Le 12 azioni preferite da Wall Street possono rimbalzare fino al 54%. Ecco perché, secondo gli analisti
Le 12 azioni preferite da Wall Street possono rimbalzare fino al 54%. Ecco perché, secondo gli analisti
L’indice S&P 500 è entrato in area di contrazione e solo 12 società hanno oggi un giudizio buy da almeno il 90% degli analisti a causa della feroce guerra dei dazi del presidente Usa, Donald Trump. Ecco la lista e i target price del consenso

di Elena Dal Maso 19/04/2025 06:00

Ftse Mib
39.369,99 23.52.01

+1,02%

Dax 30
23.499,32 23.52.01

+0,63%

Dow Jones
41.249,38 0.43.27

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Nasdaq
17.925,76 23.52.01

+0,00%

Euro/Dollaro
1,1252 23.00.29

-0,21%

Spread
105,04 17.30.03

-0,77

In sintesi:

  • Due terzi dei titoli dell’S&P 500 sono in calo da inizio anno, con 220 azioni in ribasso di almeno il 10%.
  • L’indice S&P 500 ha registrato una flessione dell’8,2% nel 2025 (fino a martedì 15 aprile).
  • Le incertezze sulla politica commerciale di Trump complicano le stime su ricavi e utili.
  • Il rapporto prezzo/utili (P/E) forward dell’S&P 500 è tornato vicino alla media quinquennale.
  • IT e beni di consumo discrezionali hanno subito le maggiori contrazioni di multipli.
  • Solo 12 società nell’S&P 500 hanno oggi un giudizio buy da almeno il 90% degli analisti.

La volatilità dell’S&P 500 si è attenuata a inizio settimana. Tuttavia, due terzi delle società che appartengono all’indice large cap statunitense hanno registrato una performance negativa da inizio anno: 220 titoli sono scesi di almeno il 10% e 82 di oltre il 20% a causa della guerra dei dazi imposta dal presidente Usa, Donald Trump.

Incognita commerciale: difficile stimare utili e ricavi

L’impossibilità di prevedere quando e come si stabilizzeranno le politiche commerciali dell’amministrazione Usa rende difficile per gli analisti formulare stime attendibili sui ricavi e sugli utili. Nonostante ciò, alcuni titoli dell’S&P 500 godono ancora di una forte fiducia da parte degli esperti, come emerge da un’analisi effettuata da Marketwatch (gruppo Wsj) su dati FactSet.

L’indice in territorio di correzione

Alla data di martedì 15 aprile, l’S&P 500 ha registrato una perdita dell’8,2% nel 2025. Il calo massimo da inizio anno è stato del 15,3% (rilevato l’8 aprile). L’S&P 500  si trova in territorio di correzione, un fatto che avviene in caso di ribassi superiori al 10% dai massimi recenti, mentre una flessione del 20% o più indica un mercato orso. I dati si riferiscono ai prezzi al netto dei dividendi.

Valutazioni rientrate nei parametri storici

Il rapporto prezzo/utili prospettico (forward P/E) dell’S&P 500 è oggi poco sotto la media degli ultimi cinque anni e poco sopra quella decennale. Il settore energetico presenta il p/e più basso, influenzato dalle valutazioni contenute durante la prima metà del 2020 in seguito alla crisi pandemica.

I settori più colpiti: tecnologia e consumo discrezionale

I settori IT e dei beni di consumo discrezionali hanno subito i ribassi più marcati sia in termini di prezzo sia di compressione dei multipli. Attualmente, il settore tecnologico scambia sotto la media p/e a cinque anni, ma, al pari dei beni di consumo di base, scambia al 115% della rispettiva media decennale.

I titoli tecnologici restano cari, ma attrattivi

Nonostante alcuni multipli ancora elevati, molti titoli tecnologici continuano ad attirare l’interesse degli analisti, grazie alle prospettive di crescita sostenuta dei ricavi e degli utili.

Le valutazioni non sono ancora a sconto

Secondo Ed Clissold, Chief U.S. Strategist di Ned Davis Research, il crollo dei mercati seguito agli annunci dei dazi di ritorsione del 2 aprile da parte del presidente Trump «non ha portato le valutazioni a livelli che possano definirsi convenienti».

Clissold invita gli investitori a monitorare attentamente le revisioni delle stime sugli utili e i possibili aggiornamenti al ribasso delle guidance societarie in termini di fatturato e profitti.

I titoli preferiti dagli analisti

Partendo dai 500 titoli dell’S&P 500, sono state selezionate 491 società coperte da almeno 10 analisti. Tra queste, soltanto 12 ricevono una raccomandazione di acquisto (“buy” o equivalente) da parte di almeno il 90% degli analisti coinvolti nel sondaggio di FactSet. (riproduzione riservata)