Il declassamento del rating francese da parte di Fitch (da AA- a A+) e la possibile promozione dei quello italiano – forse già il 19 settembre – stanno ridisegnando la geografia degli spraed nel Vecchio Continente. La seconda settimana di settembre è peraltro arrivato lo storico sorpasso: per qualche minuto, nella mattinata di martedì 9, il Btp decennale ha reso meno rispetto all’Oat di pari durata.
Oggi i due titoli di Stato si muovono a distanza ravvicinata: lo spread tra Btp e Bund si muove intorno agli 81 pante base (3,49% il decennale tricolore), quello tra Oat e Bund è a circa 72 punti (3,4% il rendimento del 10 anni transalpino). In tutto ciò, un Paese un tempo considerato periferico è oggi quello più solido secondo le agenzie di rating: la Spagna, il cui decennale si aggira intorno al 3,24% con uno spread di 55 punti base.
La nuova configurazione del mercato obbligazionario europeo ha delle implicazioni anche per gli investitori. Che si trovano davanti al bivio: in portafoglio è meglio privilegiare il Btp, visti i rendimenti ancora più elevati, o magari aspettare un sorpasso stabile e spostarsi sull’Oat (evitando nel frattempo eventuali minusvalenze)? O ancora: può essere il momento di orientarsi verso la più tranquilla - per le agenzie - Spagna?
Ovviamente non esiste una risposta univoca, ma quello che si può fare è andare a guardare come si stanno comportando i titoli di Stato sulle varie scadenze. Con l’ausilio dei dati forniti da Skipper Informatica, si può ad esempio tentare il confronto tra tre titoli di Stato decennali con caratteristiche simili: un Btp a tasso fisso in scadenza nell’ottobre 2035 (cedola 3,6%), un Oat al maggio 2035 (cedola 3,2%) e un Bono all’ottobre 2035 (cedola 3,2%).
Tutti e tre i titoli sono tassati al 12,5%, e quindi il confronto è possibile anche per quanto riguarda i rendimenti netti. Il Btp (codice Isin IT0005648149) negli ultimi sei mesi si è apprezzato di circa l’1%, e oggi prezza 101,2. Il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 3,5%, mentre quello netto è pari al 3,05%.
Per quanto riguarda il Bono spagnolo (ES0000012P33) oggi prezza 99,4, e negli ultimi sei mesi si è deprezzato di circa l’1%. Il suo rendimento effettivo è oggi del 3,24%, e quello netto è del 2,8%. Infine l’Oat (FR001400X8V5) oggi prezza 98,4, dopo una traiettoria degli ultimi sei mesi che lo ha visto dapprima salire sopra 100 (intorno a giugno) e poi ridiscendere di nuovo. Il suo rendimento effettivo lordo annuo è del 3,4%, quello netto del 3,01%.
Cosa succede se invece ci si sposta su una scadenza intermedia, ad esempio cinque anni? In questo caso lo spread tra Btp e Bund è di 48 punti base, quello tra Francia e Germania di 32, e quello spagnolo di 30 punti base. Se si tenta il confronto tra un Btp ottobre 2030 (cedola 2,7%), un Oat maggio 2030 (2,5%) e un Bono gennaio 2030 (2,7%) si nota come il titolo di Stato italiano abbia oggi un rendimento lordo del 2,75% (e netto del 2,4%), e un prezzo che si aggira intorno a 99,8. Per l’Oat il prezzo è 99,5, con rendimenti rispettivamente del 2,64% e 2,31%. Mentre per il titolo sovrano spagnolo i rendimenti sono del 2,49% e 2,15%, con prezzo sopra la pari (101,1). (riproduzione riservata)