La Bce lancia l’allarme AI, rischio di forti correzioni in borsa legate a una bolla nell’intelligenza artificiale
La Bce lancia l’allarme AI, rischio di forti correzioni in borsa legate a una bolla nell’intelligenza artificiale
Il vicepresidente Luis De Guindos: possibile una bolla dovuta alla concentrazione dei mercati in poche grandi società Usa. Intanto la presidente Christine Lagarde avvisa: modello Ue a rischio

di Francesco Ninfole 18/11/2024 20:50

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La Bce teme «brusche e improvvise correzioni» sui mercati legate anche alle elevate esposizioni verso i colossi Usa e a una possibile bolla nel settore dell’intelligenza artificiale. «La concentrazione della capitalizzazione del mercato azionario e degli utili tra poche società, in particolare negli Usa, è aumentata notevolmente negli ultimi anni, sollevando preoccupazioni sulla possibilità di una bolla dei prezzi degli asset legata all’AI», ha sottolineato il vicepresidente della Bce Luis De Guindos. «Data la profonda integrazione dei mercati azionari globali, le sorprese negative specifiche di un’azienda o di un settore potrebbero facilmente diffondersi».

Le vulnerabilità dei mercati secondo Bce

De Guindos ha anticipato a Francoforte i contenuti del rapporto sulla stabilità finanziaria Bce che sarà pubblicato questa settimana. La prima vulnerabilità individuata è proprio quella sui mercati che sono «inclini ad attacchi di volatilità in futuro», come emerge anche dalle valutazioni di mercato. «I premi azionari ai minimi storici e gli spread compressi delle obbligazioni societarie indicano che gli investitori potrebbero sottovalutare la probabilità e l’impatto di scenari avversi», ha osservato De Guindos.

Una seconda vulnerabilità per la Bce deriva dai «crescenti rischi sovrani» connessi a «debiti ancora alti in molti Paesi» e «ampi deficit primari» che renderanno più difficile gli investimenti e il sostegno dell’economia in caso di shock. La terza vulnerabilità evidenziata da De Guindos riguarda invece «la qualità degli asset di banche e non banche», dato che «i fallimenti stanno aumentando» in un contesto di «frenata economica e tassi più alti».

Il vicepresidente Bce ha sottolineato che i rischi macro si sono spostati «dalle preoccupazioni per l’alta inflazione ai timori per la crescita». Anche il presidente della Bundesbank Joachim Nagel si è detto «non troppo» preoccupato sui rischi di inflazione per la frammentazione geopolitica, mentre nei giorni scorsi ha osservato che i dazi di Trump potrebbero costare fino all’1% del pil tedesco.

Lagarde: modello Ue a rischio

La presidente Bce Christine Lagarde ha sottolineato che «l’Europa è sotto pressione. Il rapido ritmo del cambiamento tecnologico ci ha lasciato indietro». Di conseguenza per Lagarde l’Europa deve «recuperare il terreno perduto in termini di competitività e innovazione». In caso contrario, «la capacità di generare la ricchezza necessaria a sostenere il modello economico e sociale potrebbe essere messa a repentaglio». Lagarde ha così suggerito di «mettere in comune risorse» per obiettivi europei.

In tema di supervisione, la presidente della Vigilanza Bce Claudia Buch ha rinnovato l’invito a non ammorbidire Basilea 3. Secondo il Financial Times, la Bce starebbe valutando se pubblicare un report da cui emerge che i requisiti patrimoniali per le grandi banche Ue aumenterebbero di una percentuale a due cifre se in Europa ci fossero le regole Usa. Così alcuni membri Bce vorrebbero contrastare le pressioni degli istituti per smorzare Basilea 3. Per Bloomberg la Fed si è opposta a regole di Basilea per spingere le banche a rendere noto il loro rischio climatico. (riproduzione riservata)