La Federal Reserve ha tagliato i tassi dello 0,25% per la terza volta consecutiva, abbassandoli così nella fascia 3,50%-3,75%. La decisione era attesa. Ha votato contro Stephan Miran, che ha proposto un taglio dello 0,50% mentre Austan D. Goolsbee e Jeffrey R. Schmid avrebbero preferito mantenere i tassi invariati. Era dal dicembre 2014 che all’interno della Fed non si contavano tre dissidenti. Ma Wall Street accelera al rialzo e alle 21:24 ora italiana, al termine della conferenza stampa del presidente Jerome Powell, Dow Jones saliva dell’1,2%, S&P500 dello 0,7% e il Nasdaq dello 0,4%. Mentre Donald Trump commenta che la Fed avrebbe dovuto almeno raddoppiare il taglio dei tassi.
Intanto la Fed ha annunciato che nei prossimi 30 giorni comprerà T-Bill per 40 miliardi di dollari. Questa operazione, definita Reserve Management Purchases (RMPs), è intesa come un'azione tecnica per mantenere un «livello ampio» di riserve nel sistema bancario e garantire il buon funzionamento dei mercati, piuttosto che come una ripresa del quantitative easing (QE).
La Fed ha specificato che il ritmo di questi acquisti sarà «elevato per alcuni mesi» per poi ridursi. La decisione segue la conclusione del programma di quantitative tightening (QT), durante il quale la Fed ha ridotto le dimensioni del suo bilancio permettendo ai titoli in scadenza di non essere sostituiti.
Secondo le previsioni aggiornate dai responsabili della Fed, nel corso del prossimo anno potrebbe essere necessaria una sola ulteriore riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti, alla luce di un quadro più ottimistico su crescita e inflazione. Gli Stati Uniti potrebbero quindi registrare una crescita del pil del 2,3% su base annua a fine 2026, rispetto all'1,8% previsto in precedenza. L'inflazione risulterebbe inoltre migliore di quanto temuto in passato, attestandosi al 2,4% contro il 2,6% stimato prima. Il tasso di disoccupazione, infine, resterebbe sui livelli attuali.
In conferenza stampa, Powell ha dichiarato che, nonostante alcune divergenze sulla decisione sui tassi di interesse, esiste un ampio consenso sulle minacce per entrambi i fronti del doppio mandato della banca centrale. «Un numero molto elevato di partecipanti concorda sul fatto che i rischi siano al rialzo per la disoccupazione e al rialzo per l'inflazione», ha affermato Powell, sottolineando che la situazione è «molto difficile». Tuttavia, ha affermato che la Fed dovrebbe essere in grado di «aspettare e vedere come si evolve l'economia» per poi precisare che «le decisioni verranno prese di riunione in riunione». (riproduzione riservata)