Manovra, fiducia dal Senato con 110 sì. Ecco tutte le novità della legge di Bilancio
Manovra, fiducia dal Senato con 110 sì. Ecco tutte le novità della legge di Bilancio
Il ddl spazia dal pacchetto imprese, alle novità previdenziali, passando per il taglio dell’Irpef

di Silvia Valente  23/12/2025 13:37

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Il Senato ha confermato la sua fiducia al governo con 110 sì (66 contrari e 2 astenuti) sull’ennesimo maxiemendamento, che di fatto va a sostituire il testo dell'intera manovra 2026. La quarta legge di Bilancio siglata dall’esecutivo Meloni, che è arrivata a valere circa 22 miliardi di euro, prevede diverse novità per i lavoratori, le imprese, i risparmiatori e la previdenza. 

La misura «regina» del ddl Bilancio, che assorbe infatti 3 miliardi, è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, come ulteriore step del percorso avviato lo scorso anno con il taglio delle tasse per i redditi più bassi nel quadro della riforma fiscale. L'impatto in busta paga oscillerà tra 34 e 440 euro annui.

Estesi ai contratti rinnovati nel 2024 i benefici della tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi corrisposti dal primo gennaio 2026, con platea di beneficiari ampliata ai redditi fino a 33mila euro.

Prorogata anche per il 2026 l'esenzione del 50% dei dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti da azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato entro il limite di 1.500 euro annui. Restano inoltre intatti i 300 milioni per il Fondo occupazione.

Poi con la manovra parte una nuova stagione di pace fiscale. Con la rottamazione quinques nell'arco di 9 anni, con 54 rate bimestrali, sarà possibile rottamare le cartelle del periodo compreso tra il 2000 e il 2023 derivanti dall'omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. L'esame in commissione Bilancio al Senato ha inoltre tagliato il tasso di interesse sulle rate dal 4% al 3%. Secondo la relazione tecnica la misura potrebbe generare un gettito complessivo di 9 miliardi di euro nel periodo 2026-36.

Le novità per le imprese

Diverse le novità che hanno come protagoniste le imprese, che valgono nel complesso 10 miliardi. 

In primis c’è la proroga di tre anni - al 30 settembre 2028 - dell’iperammortamento ossia delle agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali, nuovi materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale in chiave Transizione 4.0 o 5.0. Eliminato però l’extra bonus per gli investimenti green e introdotto il vincolo «Made in Europe» che riserva l'agevolazione solo ai beni prodotti in Europa, richiedendo documentazione specifica. 

Arrivano inoltre 1,3 miliardi per il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti, e 532,64 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d'imposta per la Zes unica.

Da non sottovalutare, per quanto non abbia impatto economico, la norma sulla facilitazione dello sviluppo dell’industria della difesa: I ministeri della Difesa e delle Infrastrutture individueranno, tramite decreti, quelle «attività, aree e relative opere e progetti infrastrutturali per la realizzazione, l'ampliamento, la conversione, la gestione, lo sviluppo delle capacità industriali della difesa» con l'obiettivo di «tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e di rafforzare le capacità industriali della difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d'arma». 

Il ddl Bilancio prevede inoltre l’introduzione di una ritenuta d’acconto sulle transazioni tra imprese dello 0,5% dal 2028, che poi raddoppierà all’1% nel 2029.  

All’ultimo, in una seduta serale della Commissione Bilancio del Senato, è stata rimossa dal testo della manovra la norma che permetteva ai datori di lavoro che non pagano adeguatamente i propri lavoratori di non corrispondere gli arretrati, nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi.

Oltre 12 miliardi da banche e assicurazioni

A proposito di coperture, con le modifiche approvate alla manovra sale a oltre 12 miliardi di euro il contributo totale nel triennale da banche e assicurazioni, 1 miliardo in più rispetto a quanto inizialmente previsto nello schema del governo.

Per gli istituti di credito arriva l’aumento dell’Irap di due punti percentuali, lo slittamento delle Dta e la possibilità di attingere alle riserve con aliquote ridotte nei primi due anni. Viene anche ulteriormente ridotta la deducibilità sulle perdite pregresse (passando dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027). 

