Obbligazioni, meglio gli Etf sui bond o singoli titoli di Stato? I pro, i contro e cosa aspettarsi
Obbligazioni, meglio gli Etf sui bond o singoli titoli di Stato? I pro, i contro e cosa aspettarsi
Gli Etf offrono diversificazione e accessibilità, ma presentano costi e incertezze sui rendimenti. I Btp singoli garantiscono stabilità, ma richiedono investimenti maggiori: guida alla scelta

di di Marco Capponi 13/06/2025 20:00

Ftse Mib
43.513,95 6.54.38

-0,43%

Dax 30
24.186,49 23.50.55

-0,45%

Dow Jones
48.458,05 13.32.29

-0,51%

Nasdaq
23.195,17 23.50.55

-1,69%

Euro/Dollaro
1,1742 23.01.04

+0,00%

Spread
69,04 17.30.16

+0,91

Meglio un singolo Btp o un Etf obbligazionario sui titoli di Stato dell’area euro? Domanda lecita anche per investitori meno evoluti: se infatti con la parte azionaria del portafoglio l’esposizione a un grande indice diversificato è sempre preferibile - per chi non ha grande dimestichezza con il mercato - all’acquisto di singoli titoli, sul versante obbligazionario è più semplice selezionare uno o più bond (anche in questo caso un po’ di diversificazione tra Paesi e durate è consigliabile) da tenere in portafoglio fino alla scadenza. O magari da vendere se si dovessero apprezzare (si veda altro articolo in pagina).

I vantaggi degli Etf

Rispetto ai singoli titoli, un Etf obbligazionario offre sicuramente più diversificazione, sia a livello di emittenti sia di scadenze delle obbligazioni. Inoltre può essere acquistato con importi più bassi rispetto a un singolo bond (il cui lotto minimo è di solito di 1.000 euro) e, se il broker lo prevede, può anche essere inserito in portafoglio con il meccanismo del piano di accumulo per costruire la propria esposizione obbligazionaria nel tempo, mese dopo mese.

Etf o singoli bond?

Di contro, un Etf ha delle commissioni (anche se basse), che oscillano tra 0,07% e 0,15% per quelli sui bond sovrani dell’Eurozona, e non ha una scadenza né un rimborso alla pari: questo significa che l’investitore non sa, al momento dell’acquisto, quanto incasserà con la somma di cedole e dividendi, né quando in concreto questo incasso avverrà. Poche o nulle invece le differenze a livello fiscale: se infatti l’Etf investe in soli titoli di Stato dell’area euro sarà tassato al 12,5% e non al 26% proprio invece degli Etf azionari o di quelli che investono in bond societari o finanziari.

Come funziona un Etf sui titoli di Stato europei

Ma cosa bisogna aspettarsi se si compra un Etf obbligazionario? Il più grande disponibile per investitori europei è un prodotto di iShares (BlackRock), il Core Euro Government Bond: gestisce oltre 5 miliardi di euro di masse, ha 515 partecipazioni, un total-expense-ratio (ter), cioè l’indicatore di spesa, dello 0,07% ed è un Etf a distribuzione. Questo significa che, ogni sei mesi (proprio come un Btp) distribuisce agli investitori le cedole dei titoli sottostanti. L’attuale rendimento da cedola, così come riportato dal portale specializzato JustEtf, è del 2,06%.

A livello di partecipazioni l’Etf di iShares è esposto per il 22% della capitalizzazione a titoli di Stato francesi. Seguono i Btp italiani al 17,8%, terzi i Bund tedeschi al 14,4%, prima di Spagna (12,6%), Belgio (5%) e Olanda (4%).

Uno sguardo ai rendimenti

Lanciato nel 2009, l’Etf avrebbe reso agli investitori, se comprato alla data del lancio e inclusi i dividendi, il 43%. Decisamente poco, visto l’orizzonte temporale: ma quando si va a fare qualsiasi analisi temporale di un Etf obbligazionario non bisogna mai dimenticare che nel mezzo c’è stato il 2022. Un anno nero per il reddito fisso (causa guerra in Ucraina, inflazione e rialzo dei tassi della Bce) e difficilmente ripetibile, in cui i prezzi dei titoli sono colati a picco.

Basti pensare che l’Etf di iShares in esame nel corso del 2022 ha perso il 18,5%: un crollo a doppia cifra che mal si addice a un prodotto di investimento che, per sua natura, dovrebbe portare stabilità al portafoglio e fare da contraltare alla volatilità della componente azionaria.

La via di mezzo: gli Etf a scadenza

E se un investitore volesse un Etf obbligazionario conoscendo già la data di scadenza? In Europa stanno arrivando sempre più soluzioni di questo tipo. Le più note, portate sul mercato sempre da iShares, sono quelle della gamma iBonds, nota soprattutto per le sue versioni sui titoli obbligazionari corporate.

Si tratta, in buona sostanza, di Etf che investono in titoli di Stato (o obbligazioni societarie) tutti in scadenza nello stesso anno. Mano a mano che i singoli titoli vanno a scadenza vengono reinvestiti in strumenti di liquidità, cioè obbligazioni a brevissimo termine, fino ad arrivare alla data di scadenza, dove il prodotto viene delistato (rimosso dalla quotazione) e il nav viene liquidato pro quota agli investitori. Allo stato attuale JustEtf censisce una sessantina di opzioni di questo tipo portate sul mercato, oltre che da iShares, anche da Amundi, Xtrackers, Bnp Paribas e Invesco. (riproduzione riservata)