Piazza Affari, le 15 azioni top consigliate da Lemanik per un portafoglio più sicuro nel 2025
Piazza Affari, le 15 azioni top consigliate da Lemanik per un portafoglio più sicuro nel 2025
Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik, teme solo in parte i dazi di Donald Trump. Punta su nove blue chip per bilanciare bene il portafoglio e resta positivo su alcune mid cap italiane nonostante la sottoperformance del segmento a gennaio

di Francesca Gerosa 11/02/2025 15:17

Ftse Mib
37.997,02 23.50.05

-0,81%

Dax 30
22.567,14 23.50.05

-0,48%

Dow Jones
40.813,57 5.07.52

-1,30%

Nasdaq
17.303,01 23.50.05

-1,96%

Euro/Dollaro
1,0839 5.42.40

+0,02%

Spread
114,17 17.28.50

+2,47

I mercati azionari globali hanno chiuso il mese di gennaio in territorio positivo (global equities +3,8%), con gli indici europei che hanno superato quelli statunitensi (Stoxx600 +6,2%, S&P500 +3,3%, Nasdaq +1,9%). Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik, ritiene che questo trend possa continuare nei prossimi mesi, grazie al miglioramento degli indicatori macro, all'allentamento delle condizioni di credito e alla riduzione del posizionamento degli investitori. La scorsa settimana i dati sul credito della Bce hanno mostrato un forte aumento dei prestiti bancari alle imprese nell'area dell'euro, soprattutto per le scadenze lunghe.

Lemanik ancora positivo sulle mid e small cap

In Italia l'indice Ftse Mib ha registrato una performance del +6,4% nel mese, trainata dal buon andamento del settore finanziario (favorito dalle operazioni di m&a tra le banche e dalle aspettative di un trimestre solido), dal rimbalzo del lusso (sostenuto dalle indicazioni positive di Richemont, Burberry e Zegna) e da alcuni titoli industriali. Viceversa, le mid-small cap italiane hanno continuato a sottoperformare l'indice principale anche a gennaio (Ftse Mid +2,8%, Ftse Italia Small Cap -0,4% ed Egm -1,8%). Nonostante questo, Scauri mantiene una visione positiva su questo segmento, in quanto ritiene che il miglioramento del contesto macroeconomico, unitamente al calo dei tassi di interesse, dovrebbe sostenere un ritorno dei flussi di investimento.

I dazi di Trump preoccupano solo in parte

Sul fronte delle tariffe, permane l'incertezza, con il presidente Donald Trump che, dopo Canada, Messico e Cina, ha dichiarato di voler aumentare le tariffe anche sull'Europa, senza specificare quando e di quanto. Nel breve termine, quindi, «il mercato si interrogherà sull'effettiva strategia tariffaria di Trump. Se adotterà un approccio rigido, l'impatto potrebbe essere un rallentamento della crescita economica globale, un aumento dell'inflazione e un arresto della politica di allentamento monetario della Fed, con conseguenze inizialmente negative per i mercati azionari», spiega il gestore azionario Italia di Lemanik. Tuttavia, «se i dazi fossero solo uno strumento di negoziazione, che al momento consideriamo lo scenario più probabile, questi effetti non si materializzerebbero». Mancano, inoltre, due settimane dalle elezioni in Germania del 23 febbraio e si intensifica il dibattito sugli stimoli fiscali. «Continuiamo a ritenere che una forte risposta fiscale da parte della Germania sia sempre più necessaria alla luce dei persistenti segnali di recessione che emergono dal Paese con un pil nel quarto trimestre del 2024 a -0,2%», prevede Scauri che nel caso della Bce si attende un taglio di 75 punti base al 2% entro la fine del 2025, mentre nel caso della Fed è più probabile una fase di stabilità dei tassi nelle prossime riunioni, seguita da un allentamento a partire dalla metà del 2025.

Il 2025 un anno meno entusiasmante, con guadagni minori e un'elevata volatilità

Più in generale, per il 2025 «ci aspettiamo un anno meno entusiasmante, con guadagni minori e un'elevata volatilità, ma comunque un risultato positivo una volta conclusi i prossimi 12 mesi. Tuttavia, riteniamo che i rendimenti limitati dell'intero anno possano essere migliorati in modo sostanziale in quanto ci aspettiamo alcuni brutti drawdown (perdita massima temporanea, ndr) nel mezzo, la nostra strategia molto attiva e il nostro portafoglio concentrato possono generare ulteriore alfa», spiega l’esperto. «La differenza, tuttavia, la farà il percorso e il momento in cui potremo aspettarci cali e recuperi. Osservando l'S&P negli anni post-elettorali, si nota un chiaro periodo di debolezza che si protrae fino a marzo. E i mercati europei tendono generalmente a seguire l'andamento generale degli Stati Uniti, come di consueto. Tutti sanno che la valutazione è a buon mercato, ma anche la performance relativa ha raggiunto livelli senza precedenti».

Le 15 azioni di Piazza Affari con cui bilanciare bene il portafoglio 

Di conseguenza, l’asset allocation ideale deve essere ben bilanciata con la giusta combinazione di titoli growth a multipli relativamente convenienti, come Diasorin e Recordati, titoli legati alle materie prime con un elevato valore non sfruttato come le azioni di risparmio di Danieli, nomi ciclici con un limitato margine di revisione al ribasso degli utili, come Stellantis, Brembo e Interpump, e opzioni di M&A nel settore bancario, quindi l’occhio di Scauri cade su Banco Bpm, Mps, Mediobanca e Generali. Inoltre, «il nostro posizionamento sulle small/mid cap rimane concentrato su pochi titoli di qualità/turnaround: Newlat, Fincantieri, Dovalue, Lottomatica e le azioni di risparmio di Tim», conclude il gestore. (riproduzione riservata)