Mfe consolida Prosibensat dal 1° ottobre e avvia la stretta sul supervisory board. Ecco come sarà l’azionariato di Cologno
Mfe consolida Prosibensat dal 1° ottobre e avvia la stretta sul supervisory board. Ecco come sarà l’azionariato di Cologno
Il gruppo di Pier Silvio Berlusconi spinge sull’integrazione: l’obiettivo è vendere le attività non core e sbloccare quanto prima le sinergie, anche se non consoliderà subito gli utili. Al lavoro sul nuovo consiglio di sorveglianza. Novità tra gli azionisti dell’ex Mediaset. Intanto Prosiebensat taglia le stime su ricavi e utili

di Nicola Carosielli  16/09/2025 16:36

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Si prepara a partire il piano di Mfe-MediaForEurope per Prosiebensat, la media company tedesca di cui è primo azionista con il 75,61%. Nella mattina del 16 settembre il cfo del gruppo di Cologno, Marco Giordani, ha incontrato gli analisti per spiegare l’equity story della nuova realtà che nascerà dall’aggregazione dell’ex Mediaset con la società bavarese. L’obiettivo è non perdere tempo e sbloccare quanto prima i benefici derivanti dalle sinergie, che dovrebbero aggirarsi in quattro anni intorno ai 315 milioni a livello di ebit. Una cifra che potrebbe salire a 419 milioni di euro in caso di piena integrazione. Anche per questo motivo il gruppo guidato dal ceo Pier Silvio Berlusconi inizierà il consolidamento già a partire dal 1° ottobre.

Al lavoro sul rinnovo del supervisory board

Ciò detto, Mfe pur potendo non firmerà alcun «domination agreement» con Prosieben prima di 6-12 mesi (che permetterebbe di trasferire gli utili, dando accesso alle risorse finanziarie), ma è  pronto a chiedere ciò che voleva fin dal 2019, quando il Biscione è entrato nel capitale: vendere gli asset non core. Del resto, lo stesso Giordani ha sottolineato che «abbiamo bisogno di benzina per investire in contenuti e ridurre il debito». Anche per questo motivo servirà stringere la presa sul consiglio di sorveglianza.

In tal senso, come già rivelato da MF-Milano Finanza, qualora nessun membro del supervisory board dovesse dimettersi non si aspetterà la prossima assemblea del 2026, ma verrà proposto un nuovo consiglio. I tempi tecnici, però, richiedono circa un mese e mezzo ancora. Le dichiarazioni di Giordani sul consiglio di sorveglianza sono probabilmente rivolte principalmente alla holding ceca Ppf, che ha ancora due membri nel consiglio, i quali sono sempre stati poco allineati al progetto paneuropeo voluto da Berlusconi. Si tratta quindi di una chiamata alla coerenza. Soprattutto ora che la società ceca ha fallito il tentativo di raddoppiare la propria partecipazione al 29,99%, consegnando all’ultimo il proprio pacchetto azionario a Mfe.

I numeri del polo paneuropeo

Secondo il documento consegnato agli analisti, che è un pro forma dei numeri del consolidamento, il debito di Mfe è di 2,5 miliardi di euro, a fronte di ricavi per 6,908 miliardi e un ebitda di 2,3 miliardi. Il tutto considerando una leva (debito netto/ebitda) di 1,09, uno dei livelli più bassi del settore media, che offre margini di manovra importanti per investire senza mettere a rischio l’equilibrio patrimoniale. L’organico complessivo supererà le 12.300 unità, distribuite nei mercati chiave di Italia, Germania, Spagna e Svizzera, un bacino di oltre 200 milioni di abitanti. 

La nuova struttura azionaria: Ppf entra in Mfe

Una delle grandi novità emersa dai documenti è l’ingresso di Ppf in Mfe, derivante dalla cessione della quota di Prosiebensat consegnata a Cologno. Secondo i documenti, la nuova struttura azionaria di Mfe dopo l’opas vedrà Fininvest con il 33,8% del capitale, Vivendi al 3,1%, Simon Fiduciaria al 13% e Ppf al 6,8%, mentre il 43,3% sarà di flottante. A livello di diritti di voto, Fininvest avrà il 47,5%, Vivendi il 4,3%, Simon Fiduciaria il 18,1% e Pff l’1,7%. Il restante 28,4% è il flottante in borsa. Vivendi e Simon Fiduciaria si erano impegnate (dopo l’accordo siglato a conclusione della lunga querelle giudiziaria con Vivendi) a vendere la quota – ricevuta dai francesi –  in cinque anni ma ancora non l’ha fatto. Segno evidente che Vivendi ha sposato in pieno la strategia della tv paneuropea. Una scelta redditizia visto che in tre mesi le azioni Mfe A e B hanno guadagnato in media il 25%.

Prosiebensat taglia le stime

Intanto ProSiebenSat.1 ha perso la speranza di una ripresa economica quest’anno e ha rivisto al ribasso le sue previsioni di fatturato e utili. La domanda di pubblicità televisiva e online è rimasta al di sotto delle aspettative a settembre e probabilmente anche a ottobre, ha riconosciuto martedì l'emittente televisiva composta da Sat.1, Pro7 e Kabel 1. Per l’intero anno, ProSiebenSat.1 prevede ora un calo dei ricavi pubblicitari di circa il 5%. Il quarto trimestre rimane il periodo più cruciale per le emittenti televisive. La debolezza del mercato pubblicitario sta influenzando anche ricavi e utili: i ricavi sono previsti tra 3,65 e 3,8 miliardi di euro quest’anno, rispetto ai 3,77 miliardi di euro dell'anno scorso. L’utile operativo dovrebbe attestarsi tra 420 e 470 milioni di euro, 50 milioni di euro in meno rispetto alle aspettative già riviste al ribasso a luglio (537 milioni di euro l’anno scorso). All’epoca, il gruppo aveva ristretto l’intervallo a 470 e 570 milioni di euro, puntando solo alla metà inferiore di questo intervallo. (riproduzione riservata)