Iren, sale l’utile dei nove mesi. Nel piano industriale al 2030 dividendi in crescita
Iren, sale l’utile dei nove mesi. Nel piano industriale al 2030 dividendi in crescita
In aumento anche i ricavi a 4,8 miliardi di euro. Incremento a due cifre per l’ebit. L'ebitda supera il miliardo, grazie al consolidamento di Egea, alle sinergie e alla spinta dei business regolati. Titolo in rialzo a Piazza Affari

di Angela Zoppo  13/11/2025 12:00

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Il gruppo Iren ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con ricavi per  4,84 miliardi di euro (+16%), un ebitda sopra il miliardo di euro (+9%) e un utile netto di gruppo di 219 milioni (+12%).

Il miglioramento riflette la crescita organica dei business regolati, le sinergie derivanti dall’integrazione di Egea Holding (16 milioni di contributo all’ebitda) e la solidità dei comparti reti e ambiente.

Gli investimenti tecnici ammontano a 613 milioni (+10%), destinati a reti idriche ed elettriche, teleriscaldamento e impianti ambientali, mentre l’indebitamento finanziario netto si attesta a 4,287 miliardi di euro (+5%), in linea con l’espansione stagionale del capitale circolante e con l’acquisizione delle quote di minoranza di Iren Acqua.

Guidance confermate

Intorno alle 13 di giovedì 13 novembre, il titolo è in rialzo del 3,4% a 2,55 euro. Il gruppo conferma le guidance per l’intero esercizio. «I risultati del periodo sono molto positivi e testimoniano l’efficacia della nostra strategia e della qualità della gestione. Abbiamo saputo mantenere un equilibrio solido tra crescita organica e inorganica, valorizzando le sinergie tra le diverse aree di business. Confermiamo la guidance per l’esercizio in corso», ha detto il presidente Luca Dal Fabbro, «prevedendo — come già anticipato — una crescita più moderata nella restante parte dell’anno. In particolare, ci attendiamo un ebitda 2025 di 1.350 milioni di euro, un utile netto di 300 milioni di euro e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni di euro».

Nel piano investimenti per 6,4 miliardi di euro

Insieme ai conti dei nove mesi, il cda ha approvato il nuovo piano industriale 2025-2030, che prevede 6,4 miliardi di investimenti, di cui l’80% nei business regolati e il 70% allineati alla tassonomia europea.

«Il piano industriale appena approvato si fonda su basi solide e concrete, grazie alla valorizzazione del nostro modello di business, a investimenti selettivi e alla rigorosa disciplina finanziaria», secondo Dal Fabbro. «Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta a un ebitda atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro e a un utile netto di circa 400 milioni. Allo stesso tempo, la strategia conferma l’impegno verso una politica di dividendi in crescita fino al 2027 e un payout stabile dal 2028, a testimonianza della fiducia nella capacità del piano di generare valore per tutti gli stakeholder».

Iren diventa focussed multiutility

Il piano consolida la trasformazione del gruppo da extended a focussed multiutility: significa un’allocazione del capitale più selettiva nei business a maggiore ritorno.

«Tramite il piano di investimenti da 6,4 miliardi di euro rafforzeremo le attività che esprimono il maggior potenziale di crescita e che garantiscono stabilità e visibilità nel medio-lungo periodo, come i servizi a rete e i termovalorizzatori» ha spiegato l’ad Gianluca Bufo, sottolineando «un piano di sinergie chiaro e pienamente attuabile, che ci consentirà di recuperare redditività e semplificare ulteriormente la struttura del gruppo».

Il vicepresidente esecutivo Moris Ferretti ha ricordato che «l’approvazione, congiuntamente al piano industriale, del piano di transizione al 2040 rappresenta una svolta strategica per Iren: un percorso chiaro e ambizioso che ci porterà, grazie a investimenti mirati, a dimezzare la carbon intensity e a creare valore duraturo per i territori e le generazioni future». (riproduzione riservata)