponte sullo Stretto, la verità della Corte dei conti: ecco cosa non va del progetto
I giudici contabili hanno bloccato l’infrastruttura per violazioni ambientali e contrattuali, e per la mancata consultazione dell'Autorità di regolazione dei trasporti sul piano tariffario

di Silvia Valente 27/11/2025 19:08

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Violazione dell'habitat naturale, modifiche contrattuali e mancato parere della Autorità di regolazione dei trasporti sul piano tariffario. Queste sono le motivazioni chiave per cui la Corte dei Conti, lo scorso ottobre, ha negato il visto al progetto e la conseguente registrazione della delibera del Cipess (risalente ad agosto), sul via libera al Ponte sullo Stretto di Messina.

Le violazioni riscontrate

Dalle motivazioni depositate dalla Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte emerge che le violazioni sono relative a due direttive Ue e al decreto legge del 201/2011 relativo al consolidamento dei conti pubblici.

Nello specifico, da un lato non sono state rispettate le prescrizioni «della direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali» ed è stato infranto «l’articolo 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell'originario rapporto contrattuale». 

Dall’altro lato, la Corte ha rilevato la «violazione degli articoli 43 e 37 del decreto-legge n. 201/2011, per la mancata acquisizione del parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario». Con la medesima delibera, aggiunge il comunicato dei giudici contabili, sono state «formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali». 

II Mit è già al lavoro per superare i rilievi

Non si sono fatte attendere le riposte del ministero competente, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, e di Palazzo Chigi. 

Il Mit «nel prendere atto delle motivazioni della Corte dei conti» precisa che «continua l’iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea». E «tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all’Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità».

Sulla stessa linea di pensiero, in una nota il governo si è detto «convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all’Italia un'infrastruttura strategica attesa da decenni». (riproduzione riservata)