Modello Tribeca per la Galleria Manzoni di Milano. Se i tempi verranno rispettati, fra un anno potrebbero iniziare i lavori per far rivivere quello che una volta veniva definito il salotto della città meneghina.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, entro l'estate la cordata di investitori milanesi - fra cui spiccano i nomi del patron di Rcs Urbano Cairo, del fondatore e presidente di Coima Manfredi Catella e del banker ex Mediobanca Gerardo Bragiotti (c’è pure una nota famiglia italiana della moda, sulla cui identità però le bocche sono cucitissime) - potrebbe vedersi assegnare la Galleria Manzoni.
Come raccontato da questo giornale, il pool coordinato da Alessandro Cajrati Crivelli - imprenditore italiano di base negli Usa a capo della società di investimenti e sviluppo immobiliare Estate Four - ha rilevato i crediti del fondo Social & Public Initiatives, messo in liquidazione giudiziale dalla Banca d’Italia.
Fra gli asset del fondo c’è proprio il complesso architettonico, un tempo anche sede di molti antiquari, rimasto di fatto ai margini del forte sviluppo che ha invece caratterizzato l’area del Quadrilatero della moda del capoluogo lombardo. Al termine della procedura commissariale partiranno le richieste dei permessi per i lavori di sviluppo urbano che entro il 2028 dovrebbero riconsegnare lo spazio ai milanesi.
Valorizzando i tratti di una galleria progettata e costruita alla fine degli anni ‘40 (era un trophy asset del fondo) da un allievo dell’architetto Pietro Portaluppi, il progetto della cordata è rendere i 12 mila metri quadrati del complesso immobiliare - che ospita anche il Teatro Manzoni, un cinema e locali commerciali - uno spazio simile agli Spring Studios di Tribeca a New York.
Si tratta di un edificio dalla grande metratura in una delle aree più affascinanti della Grande Mela, a due passi da Broadway, che oltre a ospitare il Tribeca Film Festival (fondato fra gli altri da Robert De Niro) vede anche l’organizzazione di altri eventi: fiere di arte contemporanea e di design, sfilate della grande moda o conferenze organizzate dal Wall Street Journal e dalla blasonata finanza americana, come la Robin Hood Investors Conference di Jp Morgan.
Il cinema può ospitare anche concerti musicali rivolti a un pubblico più limitato e il teatro ampliare l’offerta di spettacoli in modo da vivere tutto l’anno. Abbandonando i vecchi progetti di department store, i piani per la parte commerciale prevedono di trasformare i negozi in spazi più ricercati con corner interni in grado di offrire anche food&beverage, con caffè, ristorazione e altri elementi esperienziali rivolti a un pubblico giovane.
Insomma, la Galleria Manzoni dovrebbe venir vocata a un modello di entertainment internazionale, un format da replicare poi all’estero in altre grandi città. Dopo New York e Londra sul tavolo ci sono Miami, Madrid e appunto Milano. Circolano già le prime stime del valore post-ristrutturazione del complesso immobiliare: potrebbe aggirarsi intorno ai 270 milioni di euro.
Sempre nel Quadrilatero della moda è stato appena venduto alla famiglia di armatori Grimaldi per 135 milioni l’ex Garage Traversi, altro edificio iconico a due passi da via Monte Napoleone che ospita lo showroom di Louis Vuitton. (riproduzione riservata)