L’economia italiana continua a crescere. È quanto afferma l’Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana, ricordando la crescita del pil nel primo trimestre dello 0,3% e la crescita acquisita per il 2024 dello 0,6%.
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Su produzione Italia meglio di altri partner europei
«A maggio, in Italia, l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha registrato un incremento su base congiunturale (+0,5%), interrompendo la fase di calo dei precedenti due mesi», si legge nel testo. «Sebbene, tra febbraio e aprile, gli scambi di beni in valore siano cresciuti rispetto ai tre mesi precedenti, nel confronto tendenziale la dinamica è rimasta debole», continua l’Istat. «Nonostante il marginale calo degli occupati di maggio, tra marzo e maggio si è registrato un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%», aggiunge. La note sottolinea inoltre che a giugno, «è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori che è stato diffuso a tutte le componenti dell’indice».
Quanto alla produzione, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante la presentazione del XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare 2024, ha sottolineato che «gli ultimi dati Istat vedono come l’Italia abbia ripreso a crescere per quanto riguarda la produzione industriale, mentre altri Paesi euro manifatturieri come Francia e Germania hanno ancora un segno negativo».
In Italia inflazione più bassa di tutta l’Eurozona
Quanto all’inflazione in Italia continua a collocarsi ai livelli più bassi tra i paesi dell’area euro. L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) continua a crescere decisamente meno della media dell’area dell’euro. A giugno, la crescita dell’indice in termini tendenziali in Italia è stata pari a 0,9%, a fronte del 2,5% di Germania, Francia e area dell’euro, e del 3,5% della Spagna. L’inflazione acquisita per il 2024 a giugno è pari a 0,8% per l’Italia (+1,2% per la media dell’area euro). Dopo la prima riduzione dei tassi di riferimento a giugno, le attese dei mercati si sono indirizzate verso la possibilità che si verifichino altri due tagli da parte della Bce nella seconda metà dell’anno (uno per ciascun trimestre).
Continua a rallentare la dinamica del carrello della spesa, sintesi dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che sono scesi dal +5,1% al +1,4% tra gennaio e giugno. Anche la dinamica tendenziale dei prezzi degli altri beni ha evidenziato una forte decelerazione (dal +1,7% al +0,4% nello stesso periodo). L’inflazione di fondo (il dato al netto dei prezzi di cibo ed energia), si è stabilizzata negli ultimi due mesi a 2% (+5,1% nella media del 2023). Secondo le stime dell’Istat, l’inflazione core acquisita per il 2024 a giugno è pari a 1,9%.
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