Piazza Affari, utili attesi a 84 miliardi (+13%) nel 2026: le 15 azioni top secondo Banca Akros
Piazza Affari, utili attesi a 84 miliardi (+13%) nel 2026: le 15 azioni top secondo Banca Akros
Dal punto di vista settoriale, Banca Akros evidenzia una forte crescita attesa per i settori consumer, industriale e Tmt. Tutti i target price delle 15 top picks

di Francesca Gerosa 24/11/2025 10:58

Ftse Mib
42.298,17 17.40.00

-0,85%

Dax 30
23.239,18 23.30.16

+0,64%

Dow Jones
46.448,27 4.06.47

+0,44%

Nasdaq
22.872,01 23.30.00

+2,69%

Euro/Dollaro
1,1523 4.38.41

-0,05%

Spread
75,00 17.29.56

-1,47

Banca Akros guarda al 2026 con ottimismo. In particolare, l’equity research team è positivo sulle azioni italiane con una preferenza per le mid-small cap rispetto alle large cap. Dal punto di vista settoriale, evidenzia una forte crescita attesa per i settori consumer, industriale e Tmt. 

Cosa sosterrà la crescita globale

In generale, la crescita globale del pil reale è prevista intorno a +3% nel 2026, con l’area euro sostenuta dal previsto miglioramento dell’economia tedesca grazie ai 500 miliardi di euro del fondo speciale «Sondervermögen», ma anche l’economia americana, sostiene l’equity research team di Banca Akros, dovrebbe essere supportata da una politica fiscale espansiva (Big Beautiful Bill) in un contesto di continue incertezze geopolitiche.

L’inflazione negli Stati Uniti si è in gran parte normalizzata, ma non ha ancora raggiunto il livello obiettivo della Fed e il mercato si aspetta un continuo allentamento della politica monetaria da parte della banca centrale (il consenso prevede 3,7 riduzioni dei tassi entro dicembre del 2026), mentre in Europa l’inflazione ha raggiunto il livello target e non sono attese grandi mosse da parte della Bce per il prossimo anno (il consenso prevede 0,4 riduzioni dei tassi entro ottobre 2026).

Quanto alla crescita del pil reale italiano dovrebbe migliorare nel 2026, anche se resterà leggermente al di sotto dell’1%: l’espansione economica sarà sostenuta dalla domanda interna, mentre l’inflazione è prevista sotto il 2% sia nel 2025 sia nel 2026. Il deficit pubblico dovrebbe continuare a diminuire, raggiungendo il 3% nel 2025 e il 2,8% nel 2026. Al contrario, il rapporto debito/pil è previsto in aumento, trainato dall’impatto ritardato dei crediti d’imposta per la ristrutturazione edilizia.

L’S&P500 non è conveniente

«Le prospettive per le azioni globali non sono lineari, dato che i multipli si sono rivalutati dai minimi di aprile post Liberation Day. In particolare, notiamo che l’indice S&P 500, che rappresenta il 70% della capitalizzazione globale, è scambiato a un p/e a 24 mesi di 20 volte rispetto al minimo di aprile di 15, mentre il p/e di Shiller, corretto per il ciclo economico, si attesta intorno a 40 volte», indica l’equity research team di Banca Akros, precisando che quest’ultimo (un indicatore retrospettivo) potrebbe essere giustificato dalla rivoluzione dell’AI, che sembra essere ancora agli inizi piuttosto che alla fine, come dimostra la sottostima del capex degli hyperscaler (368 miliardi di dollari, +66% anno su anno per fine 2025 contro il +22% stimato all’inizio del 2025), anche se ci sono alcune preoccupazioni riguardo alla capacità dell’AI di generare ricavi e al suo finanziamento».

Piazza Affari, attesa una pioggia di utili

In generale, gli esperti di Banca Akros restano positivi sulle azioni italiane grazie alla maggior stabilità politica (dopo 23 anni Moody’s il 21 novembre ha alzato il rating dell’Italia a Baa2), alla riduzione degli spread obbligazionari e al previsto aumento degli utili per il 2026 (84 miliardi di euro, +13% anno su anno, sopra la media storica mid-single digit), sostenuto dal recupero dei settori ciclici consumer.

Inoltre, le azioni italiane risultano relativamente convenienti con un p/e a 24 mesi di 11 volte rispetto alle 14 volte di quelle europee con il p/e a 24 mesi delle banche italiane pari a 9 volte. Guardando ai singoli settori, su financials e utilities gli analisti di Banca Akros segnalano una crescita limitata degli utili nel 2026, bilanciata, però, dai rendimenti interessanti per gli azionisti grazie ai dividendi e ai buyback, mentre consumer discretionary, industriale e Tmt dovrebbero registrare una forte crescita per il 2026.

Mid-small cap a sconto

Le mid-small cap offrono un valore migliore, con uno sconto del 10% rispetto alla media storica dei propri multipli, rispetto alle large cap (in linea con la media storica dei propri multipli) e dovrebbero anche beneficiare del supporto di liquidità derivante dal lancio dei nuovi fondi legati al progetto Cdp-Fns, con un volume totale di investimenti previsto pari o superiore a 700 milioni di euro.

Le 15 azioni migliori

Tra le azioni italiane quotate, le preferenze dell’equity research team di Banca Akros, raggruppate per capitalizzazione di mercato, sono le seguenti tutte coperte con un rating buy: tra le large cap: Azimut (target price a 40 euro), Campari (target price a 7,5 euro), Lottomatica (target price a 27 euro), Saipem (target price a 3 euro), Stellantis (target price a 10,5 euro); tra le mid cap: De’ Longhi (target price a 42 euro), Ferretti (target price a 3,5 euro), Mfe (target price a 4,3 euro per l’azione di categoria A), Moltiply (target price a 57 euro), Reply (target price a 180 euro); tra le mall cap: Abp Nocivelli (target price a 8,7 euro), Fila (target price a 12,5 euro), First Capital (target price a 29,3 euro), GeneralFinance (target price a 23 euro), Orsero (target price a 24 euro). (riproduzione riservata)