Wall Street chiude la seduta contrastata. Il Dow Jones sale dello 0,47% a 46.924,74, S&P 500 si ferma sullo 0,00% a 6.735,35 punti e il Nasdaq lascia lo 0,16% a 22.953,67 punti.
Alle 19:30 ora italiana, i principali indici di Wall Street mostrano un andamento contrastato: l’S&P 500 si muove attorno alla parità, il Nasdaq arretra dello 0,2%, mentre il Dow Jones avanza dello 0,5%.
Il rendimento del Treasury decennale resta sotto la soglia del 4%, in linea con le attese di un progressivo allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
Nel suo ultimo intervento pubblico, il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che l’istituto centrale è pronto a interrompere il processo di riduzione dei titoli detenuti in bilancio, il cosiddetto quantitative tightening. L’annuncio è stato interpretato dai mercati come un segnale di maggiore liquidità in arrivo e ha contribuito ad allentare la pressione sui tassi d’interesse.
Nel comparto bancario, Citigroup, Barclays e Bank of America stanno strutturando un finanziamento da 12,25 miliardi di dollari per sostenere l’acquisizione di Hologic da parte di Blackstone e Tpg, in un’operazione complessiva da 18,3 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Bloomberg. Il pacchetto di debito comprende 9,5 miliardi di dollari in prestiti senior garantiti, 2 miliardi in debito subordinato e una linea di credito rotativa da 750 milioni. Citigroup guiderà la tranche in dollari, Barclays e Bank of America quella in euro, mentre Rbc Capital Markets curerà la parte subordinata.
Secondo le informazioni disponibili, Abu Dhabi Investment Authority e Gic Pte acquisiranno partecipazioni di minoranza in Hologic. La vendita, tuttavia, non è vincolata al completamento del finanziamento. Nessuno dei soggetti coinvolti – tra cui Blackstone, TPG e le banche arrangers – ha commentato ufficialmente la notizia.
Sul fronte tecnologico, una decisione della giudice Carolyn Kuhl della Superior Court di Los Angeles impone ai ceo di Meta Platforms, Snap e Instagram – rispettivamente Mark Zuckerberg, Evan Spiegel e Adam Mosseri – di testimoniare nel primo processo dedicato agli effetti negativi dei social media sulla salute mentale dei minori.
Secondo la giudice, le loro testimonianze sono «unicamente rilevanti» nel procedimento, che accusa le piattaforme di aver deliberatamente progettato funzioni in grado di creare dipendenza tra i più giovani.
Le società avevano cercato di evitare la convocazione dei loro vertici, ma senza successo. Meta e Snap, contattate dalla stampa, non hanno commentato.
Novità anche dal settore media: Warner Bros. Discovery vola in Borsa (+11%) dopo aver annunciato di essere aperta a una possibile vendita o ristrutturazione strategica. Il gruppo, che gestisce la piattaforma di streaming Max, ha avviato una revisione delle opzioni disponibili dopo aver ricevuto manifestazioni d’interesse da «più parti». L’azienda conferma che la scissione in due società quotate, annunciata in precedenza, resta una delle alternative in esame. In caso di separazione, le attività di streaming e produzione cinematografica confluiranno in Warner Bros., mentre i canali televisivi faranno capo a Discovery Global.
Il consiglio di amministrazione valuterà entro la metà del 2026 se procedere con la scissione, con una vendita complessiva del gruppo o con operazioni mirate su una o entrambe le entità.
«Abbiamo preso la decisione coraggiosa di preparare la società a diventare due realtà leader nel settore dei media, perché crediamo che sia la strada migliore per valorizzare il nostro portafoglio», ha dichiarato l’amministratore delegato David Zaslav.
Secondo la stampa americana, tra i potenziali interessati figurano Paramount Skydance, Netflix e Comcast. Paramount avrebbe già presentato un’offerta preliminare da 20 dollari per azione, giudicata però troppo bassa.
Il titolo Warner Bros. Discovery è salito dell’11% a 20,34 dollari, portando il rialzo da inizio anno a oltre il 90%.
S&P500 e Dow Jones guadagnano rispettivamente lo 0,1% e lo 0,7%, mentre il Nasdaq è in calo dello 0,1%. L’indice Dow, che per composizione ha natura più industriale, segnala, quanto meno nella giornata, un trade di “rotazione” dai titoli tecnologici a titoli a basso beta (cioè che hanno una sensibilità minore rispetto alle variazioni degli indici). E, in effetti, andando a considerare l’andamento dei singoli settori che compongono l’S&P500, si nota che i migliori sono quello dei beni di consumo discrezionali (+1,3%) e gli industriali (+1,1%). Tra i peggiori invece le utilities, in calo dello 0,9%, e i beni di consumo essenziali, a -0,5%. L’Etf Xlk, utilizzato come proxy per misurare l’andamento dei titoli tecnologici è in lieve rialzo dello 0,3%.
I prezzi delle materie prime hanno registrato forti perdite, con l’oro in calo e sulla strada per il ribasso più consistente degli ultimi dieci anni, un giorno dopo aver toccato nuovi massimi storici. Anche i future sull’argento, che lunedì avevano chiuso al secondo livello più alto di sempre, hanno subito un arretramento ancora più netto, mentre i prezzi del platino sono anch’essi scesi. I contratti gold più scambiati hanno recentemente segnato un calo del 5,3%, attestandosi a circa 4.127 dollari per oncia. I contratti equivalenti per l’argento hanno perso oltre il 7%, scendendo sotto i 47,50 dollari per oncia. Secondo Dow Jones Market Data, l’oro non registrava un calo superiore al 5% in una singola seduta dal giugno 2013.
