Piazza Affari, le 9 azioni scelte da Scauri (Lemanik) per battere la volatilità di fine 2025
Piazza Affari, le 9 azioni scelte da Scauri (Lemanik) per battere la volatilità di fine 2025
Il settore delle utility ha sovraperformato a Piazza Affari a ottobre, sostenuto dal calo dei tassi. Andrea Scauri, gestore del fondo azionario Lemanik High Growth, spiega perché ha ridotto notevolmente l’esposizione al settore della difesa

di Francesca Gerosa 07/11/2025 14:36

Ftse Mib
42.917,67 6.55.40

-0,35%

Dax 30
23.569,96 23.50.47

-0,69%

Dow Jones
46.987,10 19.49.54

+0,16%

Nasdaq
23.004,54 23.50.47

-0,21%

Euro/Dollaro
1,1571 23.00.41

-0,07%

Spread
76,87 17.29.47

+1,02

I mercati azionari globali hanno chiuso il mese di ottobre in rialzo (azioni globali +1,8% in dollari e +3,5% in euro, +21% da inizio anno in dollari, +8% in euro), sostenuti da una combinazione di dati macroeconomici favorevoli, segnali di distensione sui dazi e risultati societari positivi e superiori alle attese negli Stati Uniti (crescita dell'utile per azione dell'indice S&P500 nel terzo trimestre del 2025 attualmente +9% rispetto al +8% previsto alla fine del trimestre).

Gli utili crescono più delle attese in Ue

Anche in Europa la crescita dell'utile per azione nel terzo trimestre è stata finora leggermente superiore alle attese, con una crescita media per l’indice Stoxx600 del +2% su base annua (rispetto al -2% previsto), anche se il miglioramento è concentrato nei settori della tecnologia e delle telecomunicazioni, mentre quello industriale pesa negativamente, sottolinea Andrea Scauri, gestore del fondo azionario Lemanik High Growth, che verso la fine dell'anno si aspetta una volatilità maggiore.

Valutazioni delle azioni europee ancora interessanti

Scauri mantiene una visione moderatamente positiva sui mercati azionari, pur rimanendo flessibile in caso di potenziali correzioni dopo il forte rally recente. Le valutazioni delle azioni europee rimangono ragionevoli a 15,2 volte il multiplo prezzo/utile a 12 mesi e la crescita prevista per il 2026 è solida: +10% su base annua dopo il -3% previsto nel 2025, «ma sarà necessaria una maggior visibilità per fornire un impulso ulteriore alla performance.

In particolare, «prevediamo un contesto favorevole, sostenuto dall'orientamento espansivo delle banche centrali - con tagli dei tassi soprattutto da parte della Fed in un contesto di inflazione in calo - e da una graduale ripresa dell'attività manifatturiera, favorita dalle politiche fiscali più espansive guidate dalla Germania, dove la politica fiscale dovrebbe contribuire positivamente per +0,5% al pil dell'Ue nel 2026 grazie al piano infrastrutturale da 500 miliardi di euro e agli impegni sugli investimenti nella difesa», precisa Scauri.

Un cuscinetto di liquidità

Tuttavia, avverte il gestore, dopo il forte rialzo dei mercati (azioni globali +38% dai minimi di aprile), è essenziale mantenere un approccio diversificato, evitando un'eccessiva concentrazione e mantenendo una riserva di liquidità in caso di potenziali correzioni di mercato. Tra i principali rischi da monitorare: la debolezza del mercato del lavoro statunitense, le tensioni nel mondo del credito privato statunitense e quelle commerciali.

A Piazza Affari utilities in pole

Quanto all’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso il mese di ottobre in rialzo dell'1,5%, mentre l’indice Ftse Mid è salito dell'1,6%. Nell'indice principale, il settore delle utility ha sovraperformato, sostenuto dal calo dei tassi (A2A +14% ed Enel +9,2%) e da catalizzatori specifici come nel caso di Italgas (+17% sul nuovo piano strategico).

Per quanto riguarda i fondamentali del settore delle utilities, il quadro rimane invariato: la domanda di energia è pressoché immutata, la produzione da fonti rinnovabili è in calo (idroelettrica -4%, eolica -23,4% a settembre) e i prezzi dell'energia rimangono stabili (115 euro/MWh nel 2025, 95 euro/MWh nel 2027).

