Dove investire la liquidità durante l'estate? Ecco i migliori conti di deposito, fondi e bond
Dove investire la liquidità durante l'estate? Ecco i migliori conti di deposito, fondi e bond
Per allocare temporaneamente la liquidità in eccesso i conti di deposito offrono remunerazioni fin oltre il 4%, ma anche fondi monetari e obbligazioni ultra-brevi hanno rendimenti da cogliere al volo prima che la Bce nella prossima riunione taglierà i tassi  

di di Paola Valentini 19/07/2024 20:00

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L’estate è spesso un momento delicato per effettuare scelte di investimento importanti in chiave strategica: tipicamente il periodo che va da fine luglio ad inizio settembre si contraddistingue infatti per un brusco calo dei volumi con la possibilità di improvvisi picchi di volatilità laddove si verifichino eventi non previsti. «Eventuale liquidità a disposizione andrebbe quindi allocata con attenzione, a maggior ragione in considerazione dell’attuale scenario, contraddistinto da un progressivo rallentamento della crescita economica globale, con valutazioni dei mercati azionari non proprio a sconto e un contesto geopolitico sempre complesso con sullo sfondo le prossime elezioni presidenziali americane», premette Luca Bonifazi, responsabile advisory & multi family office di Valori Asset Management. Tra l’altro l’attuale livello dei tassi del mercato monetario, con l’Euribor al di sopra del 3,50%, «consente di parcheggiare la liquidità su strumenti a breve o brevissimo termine a basso rischio, ricevendo un’adeguata remunerazione», prosegue Bonifazi.

La carta dei conti di deposito

Tra gli strumenti più facilmente accessibili spiccano i conti di deposito che offrono scadenze dai tre, fino ai 60 mesi e rendimenti che oggi superano anche il 4% annuo lordo (tabella in pagina). Ma per gestire il cash il risparmiatore può orientarsi anche verso prodotti quotati come le obbligazioni societarie o i titoli di Stato a breve termine: tramite un investimento diretto l’investitore può scegliere l’orizzonte temporale che meglio si adatta alle proprie esigenze. Oppure può delegare la scelta ai money manager affidandosi al risparmio gestito con i fondi o gli Etf monetari, comparti che investono in obbligazioni a scadenza brevissima.

Fisco nel mirino

Con due avvertenze, una di tipo fiscale e l’altra operativa. Per quanto riguarda il primo punto i rendimenti dei conti di deposito sono tassati con aliquota del 26%, invece i titoli di Stato hanno una imposizione agevolata al 12,5% come la parte di portafoglio che fondi o Etf investono in questi titoli, mentre per le obbligazioni societarie l’aliquota torna quella standard del 26%. E se comprate sotto la pari, le obbligazioni generano inoltre plusvalenze che compensano le eventuali minusvalenze che il risparmiatore ha. Tutti gli strumenti, sia i conti di deposito, sia i fondi e i bond, prevedono invece l’imposta di bollo dello 0,2% l’anno sul capitale investito.

Avvertenze operative

Sul fronte operativo, come spiega il Santander, il conto deposito vincolato è una scelta di investimento a breve termine, ideale per chi ha a disposizione una somma di denaro ed è certo di non averne bisogno per un certo periodo di tempo perché prevede lo svincolo dei capitali depositati alla scadenza contrattualmente fissata. Disinvestire prima del termine può prevedere delle penali, come la perdita del tasso pattuito. In cambio di tale vincolo, le banche garantiscono tassi di rendimento più vantaggiosi, che possono crescere in base alla durata, rispetto ai tassi previsti in caso di conti deposito liberi che non prevedono l’obbligo di tenere ferme le somme in giacenza, perciò il risparmiatore può ritirare le somme depositate in qualsiasi momento senza penali. Il capitale è comunque sempre garantito a scadenza (nell’ipotesi di fallimento della banca i conti deposito sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100 mila euro per depositante). Al contrario Etf e obbligazioni, non hanno forme di tutela come il Fondo Interbancario, ma essendo quotati in Borsa possono essere rivenduti in ogni momento se si necessità di liquidità anche se il loro valore di rimborso dipenderà dall’andamento dei mercati. Idem per i fondi che però, non essendo la maggior parte quotati in Borsa, necessitano per il disinvestimento delle quote di qualche giorno in più.

Quale che sia la strada, vale sempre una raccomandazione: pensare che la liquidità non comporti dei rischi è sbagliato. Il pericolo principale, infatti, è rappresentato dall’inflazione che, anche se è diminuita molto rispetto ai massimi raggiunti a fine del 2022, resta comunque oltre l’obiettivo del 2% della Bce.

