Si è imposto negli anni come l’alfiere di quell’asset prezioso del made in Italy che è il cibo e la buona cucina. Un’immagine costruita con cura e che i media hanno rilanciato. Ma se Oscar Farinetti è stato abile nella costruzione di un’immagine di successo, non altrettanto è accaduto sul piano imprenditoriale. Che al contrario ha vissuto e vive profondi insuccessi.
Anche l’ultima avventura, quella del parco tematico Fico (Fabbrica Italiana Contadina) di Bologna, oggi ridenominata Grand Tour Italia, è stata un colossale flop. E questo dopo che nel 2022 ha dovuto cedere il passo vendendo la maggioranza del capitale della sua creatura originaria Eataly, sommersa dalle perdite e da una montagna di debiti, al fondo Investindustrial di Andrea Bonomi.
Anche il parco tematico di Bologna sta seguendo lo stesso copione di Eataly. Perdite su perdite, debiti crescenti e la fuga del vecchio socio Coop Alleanza 3.0 con cui aveva fondato il parco nel lontano 2017. L’ultimo bilancio dell’ex Fico (ora Grand Tour Italia) porta a 25 milioni il rosso, nell’ultima riga dei conti, cumulato negli ultimi 5 anni di attività. Anche nel 2024 con il parco che ha dovuto chiudere per mesi per la ristrutturazione e la nuova insegna, il passivo è stato di 4,7 milioni su ricavi scesi a soli 5,6 milioni dai 9 milioni del 2023. Anno chiuso anch’esso in perdita per 3 milioni. È andata ancora peggio nel biennio 2021-2022 con perdite per oltre 6 milioni in ambedue gli esercizi.
Una sequela di segni negativi che si sono progressivamente mangiati il patrimonio che era finito in negativo per 977 mila euro. Da lì, nel 2024 e ancora agli inizi del 2025, l’iniezione di nuovi capitali per 3 e 4 milioni rispettivamente da parte della holding della famiglia Eatinvest per evitare il fallimento. Ora non si sa se con il nuovo cambio di passo le cose per Farinetti si metteranno al meglio. Finora è stato un colossale buco nell’acqua con lo stesso patron che ha ammesso di aver scelto la location sbagliata. Non Bologna fuori dai grandi percorsi turistici, ma Milano, la Milano post expo. Bologna sarà stata a posteriori la location inadatta, ma la città aveva steso ponti d’oro al profeta del buon cibo, consegnando gratis l’area. E quell’alleanza al 50% con il mondo cooperativo avrebbe dovuto coprire le spalle a Farinetti. Coop Allenza 3.0 alla fine ha rivenduto il suo 50% alla holding della famiglia, acclarato l’insuccesso dell’iniziativa.
Ora che non ci sono flussi di cassa, la società ha chiuso il 2024 già in perdita per oltre 3 milioni a livello di margine operativo lordo, Grand Tour Italia se la deve vedere con debiti saliti a oltre 12 milioni. In queste condizioni Eatinvest dovrà continuare a supportare il gruppo in crisi con versamenti in conto capitale per sopravvivere. Finora Eatinvest, la holding che riunisce Oscar e i figli, ha provveduto a iniezioni di capitale per oltre 20 milioni, senza successo però.
Se l’ex Fico mostra la corda, anche la grande operazione Eataly con cui Farinetti ha costruito la sua immagine di profeta del food italiano, non è andata come si sperava. I ricavi crescevano ma con essa i costi in maniera più sostenuta, con l’effetto collaterale di creare perdite su perdite. Solo negli anni dal 2020 al 2022 Eataly ha cumulato perdite per quasi 100 milioni, con debiti totali saliti a oltre 300 milioni, di cui 170 milioni solo con le banche.
Alla continua ricerca di investitori già nel 2015 Farinetti aveva ceduto il 20% a Club Deal, il fondo guidato da Tamburi Investment Partners, che aveva rilevato la quota di minoranza per ben 120 milioni. Ma le cose non sono mai andate per il verso giusto, pur con le continue aperture di store anche all’estero.
Alla fine Farinetti ha gettato la spugna, consapevole che andare avanti come socio di maggioranza voleva dire prosciugare i conti della sua holding di controllo che era costretta a ricapitalizzare di continuo.
E così ecco la svolta. Nel settembre del 2022 si fa avanti Andrea Bonomi con la sua Investindustrial. Rileva il 52% grazie a un aumento di capitale di 200 milioni. Farinetti con la sua Eatinvest scende al 22% delle quote. Irrobustito il patrimonio e con il debito tornato sotto controllo, Investindustrial ribalta come un guanto la società. Si chiudono i negozi in perdita, come l’ultimo di Verona e si concentra lo sforzo sull’espansione all’estero, in particolare nel Nord America dove ora il gruppo fa più del 65% del fatturato.
A fine 2024 Eataly sotto la nuova gestione di Bonomi comincia a intravedere la strada della profittabilità. I ricavi si attestano a 684 milioni e il margine industriale tocca i 53 milioni con un peso sul fatturato di quasi l’8%. Permane la perdita netta di 12,6 milioni, dimezzata però sul 2023 quando la nuova Eataly chiuse i conti in rosso per 26 milioni.
Oggi il gruppo ha una posizione finanziaria netta per soli 82 milioni con 164 milioni di patrimonio e un ebitda di 53 milioni. L’emergenza finanziaria è ormai dietro le spalle per un gruppo che vanta 54 store in 14 Paesi nel mondo con 5 mila dipendenti. Non si conosce ancora l’andamento dei conti di quest’anno, ma fonti contattate da Milano Finanza raccontano che il 2025 potrebbe essere l’anno della ricomparsa dell’utile netto che latita ormai da troppo tempo. Nelle scorse settimane, Investindustrial ha lanciato un altro aumento di capitale da 75 milioni. Questa volta non servirà ad abbattere il debito tornato sotto controllo, ma sarà destinato alla crescita e all’apertura di nuovi negozi in particolare negli Usa.
Ma se Farinetti sul piano imprenditoriale ha dovuto di fatto passare la mano, si è dimostrato più abile sul piano finanziario. Ha di fatto venduto a caro prezzo il suo flop imprenditoriale, Eataly, e ha rimpolpato con i proventi delle cessioni la cassa della holding di famiglia. Nel 2015 con la vendita del 20% a Club Deal ha staccato un dividendo verso Eatinvest per 35 milioni.
E la cessione della maggioranza del capitale a Investindustrial ha fruttato un provento da 57 milioni, risalito subito a monte con un dividendo da 45 milioni finito alla sua cassaforte di famiglia. Sulla finanza Farinetti sa bene fare i conti. (riproduzione riservata)