«La stagione degli utili dovrebbe confermare le previsioni delle società per l'anno, ma il settore rimane esposto a diverse incertezze: mancanza di incentivi stabili per le energie rinnovabili, dibattito sul ritorno al nucleare, forte concorrenza nel settore retail e ritardi nell'estensione delle concessioni elettriche e idroelettriche», osserva Scauri. In questo contesto, Italgas (p/e 2027 di 10,5 volte, rendimento del 6,2%) offre, a detta dell’esperto, il miglior profilo di rischio/rendimento del settore.

Puntare su Bper e Mps tra le banche

Viceversa, le banche tradizionali (p/e 2027 di 9,5 volte) hanno sottoperformato il mercato (Unicredit -1,5%, Banco Bpm -1,3%, Mediobanca  -4%), penalizzate dal rischio di ulteriori tasse sul settore. Tuttavia, «riteniamo che i fondamentali rimangano solidi, con un livello di remunerazione: rendimento medio dei dividendi del 7,5%, tra i più elevati sul mercato. Le nostre posizioni più importanti rimangono Bper e Mps».

Visibilità limitata nel settore auto

Nel settore auto Ferrari ha registrato una performance molto negativa (-15%) dopo aver fornito una guidance per il 2030 al di sotto delle aspettative. Al contrario, Stellantis è stata molto forte (+13,5%), beneficiando di una ripresa delle vendite nel terzo trimestre. Ma la visibilità nel settore automobilistico rimane limitata sia per quanto riguarda la ripresa dei volumi sia per la concorrenza dei player cinesi, soprattutto in Europa.

Lusso un po’ caro

Quanto al settore del lusso europeo ha registrato un forte rialzo nel corso dell'ultimo mese (+15%) ed è scambiato a un p/e mediano 2026 di 24,5 volte rispetto alle 21 di un mese fa, grazie ai ricavi del terzo trimestre leggermente superiori alle attese e a un miglioramento sequenziale, con ottobre in linea con le tendenze del terzo trimestre e le aspettative di mantenere una performance simile anche nel quarto trimestre, nonostante i confronti più difficili a novembre/dicembre.

«La conferma di questi trend nel quarto trimestre sarà importante per sostenere queste valutazioni, che non sono irragionevoli ma leggermente superiori alle medie storiche, 23,5 volte il p/e, con alcuni titoli significativamente al di sopra delle rispettive medie storiche, in particolare Kering e Ferragamo», precisa Scauri.

Le azioni italiane preferite da Lemanik

Tra le azioni italiane preferite da Scauri c’è Azimut (la principale posizione nel fondo di Lemanik) per la valutazione molto bassa rispetto ai concorrenti, i dati eccellenti di afflusso e la scissione della nuova banca, che sta guidando il re-rating dell'intero gruppo.

L’azione di risparmio di Tim è la seconda posizione principale grazie al solido caso di investimento, supportato da un panorama competitivo migliore e da una governance molto più lineare con l'ingresso di Poste Italiane. Il gestore punta anche sulla risparmio di Danieli, gruppo che può beneficiare degli investimenti pianificati dal fondo tedesco per il rinnovamento dell'energia, del digitale e delle infrastrutture. Inoltre, recentemente ha costruito una posizione su Media For Europe, a seguito dell'offerta vincente su ProsiebenSat1. L'integrazione tra le due società di media potrebbe generare sinergie rilevanti, più che raddoppiando l'ebitda di Mfe standalone.

Invece, Scauri resta molto selettivo sui finanziari, con una preferenza per Mps e Bper. Nel settore automobilistico Stellantis «è diventata una posizione core dopo i dati molto recenti che mostrano quello che riteniamo essere il punto di infezione per i volumi e il destoccaggio. Mentre nella difesa abbiamo ridotto notevolmente la nostra esposizione. Le posizioni sono molto meno ponderate su nomi come Leonardo e Fincantieri», precisa Scauri che ha recentemente ricostruito una posizione su Avio con l'imminente aumento di capitale per finanziare la crescita negli Stati Uniti. (riproduzione riservata)