Sono quasi 6 mila le richieste di modifica presentate dai partiti di maggioranza (1.600) e di opposizione relative ai 154 articoli del ddl Bilancio. Qualsiasi revisione dovrà rispettare il saldo di 18,7 miliardi, con a disposizione una dote di 100 milioni. Ecco perché diversi emendamenti che comportano un taglio di risorse all’impianto complessivo della manovra propongono già la soluzione per raccogliere fondi alternativi.
In particolare, diverse pagine sono dedicate alle proposte bipartisan per la soppressione dell’articolo 18, che farebbe aumentare la pressione fiscale sui dividendi delle imprese con partecipazioni societarie inferiori al 10% dall’1,2 al 24%. Con relative alternative per fare cassa. Si parla di razionalizzazione della spesa pubblica e di ridirezionamento di fondi esistenti negli emendamenti di IV, Forza Italia e Azione. A prima firma del senatore leghista Massimiliano Romeo, invece, l’ipotesi di fare ricorso al raddoppio (dal 2% al 4%) dell’aumento dell’Irap per banche e assicurazioni, che salirebbe così rispettivamente all’8,65% e al 9,90%.
Di matrice forzista, l’emendamento per sopprimere la batosta sui dividendi delle holding facendo ricorso a un simil condono fiscale sull’oro da investimento degli italiani. Concretamente, FI propone una tassa a sconto del 13% per chi decida di iniziare la procedura di rivalutazione dell’oro «allo stato grezzo o monetato». Un dimezzamento rispetto al regime attuale dove l’assenza di documenti di acquisto comporta, in sede di cessione, l’applicazione di un’aliquota del 26% sull’intero valore dell’oro ceduto, anziché sulla sola plusvalenza.
La proposta azzurra è leggermente superiore a quella della Lega, anticipata da MF-Milano Finanza, e che comparirà tra gli emendamenti segnalati del partito, che punta a un’aliquota agevolata del 12,5%.
Tra i segnalati della Lega ci sarà inoltre la richiesta di sopprimere l'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi al 26% a chi fa uso di piattaforme online. Obiettivo totalmente condiviso da Forza Italia.
Restando in materia immobiliare, ha fatto rumore la proposta di FdI di riaprire il condono edilizio introdotto nel 2003. Sebbene applicabile su scala nazionale, la misura viene interpretata dalle opposizioni come un intervento mirato alla Campania, che all'epoca non recepì la normativa, in vista delle imminenti (23-24 novembre) elezioni regionali.
Un’altra modifica che si fa largo tra le 4.100 pagine del fascicolo degli emendamenti, è il tentativo della Lega - anticipato da MF-Milano Finanza – di subordinare l’accesso alla flat tax da 300 mila euro per i Paperoni stranieri neo residenti a un livello minimo di investimenti nell’economia reale. I super ricchi potranno scegliere se destinare: 2 milioni a Bot o titoli di Stato almeno a 10 anni; 500 mila euro a società non quotate, fondi di venture o quotate sull’Egm nonché ai Pir o al Fondo nazionale strategico indiretto: 250 mila a startup innovative.
Un po’ meno scritta sembra la strada dell’emendamento identico presentato dal Pd, da FI e da FdI per dare la possibilità agli operatori tlc di scontare gli investimenti per potenziare la rete dai canoni per il rinnovo del maxi-pacchetto di frequenze tlc in scadenza a fine 2029. Il testo presentato non entra nel merito delle cifre per il rinnovo, né le sue modalità, ma consiste nel vincolare il Mimit a pubblicare un decreto entro 120 giorni dalla definizione da parte dell’Agcom delle procedure di allocazione delle frequenze. L’ipotesi è sul tavolo perché, come aveva anticipato MF-Milano Finanza, è un tema molto sentito dagli operatori, ma non si sarebbe ancora trovato un accordo definitivo con l’esecutivo. (riproduzione riservata) (riproduzione riservata)