L’aumento dell’Irap del 2% (da cui sono escluse le holding industriali, le società di gestione dei fondi comuni di investimento e quelle di investimento a capitale variabile) vale anche per le assicurazioni. Cui vengono chiesti altri 1,3 miliardi attraverso il versamento di un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per ’anno precedente.

Sale inoltre al 12,5% l'aliquota sulla polizza rc auto per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti assicurativi stipulati o rinnovati a decorrere dal primo gennaio 2026. La norma ha infatti perso il suo carattere retroattivo durante l’iter al Senato. 

Le nuove tasse sul mercato finanziario

Il governo ha optato per fare cassa anche sul mercato finanziario italiano. Da gennaio l'aliquota dell'imposta sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax, passa dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l'aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza. Il gettito atteso è di circa 330 milioni di euro annui.

Nell’iter a Palazzo Madama è stata ridimensionata la batosta sui dividendi societari, evitando l’aumento della pressione fiscale dall’1,2% attuale al 24% sulle partecipazioni superiori al 5% o di valore fiscale superiore a 500mila euro.

Confermato invece senza modifiche l'aumento della tassazione sulle plusvalenze da criptovalute dal 26% al 33% a partire dal 1° gennaio 2026, per tutte le cripto-attività, inclusi Bitcoin, Ethereum e altcoin, ma con una tassazione agevolata al 26% per i token ancorati all'euro

Ridimensionato il Piano Casa

Dopo diversi confronti in materia, la manovra non alza la cedolare secca al 21% per le prime case concesse in affitto per periodi brevi. Dal secondo immobile scatta il 26% e dalla terza si parla di reddito d’impresa. 

Sempre nello stesso ambito, si è decisamente ridimensionato il Piano Casa, per aiutare giovani e anziani. Gli 877 milioni chiesti dalla Lega, sono scesi prima a 300 milioni per il 2026-27 e ancora, nella versione votata in Aula al Senato, a 50 milioni nel 2027 e altri 50 milioni nel 2028. A quanto si apprende lo stanziamento per il prossimo anno andrebbe sul nuovo decreto da varare entro la fine del 2025.

Graduale la riduzione dei principali bonus edilizi: rinnovati il Bonus Ristrutturazione, l'Ecobonus e il Bonus Mobili al 50% per le abitazioni principali, mentre scenderanno al 36% per le altre. Si estinguerà definitivamente nel 2026 il Superbonus ma anche gli immobili condonati potranno accedere agli incentivi edilizi.

Sempre in materia immobiliare, dal 2026 è esclusa la prima casa dal calcolo dell’Isee. Per un valore massimo di 91.500 euro, rialzato a 200 mila euro per i residenti nelle 14 città metropolitane italiane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Sassari).

Da ultimo, è stato affidato a Cdp un nuovo bando per continuare nella realizzazione di posti letto per universitari, in modo da raggiungere l'obiettivo di 60mila alloggi a prezzi calmierati fissato dal Pnrr.

Stop all’anticipo della pensione grazie ai fondi complementari

Dal 2027 servirà un mese in più per andare in pensione con l'età che salirà a 67 anni e un mese, in conseguenza dell'adeguamento all'aspettativa di vita. L'assegno delle pensioni minime aumenterà di 20 euro al mese. 

In materia previdenziale, per eliminare la doppia stretta sulle pensioni anticipate (che allungava le finestre e depotenziava lo strumento del riscatto della laurea triennale) il governo ha dovuto, in ottica di equilibrio di bilancio, stoppare la possibilità di accedere alla pensione anticipata di vecchiaia cumulando la rendita dei fondi complementari.

Allo stesso tempo, dal primo gennaio scatta l’obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps anche per le aziende con 50 dipendenti. Dal 2032 le maglie si ampliano ancora includendo nell'obbligo di versamento le imprese con numero pari o superiore a 40 dipendenti.

Si dovrà invece aspettare luglio 2026 per l’entrata in vigore decisa in manovra dell’adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti del settore privato. Entro sessanta giorni dall'assunzione il lavoratore può comunque optare per la rinuncia all'adesione automatica.