Anche le azioni minerarie, come Newmont (-9,4%) e Royal Gold (-4,2%), hanno registrato perdite significative.
Sul fronte automotive, Ford Motor ribadisce il suo impegno nell’alluminio, nonostante la scarsità di forniture dopo un incendio in uno stabilimento Novelis a New York che fermerà la produzione per il resto dell’anno.
La posizione della casa automobilistica arriva in risposta a Lourenco Goncalves, ceo di Cleveland-Cliffs, che lunedì aveva suggerito che i produttori di auto stavano valutando di tornare all’acciaio nei progetti di design.
In una nota via email, riportata dal Wall Street Journal, Ford ha dichiarato:«La F-Series resta il pick-up più venduto in America da 48 anni perché i clienti apprezzano la maggiore capacità di lavoro e robustezza offerta dai materiali misti utilizzati, compresa la lega di alluminio ad alta resistenza. Guardiamo con fiducia a continuare a sfruttare questo vantaggio anche in futuro».
il Nasdaq perde lo 0,1%, mentre S&P500 e Dow Jones scambiano nei pressi della parità. Si rinforza il dollaro con il Dollar Index (Dxy) che si apprezza dello 0,3% a 98.9 punti contro un paniere composto dalle principali valute dei Paesi sviluppati. Sul fronte materie prime, si verifica un fisiologico rintracciamento nei metalli preziosi. Fisiologico perché sia oro che argento erano molto tirati. Il primo perde il 4,3% a 4.210 dollari l’oncia. Il silver crolla del 4,8% a 49,85 dollari l’oncia. Il petrolio Wti è stabile sul livello dei 56,9 dollari al barile.
Sta entrando nel vivo una delle settimane più impegnative della stagione degli utili, con società come Netflix e Coca-Cola pronte a pubblicare i risultati martedì. Quasi un quinto delle aziende dell’S&P 500 fornirà aggiornamenti finanziari entro questa settimana. I risultati dei colossi 3M, General Motors e Philip Morris International hanno sostenuto i corsi degli indici. Tra le società attese dopo la chiusura dei mercati figurano Netflix, Capital One e Mattel.
Un avvio solido della stagione degli utili del terzo trimestre ha contribuito a rafforzare il sentiment degli investitori, spingendo le azioni verso massimi record. Secondo i dati di FactSet, aggiornati a venerdì, l’86% delle aziende ha superato le stime sugli utili.
Sono diminuite anche le preoccupazioni legate alle tensioni commerciali, alla salute delle banche più piccole e al blocco parziale del governo. Il presidente Trump ha dichiarato ieri di essere ottimista sulla possibilità di raggiungere un «accordo commerciale davvero equo e positivo» con la Cina. Gli investitori nutrono anche speranze che la sospensione dell’attività governativa – oggi tra le più lunghe della storia – possa terminare presto, dopo che un consigliere della Casa Bianca ha indicato che un accordo potrebbe essere raggiunto già questa settimana.
Ecco cinque titoli da monitorare nel corso della seduta.
La società ha registrato un balzo dell’11,6% a Wall Street dopo aver pubblicato utili del terzo trimestre migliori delle attese. La casa automobilistica ha chiuso il trimestre con un utile operativo di 3,1 miliardi di dollari su un fatturato di 48,6 miliardi, rispetto alle stime di Wall Street che prevedevano un utile operativo di 2,7 miliardi su ricavi per 45 miliardi.
Il colosso del food & beverage ha visto le sue azioni salire del 3,2% dopo aver annunciato utili trimestrali superiori alle attese e confermato la guidance per l’intero anno. La società prevede una crescita organica dei ricavi rettificati del 5-6% nel 2025 e un incremento degli utili rettificati del 3% rispetto ai 2,88 dollari per azione del 2024.
Il titolo ha guadagnato il 2,4% dopo aver riportato utili trimestrali migliori delle attese. L’azienda ha registrato un utile rettificato di 2,19 dollari per azione su ricavi rettificati per 6,3 miliardi, superando le stime di Wall Street (2,07 dollari per azione). La guidance sugli utili per l’intero anno è stata aggiornata a un intervallo compreso tra 7,95 e 8,05 dollari per azione, rispetto ai 7,75-8 dollari precedenti.
Sul fronte dei veicoli elettrici, le azioni di Tesla sono scese dello 0,3% all’apertura di Wall Street, in attesa della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre dopo la campanella di mercoledì. Gli analisti stimano utili di 55 centesimi per azione a fronte di ricavi per 27,2 miliardi di dollari. Tesla ha già annunciato consegne record di 497.099 veicoli, circa 54.000 unità in più rispetto alle previsioni degli esperti.
Il colosso dello streaming ha guadagnato lo 0,1% nel trading pre-mercato, in attesa dei risultati trimestrali dopo la campanella di martedì. Gli analisti prevedono utili rettificati di 6,96 dollari per azione su un fatturato di 11,5 miliardi di dollari. La piattaforma di streaming arriva all’appuntamento dopo due sessioni positive e un guadagno del 39% da inizio anno.