L’universo di azioni italiane che AlphaValue copre continua a performare molto bene. Ben 25 titoli italiani hanno guadagnato il 23% dall'inizio dell'anno. Nella copertura del broker manca un certo numero di titoli finanziari italiani, il che spiega la differenza di performance rispetto all'indice Ftse Mib delle blue chip, ma non cambia il quadro: le azioni italiane continuano a fare molto bene e beneficiano del calo dei tassi, anche se nell'ultimo mese sono state superate da quelle spagnole, trainate da Inditex.
Le aziende italiane più italocentriche
«La nostra lettura sull’Italia non è cambiata in modo significativo rispetto a giugno. Il governo Meloni si è mostrato pragmatico ora che è al comando e la premier è piuttosto rapida nel difendere la bandiera e i valori italiani, il che probabilmente aumenta la fiducia in un gran numero di Pmi industriali brillanti. Le aziende italiane sotto la nostra copertura tendono a essere italocentriche, a partire dal settore finanziario, e dovrebbero beneficiare dei fondi europei destinati alla ripresa del Paese post Covid-19. Il problema resta l'esecuzione, poiché l'amministrazione sembra piuttosto lenta nel canalizzare i fondi verso progetti meritevoli. Ovviamente, con i tassi di interesse in fase calante, la propensione al rischio è destinata ad aumentare, contribuendo a ridurre gli spread e a migliorare ulteriormente il sentiment. Non è chiaro se ciò cambierà le modeste aspettative di crescita del pil italiano (le stime dei principali previsori per l'anno in corso oscillano tra lo 0,7% e l'1%, dopo il +0,9% messo a segno nel 2023, ndr), ma non danneggerà la valutazione degli asset a rischio», sottolinea AlphaValue.
Nel 2025 è molto probabile un rallentamento della crescita degli utili per azione
Guardando, dunque, all'universo delle azioni italiane coperte, la crescita degli utili prevista sostiene la recente sovraperformance ma, avverte AlphaValue, si apre un interrogativo per il 2025, con un rallentamento della crescita degli utili per azione al di sotto del trend di mercato: in media +8,56% nel 2024 e +2,04% nel 2025 (multiplo prezzo/utile 2024 di 11,2 volte e 2025 di 11 volte). «Incidentalmente, anche le aspettative di crescita degli utili a livello europeo potrebbero essere troppo ottimistiche. Qualsiasi sforzo per valutare i titoli su base domestica è reso sempre più difficile dal fatto che la maggior parte dei grandi gruppi europei è poco esposta nei confronti del proprio paese d'origine. A ciò si aggiungono le decisioni in materia di quotazione: Kering ed EssilorLuxottica sono tanto italiane quanto francesi, decisioni che possono alterare le medie in modo rilevante», precisa il broker.
Ma prezzi molto convenienti e rendimenti del dividendo oltre quello del Btp
Comunque, restringendo i dati sulle azioni italiane focalizzate sul mercato domestico con più di un terzo dei ricavi, si ottengono i seguenti dati: «crescita volatile degli utili per azione, con Unicredit, Enel, Eni, Hera, Erg e Generali che vanno incontro a un leggero calo degli eps, ma prezzi estremamente convenienti, inclusi rendimenti molto interessanti. Consigliamo, quindi, di prestare attenzione a questo universo più incentrato sull'Italia», conclude AlphaValue che per il 2024 e il 2025 si aspetta da Enel, Snam, Eni, Unicredit, Mediobanca e Intesa Sanpoalo rendimenti dei rispettivi dividendi oltre il 6% con quello della banca guidata da Carlo Messina che il prossimo anno raggiungerà l’8,6%.
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