In un’epoca in cui il tempo sembra evaporare tra notifiche e calendari digitali, la vera eleganza è tornare alla carta. Non una carta qualsiasi, ma quella che profuma di storia e di ironia. La Biblioteca Apostolica Vaticana lancia la sua Agenda 2026 e lo fa con la complicità di Beppe Giacobbe, illustratore milanese che ha trasformato l’ossessione bibliografica in un gioco visivo.
Il progetto nasce da un testo del 1756, Del furore d’aver libri di Gaetano Volpi, trattato che elenca con puntiglio le sciagure che minacciano i volumi: acqua, cera, inchiostro, piegature, animali e bambini. Un catalogo di fobie che Giacobbe rovescia in immagini ironiche, come se la catastrofe fosse un pretesto per inventare bellezza. «Uno strappo, un graffio, un alone di unto, uno schizzo di inchiostro sono l’incidente che rovina ma che al tempo stesso crea nuove forme, colori e immagini», dice l’artista. È la poetica dell’imperfezione.
L’agenda diventa così l’oggetto più cool del 2026 non perché patinata o esclusiva, ma perché capace di trasformare la fragilità in stile. Ogni pagina è un piccolo teatro dove la paura del collezionista si trasforma in allegoria della vita.
Non è un caso che la Biblioteca Vaticana, custode di tesori millenari, abbia scelto di affidarsi a un illustratore contemporaneo. È il segno di una continuità che non teme la contaminazione, anzi la cerca. L’agenda diventa ponte tra il passato e il presente, tra il rigore della conservazione e la libertà dell’immaginazione. In questo senso, ricorda la lezione di Jorge Luis Borges, bibliofilo per eccellenza: «Io ho sempre immaginato che il paradiso fosse una biblioteca». E se il paradiso è una biblioteca, l’agenda ne è il diario quotidiano, il frammento portatile di quell’infinito.
Roma è il palcoscenico della distribuzione: nelle librerie selezionate e online, l’agenda si offre come souvenir intellettuale, accessorio che oscilla tra lusso e necessità. Un gesto di resistenza estetica. La coolness dell’Agenda 2026 sta nella sua capacità di trasformare l’ossessione bibliografica in arte visiva, di rendere la conservazione un gioco, di far dialogare il rigore con l’ironia. È un invito a vivere la scrittura quotidiana come esercizio di libertà. Per chi ama i libri, il 2026 ha già il suo oggetto più desiderabile: un’agenda che non segna solo il tempo, ma lo reinventa.
L’agenda è disponibile online sul sito della Biblioteca Vaticana
(Riproduzione riservata)