«Nell’area euro la preferenza va ai bond periferici di Italia e Spagna». La stagione degli outlook di metà anno delle grandi case di gestione internazionali è arrivata alle battute conclusive, con un’indicazione di investimento ricorrente: il Btp (e il suo omologo spagnolo, il Bono) costituiscono una primissima scelta nei portafogli delle case di gestione.
«Il mercato dei Btp ha fatto meglio insieme alla Spagna perchè ha il carry più elevato», ha spiegato Massimiliano Maxia, senior fixed income product specialist di Allianz Global Investors, nel presentare l’outlook obbligazionario della società di gestione. Il carry di cui parla il money manager indica, nel gergo del reddito fisso, il rendimento che un investitore ottiene semplicemente detenendo un’obbligazione nel tempo, senza considerare variazioni di prezzo sul mercato.
«Il Btp può continuare a far bene in portafoglio proprio perché è un mercato obbligazionario per il carry», ha sottolineato Maxia, che ha poi specificato come «un Btp o un Bono spagnolo rendano di più oggi, al netto del costo di copertura, anche rispetto a un Treasury americano».
Allianz Global Investors è in buona compagnia. Anche BlackRock, la più grande società di gestione al mondo, nella sua view tattica per il secondo semestre ha alzato il posizionamento sui bond governativi dell’area euro da sottopesare a neutrale. «I rendimenti sono interessanti e il premio a termine si è avvicinato di più alle nostre aspettative rispetto ai Treasury statunitensi. Preferiamo i titoli periferici, come quelli italiani e spagnoli».
Così come Eurizon, società di gestione del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha presentato a Madrid la sua strategia di investimento per i prossimi mesi. «Gli investitori potrebbero trovare opportunità interessanti nei mercati obbligazionari, poiché i rendimenti restano superiori all'inflazione e le curve dei rendimenti a breve termine hanno recuperato premi convincenti», ha spiegato Andrea Conti, responsabile analisi macro. Più nello specifico Eurizon ritiene che le obbligazioni sovrane, soprattutto in Europa, rimangano interessanti, grazie a una cedola superiore all'inflazione e la possibilità di offrire protezione nel caso di un rallentamento economico inatteso.
La società mantiene un outlook positivo, non a caso, proprio sul debito dei Paesi periferici dell'Eurozona (quindi Italia e Spagna in primis) e osserva che gli spread del credito societario si sono stabilizzati, con un miglioramento del sentiment verso le obbligazioni ad alto rendimento sia negli Stati Uniti che nel Vecchio continente.
I bond sovrani in euro, Btp incluso, piacciono ai money manager anche per tenere sotto controllo il rischio del cambio euro-dollaro. Lo riassume Andrea Campisi, senior investment manager di Pictet Asset Management: «I titoli Ue e governativi in euro offrono un mix di liquidità e diversificazione, giovano del trend di compressione degli spread intra-europei e offrono un ottimo rendimento aggiustato per la volatilità». I tratti a cinque e sette anni della curva, conclude il gestore, «offrono il miglior rendimento atteso con una maggior difesa dai movimenti della curva e sono, quindi, preferite». (riproduzione riservata)