Il ddl Bilancio prescrive inoltre il taglio ai fondi per alcuni anticipi pensionistici: per i precoci, lavoratori con 12 mesi di contributi prima dei 19 anni d’età, si arriva a 190 milioni dal 2034. Per gli usuranti, il conto è di 40 milioni dal 2033 in avanti.  

Nell’apprezzare le disposizioni contenute nella legge di Bilancio in materia di previdenza complementare, Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni sottolinea che «la sfida, ora, è accompagnare le innovazioni normative con un impegno altrettanto deciso sul fronte dell’educazione previdenziale. In particolare, crediamo che sia giunto il momento per un una specifica iniziativa a favore dei più giovani, già dalla minor età, che hanno tutta la vita davanti a sé». 

Il capitolo sport e turismo

Fondi in manovra anche per finanziare il gioco «Win for Italia Team» per sostenere i progetti olimpici dell’Italia team. E le risorse per l’America’s cup a Napoli vengono incrementate di altri 2 milioni il prossimo anno e di 1 nel 2027. Viene anche rifinanziato con 5 milioni il Fondo sport per studenti universitari, destinato all’erogazione di borse di studio per alti meriti sportivi.

In materia di turismo, viene previsto un trattamento integrativo del 15% sulle retribuzioni lorde per lavoro notturno e straordinario dal primo gennaio al 30 settembre 2026, riservato a chi guadagna fino a 40.000 euro.

Allo stesso tempo per incentivare gli investimenti privati e favorire lo sviluppo della filiera sotto il profilo industriale e commerciale sono previsti 150 milioni per contratti di filiera fino al 2028. A cui vanno sommati ulteriori fondi per i contratti di sviluppo con una dotazione di 250 milioni di euro per il 2027, 50 milioni per il 2028 e 250 milioni per il 2029.

E ancora il Fondo Unico per il Turismo di conto capitale e di parte corrente è stato rifinanziato complessivamente per 37,5 milioni di euro per ciascuna annualità del triennio 2026-28.- 

Da sottolineare infine che la manovra prevede per i comuni sotto i 30 mila abitanti un fondo di 500 mila euro annui dal 2026 per promuovere qualità e sostenibilità nei servizi turistici. Accanto a questo è entrato ance il rafforzamento di «italia.it», l’ecosistema digitale del turismo Italiano.

Le altre misure. Dall’oro di Bankitalia alla tassa sui pacchi extra-Ue

Nelle quasi 400 pagina del ddl Bilancio, si notano anche diverse novità non per forza parte di un pacchetto tematico. 

Ad esempio, dal primo gennaio 2026 scatta la tassa sui pacchi: 2 euro per ogni pacchetto in arrivo da Paesi extra Ue e di valore inferiore a 150 euro. Contemporaneamente a livello europeo è stata varata una misura analoga da 3 euro, nell'ottica di contrastare il fast fashion proveniente soprattutto dalla Cina.

Spazio anche alla flat tax innalzata a 300mila euro per i Paperoni esteri che decidono di trasferirsi in Italia. Sale da 8 a 10 euro a soglia esentasse dei buoni pasto.

Previsto un aumento progressivo delle accise sulle sigarette e sono destinati 60 milioni al comparto dell’editoria per il 2026 mentre 18 quelli per il contrasto alla violenza sulle donne. 
È previsto un bonus, dal valore massimo di 1.500 euro, per le famiglie con Isee fino a 30 mila euro, che decidono di far frequentare ai propri figli scuole paritarie. E arriva un bonus libri da 20 milioni di euro sempre per le famiglie con Isee fino a 30mila euro assegnato tramite i Comuni. 

Dal 2027 arriva il «Bonus Valore Cultura», una carta per i maturandi per l’acquisto di libri, biglietti di concerti o musei. Ridotta la stretta sui fondi per il cinema che passa da 150 a 90 milioni nel 2026.

Il governo ha inserito, dopo l’assenso della Bce in materia, la precisazione che l’oro gestito e detenuto da Bankitalia «appartiene al popolo italiano».

Resta il taglio di 50 milioni per le metropolitane di Roma (Metro C), Milano (M4) e Napoli. Mentre viene ridotta la contrazione delle risorse derivanti dal canone per la Rai : 10 milioni ma solo nel 2026, precedentemente erano attesi 30 milioni spalmati nel triennio 2026-28. (riproduzione riservata)