Le occasioni da cogliere al volo

Dopo il primo ribasso di giungo (dal 4 al 3,75%) e il nulla di fatto di giovedì 18 luglio, il consenso punta a un nuovo taglio dei tassi della Bce a settembre e poi un altro a dicembre. «Salvo grosse sorprese nei dati in arrivo, continuiamo a ritenere che la Bce riprenderà i tagli dei tassi a settembre e di nuovo a dicembre, portando il tasso di deposito al 3,25%», commenta Nadia Gharbi, economista di Pictet Wealth Management. L’attesa dell’avvio del ciclo espansivo, a distanza di due anni dal primo rialzo, aveva nei mesi scorsi avuto un effetto ridotto sui rendimenti offerti dai conti di deposito che in effetti non sono scesi molto, ma ora con il materializzarsi dei tagli l’impatto potrebbe essere maggiore. «Nel confronto tra il mese di settembre 2023 e il mese di luglio 2024, il conto deposito si conferma una valida soluzione», rileva ConfrontaConti.it il cui osservatorio evidenzia in questo periodo addirittura un aumento del tasso medio per i depositi a breve termine, sei mesi, a fronte di un calo più marcato per il tasso medio dei depositi a 18 mesi. Rimane invece quasi stabile il rendimento a 12 mesi (da 3,4 a 3,52%). Il tasso medio per le scadenze dei sei mesi è oggi al 3,37% lordo (2,49% netto), mentre era al 2,96% lordo (2,19% netto) a settembre 2023 (tabella in pagina). Come emerge dall’analisi di Facile.it le offerte più generose nei depositi vincolati a sei mesi superano il 3,5% con picchi di oltre il 4%: e c’è qualche banca che si fa carico dell’imposta di bollo dello 0,2% per cui a parità di tasso proposto alla fine il guadagno netto per il risparmiatore è maggiore (tabella in pagina).

L’opzione dei fondi monetari

Con il risparmio gestito si può ottenere una diversificazione soprattutto nel mondo delle obbligazioni societarie che con il fai-da-te è molto più complessa da ottenere. Ad esempio il fondo Lemanik Active Short-Term Credit, pioniere nell’investimento in bond di brevissimo termine (è nato nel 2013, ma il track-record della strategia ha quasi 17 anni), si espone a oltre 50 Paesi e ha in portafoglio circa 200 emittenti. E’ un obbligazionario che investe in titoli di società high yield (quindi con basso rating) ed è gestito da Fabrizio Biondo. «I caratteri distintivi sono rappresentati dalla vita residuale media estremamente corta del suo portafoglio di obbligazioni high yield, inferiore all’anno, e dal carattere multi-valutario, con contestuale copertura del rischio di cambio. L’allocazione geografica, molto attiva, è aperta a mercati diversi, come avviene oggi con il mercato high yield scandinavo, la componente principale. Data la vita media corta», spiega Biondo, «la sensitività a tassi e spread è molto contenuta, mentre la copiosa generazione di cassa indotta dalle frequenti scadenze dei titoli rappresenta un fattore di protezione per l’investitore e di flessibilità per il gestore».

La performance nel 2024 è finora pari a circa +3%, quella a 12 mesi +6%, «mentre dall’avvio ha generato un ritorno in eccesso rispetto all’Euribor a tre mesi di circa il 40%, mantenendo volatilità bassa e capacità di preservazione del capitale», ricorda Biondo, «i maggiori rischi sono limitati a scenari estremi, come nel periodo del Covid».

I punti di forza del risparmio gestito e dei depositi

Ma rispetto a un conto di deposito quali sono i vantaggi di un fondo monetario? «Sono legati all’assenza di vincoli temporali, alla diversificazione, e al maggior rendimento atteso, oggi stimabile in oltre il 5% annuo in euro», evidenzia Biondo. I dati Morningstar sui fondi ed Etf monetari a portata di risparmiatore italiano lo confermano: i migliori a un anno registrano rendimenti tra il 4 e il 5% (tabella in pagina). Il primo tra i fondi è Pharus Liquidity con il 5,2%, mentre tra gli Etf il Lyxor Smart Overnight Return ha un rendimento del 4,04%. Dal canto suo aprire un conto di deposito è un’operazione molto più rapida e la si può fare dal pc in pochi passi, oltre al fatto che non prevede commissioni. Rispetto all’investimento diretto in un bond societario, Biondo osserva che quest’ultima è un’alternativa meno efficiente del risparmio gestito: «I tagli minimi dei bond sono generalmente molto alti, non consentendo adeguata diversificazione. I titoli acquistabili tramite la propria banca sono una frazione ridotta dell’universo investibile».

Le mosse della Bce

E a chi si chiede se con i prossimi tagli della Bce, le emissioni societarie perderanno appeal, Biondo risponde: «al contrario, gli investimenti nei corporate bond tendono ad essere più apprezzati quando i tassi scendono, rendendo l’investimento in titoli di stato poco appetibile».


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