Mps, Iss boccia l’ops su Mediobanca ma la banca senese si difende: analisi inaccurata e incompleta
Mps, Iss boccia l’ops su Mediobanca ma la banca senese si difende: analisi inaccurata e incompleta
Secondo il proxy, il diverso profilo delle due banche e la cultura potrebbero influenzare significativamente il potenziale di sinergia. Ma per Siena c’è elevata complementarità tra i due modelli di business

di Luca Gualtieri 31/03/2025 13:20

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I proxy si posizionano in vista dell’assemblea di Mps che il prossimo 17 aprile sarà chiamata a votare sull’aumento di capitale per l’ops su Mediobanca. Dura la posizione espressa da Institutional Shareholder Services (Iss) che raccomanda agli azionisti del Monte un voto contrario all'aumento di capitale al servizio dell'ops lanciata su Mediobanca.

Il verdetto di Iss

In una lunga nota il proxy afferma che Mps sta facendo un'offerta per un target più grande, senza accesso alla due diligence, senza prezzo finale e senza certezza di chiusura dell'offerta. Per la banca guidata da Luigi Lovaglio, anche se raggiungesse il controllo, «l'integrazione post-fusione potrebbe rivelarsi una sfida e il diverso profilo aziendale e la cultura potrebbero influenzare significativamente il potenziale di sinergia».

«Considerando inoltre che le azioni di Mps non sono apparentemente pienamente valutate dal mercato, qualsiasi aumento del corrispettivo dell'offerta si tradurrebbe nel trasferimento di una quota maggiore delle sinergie agli azionisti di Mediobanca», conclude Iss. Tutte motivazioni che spingono a suggerire un voto contrario ai soci istituzionali di Siena.

La risposta della banca

Immediata la risposta del Monte. Le tre valutazioni di Iss sulla aleatorietà dell'operazione, quindi secondo Mps, «sono fattori che non dovrebbero influenzare la raccomandazione di voto». L’istituto nella lettera ai soci pubblicata sul sito istituzionale, aggiunge di ritenere che il proxy advisor «non abbia pienamente considerato alcuni elementi nel suo processo di valutazione in merito all'integrazione post-fusione e alla realizzazione delle sinergie».

Secondo Rocca Salimbeni, infatti, «l'elevata complementarità dei due modelli di business riduce significativamente il rischio di esecuzione. Il processo di integrazione è previsto procedere in maniera lineare anche poiché richiederà minori sforzi rispetto ad operazioni di fusione e acquisizione standard che riguardano attività di business sovrapposte dove, ad esempio, la maggior parte delle sinergie attese deriva dall'ottimizzazione delle reti distributive».

Tra gli altri rilievi, Mps osserva: «tra le omissioni più sorprendenti (del rapporto di Iss, ndr), sottolineiamo che l'analisi riguardo la valutazione corrente di Mediobanca non prende in considerazione il fatto che il rapporto di scambio registra uno sconto limitato (circa 1% basato sugli ultimi prezzi ufficiali) se comparato ai termini dell'offerta. Questo è un chiaro indicatore che i termini attuali dell'offerta riflettono una valutazione equa della transazione e un chiaro apprezzamento da parte del mercato del premio offerto». (riproduzione riservata)