Elizabeth McCaul, già esponente del Consiglio di Vigilanza della Bce, è stata nominata nuovo membro del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior, l’Istituto per le Opere di Religione. Lo fa sapere la stessa ‘banca’ del Vaticano.
McCaul, statunitense, è la seconda donna ad approdare nel board, su sette membri, dell’istituto che ha sede Oltretevere, nel Torrione Nicolò V, a Roma. Contestualmente alla nomina di Elizabeth McCaul, l’Istituto annuncia la conclusione del mandato di Lord Michael Hintze come membro del Consiglio di Sovrintendenza dove era stato nominato nel settembre 2014, in coincidenza con l’avvio, sotto Papa Francesco, del processo di trasformazione dell’istituto.
«Siamo profondamente grati a Lord Hintze per la sua dedizione e per l’inestimabile contributo offerto all’Istituto nel corso degli anni» ha commentato il presidente Ior Jean-Baptiste de Franssu.
Elizabeth McCaul vanta una prestigiosa carriera nel settore finanziario e in ambito istituzionale, che nel 2019 l’ha portata ad assumere l’incarico di membro del Consiglio di Vigilanza della Banca Centrale Europea.
McCaul, prima di approdare alla Bce nel 2019 ha lavorato presso il gruppo finanziario Promontory e a Goldman Sachs & Co come vice president. È stata inoltre Sovrintendente alle banche e Presidente del Consiglio Bancario per il Dipartimento Bancario dello Stato di New York, dove ha guidato le sedi di New York, Londra e Tokyo dell’organizzazione.
Lo Ior sottolinea la «prestigiosa carriera nel settore finanziario e in ambito istituzionale» della McCaul, che ha lavorato a Francoforte nel board guidato dall’italiano Andrea Enria, poi sostituito da Claudia Buch.
McCaul si unisce all’Istituto «apportando elevate competenze strategiche, oltre che una profonda esperienza nella supervisione della qualità e dell’efficacia delle politiche in ambito di governance interna e di gestione del rischio, con una particolare attenzione alla resilienza digitale, nel settore bancario. Il suo contributo rafforzerà ulteriormente la capacità dello Ior di affrontare le sfide future con visione e solidità», conclude la nota dell’Istituto per le opere religiose. (riproduzione riservata)