Obbligazioni, cosa scegliere tra Btp, Oat o Bonos dopo il declassamento del rating della Francia
Obbligazioni, cosa scegliere tra Btp, Oat o Bonos dopo il declassamento del rating della Francia
Mentre lo spread italiano si comprime, quello francese di sta ampliando. Sorpasso in vista? E la Spagna da Paese periferico oggi è quasi un porto sicuro. Le implicazioni per il portafoglio

di Marco Capponi 16/09/2025 10:04

Ftse Mib
42.504,56 17.40.00

-1,28%

Dax 30
23.329,24 18.00.00

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Dow Jones
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Nasdaq
22.345,18 20.43.40

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Euro/Dollaro
1,1868 20.28.59

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Spread
81,53 17.29.57

+0,85

Il declassamento del rating francese da parte di Fitch (da AA- a A+) e la possibile promozione dei quello italiano – forse già il 19 settembre – stanno ridisegnando la geografia degli spraed nel Vecchio Continente. La seconda settimana di settembre è peraltro arrivato lo storico sorpasso: per qualche minuto, nella mattinata di martedì 9, il Btp decennale ha reso meno rispetto all’Oat di pari durata.

Oggi i due titoli di Stato si muovono a distanza ravvicinata: lo spread tra Btp e Bund si muove intorno agli 81 pante base (3,49% il decennale tricolore), quello tra Oat e Bund è a circa 72 punti (3,4% il rendimento del 10 anni transalpino). In tutto ciò, un Paese un tempo considerato periferico è oggi quello più solido secondo le agenzie di rating: la Spagna, il cui decennale si aggira intorno al 3,24% con uno spread di 55 punti base.

Cosa scegliere in portafoglio

La nuova configurazione del mercato obbligazionario europeo ha delle implicazioni anche per gli investitori. Che si trovano davanti al bivio: in portafoglio è meglio privilegiare il Btp, visti i rendimenti ancora più elevati, o magari aspettare un sorpasso stabile e spostarsi sull’Oat (evitando nel frattempo eventuali minusvalenze)? O ancora: può essere il momento di orientarsi verso la più tranquilla - per le agenzie - Spagna?

Ovviamente non esiste una risposta univoca, ma quello che si può fare è andare a guardare come si stanno comportando i titoli di Stato sulle varie scadenze. Con l’ausilio dei dati forniti da Skipper Informatica, si può ad esempio tentare il confronto tra tre titoli di Stato decennali con caratteristiche simili: un Btp a tasso fisso in scadenza nell’ottobre 2035 (cedola 3,6%), un Oat al maggio 2035 (cedola 3,2%) e un Bono all’ottobre 2035 (cedola 3,2%).

Il confronto tra i tre titoli

Tutti e tre i titoli sono tassati al 12,5%, e quindi il confronto è possibile anche per quanto riguarda i rendimenti netti. Il Btp (codice Isin IT0005648149) negli ultimi sei mesi si è apprezzato di circa l’1%, e oggi prezza 101,2. Il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 3,5%, mentre quello netto è pari al 3,05%.

Per quanto riguarda il Bono spagnolo (ES0000012P33) oggi prezza 99,4, e negli ultimi sei mesi si è deprezzato di circa l’1%. Il suo rendimento effettivo è oggi del 3,24%, e quello netto è del 2,8%. Infine l’Oat (FR001400X8V5) oggi prezza 98,4, dopo una traiettoria degli ultimi sei mesi che lo ha visto dapprima salire sopra 100 (intorno a giugno) e poi ridiscendere di nuovo. Il suo rendimento effettivo lordo annuo è del 3,4%, quello netto del 3,01%.

Le scadenze intermedie

Cosa succede se invece ci si sposta su una scadenza intermedia, ad esempio cinque anni? In questo caso lo spread tra Btp e Bund è di 48 punti base, quello tra Francia e Germania di 32, e quello spagnolo di 30 punti base. Se si tenta il confronto tra un Btp ottobre 2030 (cedola 2,7%), un Oat maggio 2030 (2,5%) e un Bono gennaio 2030 (2,7%) si nota come il titolo di Stato italiano abbia oggi un rendimento lordo del 2,75% (e netto del 2,4%), e un prezzo che si aggira intorno a 99,8. Per l’Oat il prezzo è 99,5, con rendimenti rispettivamente del 2,64% e 2,31%. Mentre per il titolo sovrano spagnolo i rendimenti sono del 2,49% e 2,15%, con prezzo sopra la pari (101,1). (riproduzione riservata)